Umago. Una risata per imparare anche le cose più difficili

L’«Appuntamento con la fantasia» promosso dall’UI ha fatto tappa al Teatro «Antonio Coslovich» con «Il barone di Münchausen» e «I miti greci in 60 minuti» di «DidattiCabaret»

0
Umago. Una risata per imparare anche le cose più difficili
Un momento dello spettacolo. Foto: NICOLE MIŠON

A volte capita che nel voler insegnare la letteratura, la storia, l’arte, non si riesca a trasmettere la propria passione, finendo per annoiare i ragazzi. Non è certamente il caso di “DidattiCabaret”, che in questi giorni intrattiene le scolaresche della CNI grazie alla manifestazione “Appuntamento con la fantasia” promossa dal Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della Giunta esecutiva dell’UI. Ieri è stata la volta di Umago, quando nel Teatro cittadino “Antonio Coslovich” le SEI di Buie, Umago, Cittanova e Parenzo hanno partecipato allo spettacolo intitolato “Il barone di Münchausen” dedicato agli alunni delle classi prime e seconde e a “I miti greci in 60 minuti”, dedicato invece alle classi dalla sesta all’ottava. Due narrazioni che hanno catturato l’attenzione dei giovani spettatori rendendoli a loro volta partecipi dello svolgimento della messinscena. Il motto del gruppo è “fare scuola in modo creativo e divertente”. Sembra superfluo ribadire che gli artisti ci riescano in modo eccezionale, in questo caso ripercorrendo la mitologia greca tra battute, vignette, musica e luci, coinvolgendo completamente i ragazzi.

I ragazzi in sala.
Foto: NICOLE MIŠON

Un metodo che funziona
Ma come nasce una rappresentazione come quelle proposte in questi giorni? “L’idea di far passare dei concetti difficili attraverso una risata funziona di più rispetto a costringere a imparare le cose a memoria – ci racconta Davide Conati, regista dello spettacolo –. Lo dimostra anche il fatto che i ragazzi che lo scorso autunno hanno assistito a “L’inferno di Dante” si ricordano tutto: quindi funziona. Ci sono le canzoni, le battute, ma tra una risata e l’altra infiliamo dentro anche dei concetti seri, non è solo cabaret e basta. La risposta dei giovani è ottima, sono concentrati sullo show, lo seguono interessati e partecipi. Questa forma di teatro li coinvolge moltissimo, partecipano alle canzoni, non sono semplici spettatori. Inoltre, inserire l’illustrazione dal vivo, significa presentare loro un mondo che conoscono benissimo a partire dai manga. Abbinando tutte queste cose, a primo impatto sembra che non ci sia niente, però in realtà sono presenti luci, telecamera, proiezioni multimediali, diversi strumenti musicali, abbinando molteplici discipline e linguaggi che convergono, dando all’insieme un certo ritmo. Allo spettatore gli interpreti appaiono naturali, sciolti, ma dietro a questa apparente improvvisazione si nascondono ricerca e impegno. Per preparare uno spettacolo del genere è necessario molto duro lavoro – conclude il regista –, poi i tempi variano anche in base a che cosa si vuole rappresentare. ‘I promessi sposi’ è partita già quasi subito così com’era e non ha subito grandi variazioni; invece per ‘L’Inferno di Dante’ ci abbiamo messo quasi due anni a trovare la squadra giusta”.
Tra gli elementi fondamentali delle interpretazioni proposte da “DidattiCabaret” ci sono senz’altro le vignette realizzate dal vivo e proiettate sullo schermo, che arricchiscono un racconto già di per sé interessante. “Quando disegno ho già un canovaccio – spiega l’illustratore Gianluca Passarelli –, poi vario a seconda del pubblico, delle tempistiche e dell’ispirazione del momento, perché a volte faccio anche degli scherzi ai colleghi che non se lo aspettano. Devo comunque stare a incastro sulle battute, sulle canzoni e sul copione, però ogni tanto metto una ciliegina in più”.
Chi assiste allo spettacolo rimane stupito dalla velocità di realizzazione delle immagini e la domanda sorge spontanea: come si fa a disegnare così velocemente?
“Ai ragazzi che mi pongono questo quesito rispondo con una battuta: con il pennarello – scherza Passarelli –. In realtà ci vuole passione, allenamento, dedizione. Io disegno da quando sono piccolino, poi ho fatto tutte le scuole necessarie, diciamo che oltre a essere un vezzo è diventato un vizio. Si tratta di un linguaggio molto inclusivo, impattante, che coinvolge anche i ragazzi più distratti. Volevamo dimostrare che si può disegnare ancora con la matita, questa è la magia”.

Effetti coinvolgenti
A creare effetti coinvolgenti ci pensano le luci e i video, di cui Paolo Canova è il responsabile. “Mi occupo della parte tecnica: luci, suoni, microfoni, ma anche di tutti gli elementi multimediali che compongono gli allestimenti. Utilizziamo voci fuori campo o dal vivo o voci neutrali attraverso modelli vocali, quindi intelligenza artificiale. Creiamo proprio i personaggi e questo ci dà modo, alla fine di ogni spettacolo, di parlare con i ragazzi di questa tematica. L’IA comprende il contenuto del testo e ti dà una sua interpretazione vocale ed è questo il fatto più sconvolgente e abbastanza preoccupante”.
Sulla scena, a narrare gli episodi, oltre a David Conati è anche Giordano Bruno Tedeschi, che in un’ora interpreta una miriade di personaggi diversi. “Mescoliamo molti linguaggi; di solito sono più il musicista e in questo caso ho cercato un po’ di suonare e un po’ di passare da un personaggio all’altro, quasi come un cartone animato, in modo che i ragazzi fossero più attratti da quello che succede. Stiamo parlando di cose importanti su cui bisogna mantenere l’attenzione, per cui usiamo la cifra stilistica del cabaret e vediamo che funziona tantissimo”.
In questi giorni gli spettacoli sono stati documentati da Salvatore Aiello, che fa cinema a scuola con i ragazzi: realizza e scrive film assieme agli alunni, a partire dalle loro idee, mentre in “DidattiCabaret” realizza i video delle apparizioni, dando profondità e movimento ai video. La mattinata teatrale si è conclusa con i saluti della titolare del citato Settore della Giunta esecutiva dell’UI Patrizia Pitacco, divertita e soddisfatta dell’incontro, a cui ha assistito anche il presidente della stessa Ge dell’UI, Marin Corva, anch’egli entusiasta dell’iniziativa che si rinnova di anno in anno.

I saluti di Patrizia Pitacco.
Foto: NICOLE MIŠON

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display