Pola. Inaugurata la casetta dei libri

Allestita congiuntamente dall’elementare in lingua italiana «Giuseppina Martinuzzi» e dalla SMSI «Dante Alighieri» da ieri è in bella mostra nel cortile delle due istituzioni. Le due scolaresche hanno inoltre collaborato a verniciare pure l’adiacente panchina delle letture

0
Pola. Inaugurata la casetta dei libri
La panchina delle letture all’aperto. Foto: DARIA DEGHENGHI

È piccola, è libera ed è una libreria a forma di casetta per gli uccelli. Essendo una biblioteca, è dedicata ovviamente allo scambio dei libri, col vantaggio però di non richiedere l’iscrizione e il pagamento della quota. Oltre tutto è anche anonima: l’utenza va e viene, ritira un libro che le piace (se le piace), lo restituisce quando vuole, possibilmente dopo averlo letto, lo ripone nella cassetta così come lo aveva trovato in primo luogo. E se a casa possiede libri letti che non interessano più, può anche donare. Tutto purché il ciclo non si fermi.
La “piccola biblioteca libera” nasce da un progetto realizzato a quattro mani dalle due scuole italiane di Pola, l’elementare “Martinuzzi” e la media superiore “Alighieri” sotto la supervisione dei due insegnanti Teana Tomažin e Vito Paoletić. Stando a quanto ci spiega la bibliotecaria della “Martinuzzi” Petra Demanuele, lo scopo dell’iniziativa è di far circolare i libri e promuovere la lettura non solo a livello scolastico, perché le due scuole dispongono ovviamente ciascuna delle rispettive biblioteche, ma piuttosto di coinvolgere nello scambio l’intero quartiere, tutti i residenti della zona. L’idea delle “Little Free Librabries”, è facile indovinarlo, arriva dagli Stati Uniti, dove nel 2009 venne costruita la prima di queste casette in legno lungo una delle piste ciclabili di Hudson nel Wisconsin. E come ogni cosa che germoglia negli Stati Uniti, bella o brutta che sia, prima o poi sbarca in Europa, così si sono diffuse nell’UE anche queste deliziose casette presta libri.

Si confida nel buon senso
L’iniziativa è straordinaria non solo per l’obiettivo (promuovere l’amore per la lettura) ma anche per le modalità di realizzazione: le due scolaresche hanno di fatto collaborato a progettare, costruire e verniciare la casetta ma anche l’adiacente panchina delle letture, così il lettore di passaggio, oltre a trovarci il libro, potrà godere subito di un luogo tranquillo per iniziare la lettura. Naturalmente si confida sul buon senso dei lettori: che abbiano la responsabilità di restituire i volumi integri così come li hanno avuti in prestito, e che non abusino del servizio. A “caricare” la casetta con nuove proposte di lettura ci penseranno le due bibliotecarie scolastiche, ma è chiaro che si accetteranno anche donazioni dai clienti-lettori.
Ieri una pioggia guastafeste ha mandato a monte la possibilità di allestire la cerimonia inaugurale all’aperto, davanti alla casetta e alla panchina. Ragazzi e insegnanti hanno fatto in tempo a trasferire palco, scenotecnica e pubblico all’interno della sede scolastica per salvare il palinsesto dal maltempo. Stretti stretti, ma almeno al calduccio, gli spettatori (genitori, insegnanti, bibliotecari, rappresentanti della Città di Pola e amici) hanno assistito alla recita “Mary Poppins”, sentito i saluti del preside Luka Brussich e dell’assessora alle Politiche sociali, sport e giovani Ivana Sokolov, ascoltato l’orchestrina scolastica dei flauti, il coro e il recital “La rondine” e infine assistito alla lettura del decalogo dei diritti del lettore, da prendere molto sul serio, quasi alla stregua dei dieci comandamenti divini. “Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi come amare e sognare”, ha detto Pennac e ci ha insegnato che non è possibile obbligare le persone a leggere perché la costrizione produce l’effetto contrario. Quindi, il primo diritto del lettore è quello di non leggere perché la lettura dev’essere una scelta libera. Va da sé che poi si consiglia di farlo.

Una mostra sull’intelligenza
È vero d’altronde che per apprezzare la lettura, bisogna avere anche qualche confidenza con l’intelligenza. Nell’ambito della Settimana della scienza, che quest’anno s’interessa appunto di intelligenza abbracciando tutte le sue definizioni e peculiarità (astrazione, logica, pensiero critico, pianificazione…) i ragazzi della IV A guidati dalle insegnanti di informatica Marina Vekić e croato Petra Rajh, hanno dedicato all’Intelligenza una mostra di disegni-collage in parte realizzati a mano e in parte al computer, in tutto una ventina di autoritratti metà illustrati e metà “trascritti” in versione digitale. Ogni ritratto affronta una delle tante dimensioni dell’intelligenza, che può essere effettivamente di tutto: leggere, scrivere, parlare, suonare uno strumento musicale, ascoltare la musica, imparare a praticare uno sport, disegnare, dipingere, studiare, aiutare il prossimo, amare e non odiare. Alcuni pannelli sono entrati anche negli abissi del ragionamento filosofico arrivando a sollevare dei dubbi come quelli sulle possibilità dell’intelligenza degli animali, sui limiti dell’intelligenza artificiale e uno su tutti: che cos’è la vita? Ragazzi intelligenti, non c’è dubbio, questi della IV a che con un piccolo aiuto delle due insegnanti hanno effettivamente capito che l’intelligenza, come la vita stessa, resta un mistero tra i misteri nonostante tutte le nostre facoltà di riflessione e apprendimento.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display