Pola. Asili pubblici e Città: regna lo status quo

Confermato lo sciopero d’avvertimento in agenda venerdì prossimo

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Pola. Asili pubblici e Città: regna lo status quo
Il sindaco Filip Zoričić ascolta le rimostranze delle eductarici. Foto: Giuliano Libanore

Le maestre d’asilo sono furiose, il sindaco seccato. La pace del dicembre del 2023 che doveva aver comprato del tempo per l’amministrazione municipale è durata poco: non più di sei mesi. Dopo il primo sit-in di protesta in piazza Port’Aurea del 15 giugno, ieri le educatrici hanno approfittato della sessione del Consiglio municipale per ripresentarsi davanti al Municipio “armate” di fischietti, sirene e megafoni, e tornare a rivendicare “quanto è loro dovuto”. Presenti anche due consiglieri di Možemo! Ana Fonović e Noel Mirković. Venerdì – hanno ribadito – sciopereranno per un giorno, a titolo d’avvertenza. Ma sono pronte a scioperare anche ad oltranza. Ad un certo punto dei lavori in aula dove ha incrociato le spade con l’opposizione (anche in merito in merito agli asili), il sindaco è sceso di sotto per “ascoltare le rimostranze” delle maestre. Rimostranze note e arcinote: la legge impone l’equiparazione degli stipendi delle maestre elementari e delle maestre d’asilo, che in questo momento sono sotto la soglia del 40 per cento e quindi non solo sono sottopagate ma anche vistosamente adirate. Dal sindaco esigono l’immediato aumento degli stipendi del 40 per cento, altrimenti non torneranno in aula.
Anche Filip Zoričić è tornato a ripetere più o meno quello che ha già avuto modo di spiegare altre volte in precedenza. Che la disparità salariale a parità di mansioni e titoli di studio è realmente perniciosa e che i diritti delle maestre d’asilo vanno elevati di rango, progressivamente, ma che la Città in un anno non ce la fa a rimediare 2,5 milioni di euro. Ne avesse a palate di euro, come il governo, che si mette in tasca l’imposta sul valore aggiunto, vada. In quel caso sarebbe il primo a mettere mano al portafogli. Ma la Città non è la Repubblica, e il suo gettito fiscale non è il Tesoro. Inoltre i 105 milioni di euro che incassa Pola di imposte non sono soldi a cui è possibile attingere liberamente, distribuendo ora di qua ora di là, come capita e come si presentano le necessità. I bilanci degli enti locali, oltre ad avere i soldi contati, hanno anche una miriade di vincoli per cui i soldi di una tassa o dell’altra devono essere devoluti esattamente a questo o a quel fine senza toglierci una virgola. Le maestre non hanno voluto sentir ragione e il faccia a faccia si è ridotto grosso modo in una serie di critiche delle educatrici in alternanza alle giustificazioni del sindaco, quando non di reciproci rimproveri. Per esempio, Zoričić ha rinfacciato alle maestre il fatto che non hanno mai scioperato né minacciato in 10 anni, con la DDI al potere, mentre oggi lo fanno ripetutamente, anche dopo gli aumenti del dicembre scorso e della promessa di tornare a al tavolo delle trattative in settembre.

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