Lungomare, animi accesi

Toni sempre più aspri in vista della consultazione referendaria di domenica 9 ottobre. Nella notte tra lunedì e martedì sono stati posti dei nastri segnaletici nel boschetto. Pronta la denuncia alla Questura da parte degli investitori dell’Hotel Valkane. «Noi non c’entriamo», così l’Iniziativa civica

0
Lungomare, animi accesi
Il nastro e il cartello “Private” nel boschetto del Lungomare. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Accuse e ripicche reciproche, sotterfugi e colpi bassi: è questo il clima nel quale si stanno consumando gli ultimi giorni di campagna referendaria in attesa del voto di domenica. Una campagna accesa che sta sempre più assumendo contorni grotteschi. Trucchi, sotterfugi e ragionamenti capziosi sono ormai una costante di questa campagna tutti contro tutti: una campagna che vede maggioranza e opposizione, sostenitori e contestatori, ma soprattutto investitori e “referendisti” scambiarsi stilettate e reciproche accuse un giorno sì e l’altro pure nel tentativo di tirare l’acqua al proprio mulino e convincere i cittadini dei vantaggi o svantaggi e delle ricadute positive o negative che la costruzione di un hotel di lusso a cinque stelle potrebbe avere non soltanto per l’area di Valcane, ma per l’intero Lungomare e per l’intera città.

Cartelli fai da te
L’ultimo atto di quella che più che una campagna referendaria sembra ormai una tragicommedia è andato in scena ieri. A qualcuno è balenata l’idea di recintare con un nastro segnaletico bianco e rosso l’intero boschetto del Lungomare tra Valcane e il Bianco. Come se non bastasse, l’autore o molto più probabilmente gli autori della bravata hanno pensato bene di esporre anche dei cartelli artigianali di proprietà privata. Il motivo? Molto probabilmente fare credere ai cittadini che l’area sia stata recintata e chiusa al pubblico dagli investitori, che subito hanno respinto l’insinuazione. E non soltanto. L’accaduto è stato, infatti, denunciato alle forze dell’ordine. E la conferma arriva direttamente dalla Questura istriana che, ricevuta la segnalazione da parte dei rappresentati dei proprietari dell’area, ha inviato sul posto diversi agenti. Tuttavia, anche senza l’intervento delle forze dell’ordine, si è subito capito trattarsi di una messa in scena ben orchestrata. Anche e soprattutto perché i cartelli di proprietà privata sono chiaramente dei falsi. Si tratta di semplici fogli di carta bianca sui quali qualcuno ha stampato la scritta “Private”.

I rilevamenti della Polizia
Da fonti ufficiose si apprende inoltre che gli agenti inviati sul posto hanno notato alcune tracce di pneumatici lasciate nel fango nei pressi della parte alta della cava dove dovrebbe sorgere l’hotel. È d’obbligo evidenziare che i segni potrebbero essere stati lasciati da qualsiasi veicolo e non da quello utilizzato da chi ha recintato l’area con il nastro. Un altro dettaglio che non è sfuggito agli inquirenti riguarda proprio il nastro segnaletico, che pare sia stato steso soltanto nelle zone del boschetto lontane dalle telecamere di videosorveglianza. Naturalmente, ieri mattina sia i rappresentanti della “Hotel Valkane”, l’azienda responsabile del progetto, che i vertici dell’iniziativa civica “Za Lungomare” (Per Lungomare) promotrice del referendum contro l’edificazione del Lungomare hanno commentato l’accaduto.

«Il Lungomare aperto a tutti»
“Dopo i tentativi di dare fuoco al boschetto e dopo gli atti di vandalismo ai danni di alcuni nostri cartelloni pubblicitari, qualcuno, molto probabilmente le stesse persone, ha recintato il boschetto con l’intenzione di far credere ai cittadini che l’investitore abbia vietato loro l’accesso all’area. Niente di più falso. Il Lungomare è e continuerà a essere aperto a tutti”, hanno dichiarato i rappresentanti dell’investitore, che hanno quindi puntato il dito contro i singoli che durante il giorno predicano democrazia e verità mentre la notte svestono i panni di paladini della giustizia e sotto mentite spoglie mentono e si danno al vandalismo. “Pola, ne siamo più che sicuri, sa come rispondere a personaggi del genere”, sostengono i rappresentanti della società responsabile del progetto di Valcane.

Zoran Kostić.
Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Orel: «Non sta a me giudicare»
Come sottolineato in precedenza, ieri mattina, hanno parlato anche i vertici dell’iniziativa civica. Il primo è stato Aleksej Orel, che alla domanda dei giornalisti di commentare l’accaduto ha risposto dicendo che “l’iniziativa civica ha scelto di raggiungere i propri obiettivi utilizzando soltanto i principali strumenti della democrazia diretta. Per il resto – ha continuato – non spetta a me giudicare gli autori del gesto”. Orel ha quindi ribadito con forza che l’iniziativa “Za Lungomare” non ha nulla a che fare con quanto successo nella notte tra lunedì e martedì. Ieri non è mancato nemmeno l’intervento di Ivana Nataša Turković, la quale ha dichiarato che l’iniziativa non intende denunciare il rappresentante della società Hotel Valkane, Zoran Kostić, per le insinuazioni e le allusioni mosse all’Iniziativa. Kostić ieri, a Valcane, si è reso protagonista di un siparietto con Orel, al quale ha consegnato – utilizzando la parola “restituisco” il nastro (appallottolato) utilizzato per recintare il boschetto del Lungomare. In risposta, l’esponente dell’Iniziativa civica ha detto che sul Lungomare palloni simili realizzati con materiali di fortuna venivano utilizzati dai bambini per giocare a calcio una cinquantina di anni fa.

Ivana Nataša Turković e Aleksej Orel.
Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display