ROBE DE MATTEONI Euforia per tutti

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ROBE DE MATTEONI Euforia per tutti

Finalmente l’Europeo! Dopo mesi, settimane e giorni tra gli incontri di qualificazione, amichevoli varie e il viaggio in Germania con cui ci avviavamo verso il torneo, ecco finalmente le partite vere. Dopo quella d’apertura tra Germania e Scozia, già oggi tocca alla Croazia. Ricordo benissimo la vigilia di Berlino nel 2006. Campionato del mondo e proprio nella capitale la Croazia di Zlatko Kranjčar debuttò contro il Brasile. Che spettacolo l’Olympiastadion, impianto storico, con una capienza di oltre 80mila spettatori. Di cui la metà tifosi croati! L’ho scritto diverse volte e torno a ripeterlo: dei miei sei grandi tornei al seguito della nazionale, quella partita con il Brasile era stata la più spettacolare ed entusiasmante in termini di tifo. La Torcida verdeoro, nota per la sua spettacolarità, era rimasta impressionata di come i croati erano riusciti a rubarle la scena. OK, sul campo la Seleçao vinse con un gol di Kakà, ma ciò non toglie nulla alle emozioni provate!
Alcuni giocatori della nazionale mi riferiscono che già a Neuruppin, dove alloggiano, il clima che si respira intorno alla nazionale è fuori dal comune. Moltissima gente alla seduta a porte aperte, tanti tifosi che cercano di avvicinare i calciatori anche nei giorni “chiusi al pubblico”. Non mi sorprende, anche per il fatto che a Berlino ci saranno ancora più tifosi croati che nel 2006. Tra questi non solo una nutrita diaspora in Germania e dintorni, ma anche tantissimi fan partiti da tutta la Croazia. Le stime parlano di qualcosa come 100mila persone con le magliette a scacchi biancorossi. Di queste almeno la metà non sarà munita di biglietto, ma saranno comunque presenti nelle piazze e nelle fan zone.
La partita? Beh, la Croazia ha sempre fatto fatica contro la Spagna. L’unica vittoria, all’Europeo 2016 in Francia, non contava nulla per la classifica. Le Furie Rosse hanno vinto nel 2012 conquistando successivamente il titolo. Poi si sono ripetute nel 2021 e la Croazia è dovuta andare a casa dopo gli ottavi. Né la Spagna né la Croazia ha vinto nei 120’ la finale di Nations League (giugno 2023), ma alla fine gli iberici hanno fatto festa ai rigori.
E stasera? C’è grande euforia dopo la vittoria in amichevole a Lisbona. Battere per la prima volta nella storia il Portogallo ha alzato l’asticella delle aspettative, che in Croazia sono già di per sé altissime. Sono oggettive? La prima cosa che ho notato parlando con i giocatori è che loro non sono per nulla euforici. Ambiziosi, concentrati e con grande energia positiva sì, ma zero euforia. Troppi i giocatori navigati in nazionale, che non si lasciano certo travolgere dall’entusiasmo della tifoseria, consapevoli che nelle partite di un Europeo tutto può cambiare in un istante.
La Spagna, l’ho notato nelle dichiarazioni ma anche nelle analisi sui loro media, sono molto ottimisti. Non solo per la partita d’esordio, ma addirittura per il titolo. Basano il loro ottimismo sui giovani “marziani” quali Lamine Yamal (17 anni ancora da compiere) e Nico Wiliams, che hanno portato nuova linfa, qualità e velocità nel gioco. Capiremo stasera dal duello fra Yamal e il “marziano” croato Gvardiol di che pasta sono fatti…
Le partite, come dice sempre Arrigo Sacchi, le vincono il collettivo e non i singoli. In questo senso vedo bene la Croazia perché ha una compattezza di gruppo da far invidia alle altre squadre. La impone per primo il capitano, Luka Modrić, che all’alba delle 39 candeline che spegnerà tra un po’ si comporta come fosse a Germania 2006, quando debuttava con la nazionale a un grande evento. Speriamo bene, anche perché sarà l’ultimo torneo del mitico dieci croato, il quale dopo l’Europeo si concentrerà sulla sua ultima stagione al Real Madrid. E forse anche al calcio giocato…
Buon Europeo a tutti!

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