Nella prima ora delle sessioni del Consiglio cittadino, come di consueto, si è parlato dei temi d’attualità, proposti attraverso le interrogazioni dei consiglieri. Una delle questioni molto attuali e molto problematiche è quella dei trasporti pubblici. “Quando verrà ripristinato il regime normale? Fino a quando resterà in vigore la riduzione delle corse nei trasporti pubblici”, ha chiesto il consigliere HDZ Danijel Imgrund. Gli ha risposto Robert Mrvčić, direttore dell’“Autotrolej”: “In base alle informazioni di cui disponiamo, i primi autisti stranieri che vorremmo impiegare sui nostri autobus sarebbero a Zagabria per sbrigare le necessarie pratiche amministrative. Successivamente, in base al contratto con l’agenzia che si occupa del loro collocamento, potremo farli entrare in servizio. I benefici non si avvertiranno subito in quanto dall’inizio dell’anno l’organico, per quanto riguarda i conducenti, si è ridotto di undici unità. Soltanto con l’arrivo dei venti conducenti stranieri potremo tornare al regime normale”.
Marin Barač, SDP, ha preso spunto dalla domanda precedente: “A che punto sono giunte le trattative per la firma del contratto collettivo?” Il sindaco Marko Filipović: “La direzione sta negoziando con uno dei quattro sindacati che operano nell’azienda, cioè con quello rappresentativo. Tutti chiedono un aumento degli stipendi, ma non hanno una posizione comune. Si è giunti alla proposta di aumentare le paghe del 15 per cento, a una correzione dei coefficienti nell’organigramma e ad alcuni miglioramenti del trattamento in caso di malattia e altre situazioni. Domani (oggi per chi legge) si riunisce l’Assemblea dell’Autotrolej che deve approvare la proposta. Vi partecipano i rappresentanti degli enti locali comproprietari dell’azienda di trasporti pubblici. Se riusciremo a mettere in pratica quanto contrattato finora, per i nove mesi del 2024 davanti a noi avremo bisogno di 1,4 milioni di euro aggiuntivi. L’Autotrolej dovrebbe assicurare circa 650mila euro, mentre 784mila andrebbero assicurati dagli enti locali. L’operazione peserà sul nostro Bilancio cittadino 394mila euro da inserire nella prossima manovra di assestamento. Per il 2025 dovremo prevedere 611mila euro in più. Speriamo che gli aumenti possano attirare lavoratori, specie autisti. Comprendo anche il sindacato che ha organizzato la protesta in Corso. La carenza di conducenti non riguarda solo noi, ma tutta l’Europa”.
Petra Mandić del MOST torna sull’impiego di manodopera straniera: “Gli autisti devono superare l’esame per conseguire la qualifica di base, il Codice 95, ma temiamo che venti conducenti non basteranno. Inoltre, la formazione del personale prevede 180 ore di lezione. A quel punto, senza il GPS, saranno pronti a lavorare a Fiume? Quanti mesi ci vorranno”. Il direttore Mrvčić ha detto che la parte formativa, compreso il Codice 95, è gestita dall’agenzia. A Fiume avranno bisogno di mentori per imparare a conoscere la città e le sue specificità.
«Locali, gestione criminale»
“Sappiamo di chi parliamo – ha detto Iva Rinčić, lista civica -, del signor Pavičić che dispone di un grande numero di locali commerciali di proprietà della Città e ne fa ciò che vuole, dal Karolina al Pommery fino al Teatro Fenice. Cosa fa la Città contro certe operazioni? Possiamo parlare anche di responsabilità penale da parte di chi nell’amministrazione cittadina lo consente, favorendo direttamente gli interessi di chi dispone degli spazi?”. Il sindaco ha precisato che il Karolina è sul demanio marittimo e di competenza della Port Authority: “Se si riferisce al Karolina in Corso, abbiamo avviato la causa in tribunale con i precedenti affittuari. Aspettiamo la sentenza che noi rispetteremo, a prescindere dall’esito. Nel frattempo, i locali sono stati assegnati alla VBZ che vi allestirà una libreria. Pommery? Il locale è stato aggiudicato alla gara pubblica per 96,33 euro per metro quadrato. L’affittuario lo paga regolarmente. Per due mesi la Città, come proprietaria, vi ha effettuato dei lavori di ristrutturazione per cui l’esercente è stato esentato dal pagamento dell’affitto. Nel frattempo la ditta che gestiva l’attività è stata venduta. Se ritenete che qualcuno, per esempio io come rappresentante del potere esecutivo in Città, stia operando in modo criminale, vi esorto a informarne gli organi competenti. È vostro dovere farlo. Se non lo fate, ne siete corresponsabile. Nelle casse cittadine arrivano dal bar in questione 6.068 euro ogni mese”.
Crematorio, idea nel cassetto
Nikola Ivaniš, PGS: “In passato si era parlato del progetto del crematorio a Drenova. Da qualche anno non se ne parla più”. Nives Torbarina, direttrice dell’azienda comunale “Kozala” che gestisce, tra l’altro, i cimiteri cittadini, ha risposto: “Nella struttura centrale del cimitero di Drenova è stato previsto una spazio di un centinaio di metri quadrati. È necessario acquistare tutte le attrezzature necessarie. Nel 2021 avevamo chiesto la stesura di un progetto che ammontava a circa 600mila euro. Oggi arriveremmo a 850mila euro. Il progetto si è fermato. Perché? Analizzando i dati statistici abbiamo appurato che l’interesse per la cremazione è quello che è, cioè in media di quattro richieste di cremazione alla settimana, 200-210 all’anno. L’investimento è notevole, l’interesse scarso. È più conveniente recarsi a Zagabria o Lubiana”. Poco convinto Ivaniš: “Se ci fosse quest’offerta aumenterebbe anche l’interesse. Potrebbe funzionare anche per le zone dell’Istria e della Regione della Lika e Segna”.
Delta, 600 posti auto a entro maggio
Željko Jovanović, SDP, ha dato l’opportunità al sindaco di fare il punto sulle operazioni in Delta, in prossimità dell’”Exportdrvo”, dove sorgerà il nuovo parcheggio con 600 posti. “I concessionari, Luka Rijeka e Rijeka plus stanno provvedendo all’allestimento dell’area, dal rifacimento della copertura all’asfalto. Tutto pronto entro la fine di maggio. Il parcheggio, aperto 0-24, avrà 30 posti per i disabili, colonnine di ricarica per le auto elettriche e costerà 1,3 euro all’ora”.
Agglomerazione promossa
Ljiljana Buljan, capodipartimento per l’Urbanistica, l’assetto territoriale ed edilizia ha presentato il Piano d’azione per l’attuazione delle strategie per lo sviluppo dell’Agglomerazione urbana di Fiume nel ciclo di finanziamenti 2021-2027. Il documento era stato bocciato lo scorso febbraio e viene riproposto in una versione corretta e riveduta. Le Strategie rientrano nel meccanismo ITU finanziate dall’Unione Europea. L’Agglomerazione di Fiume comprende 14 enti locali tra le quali, fino al 2027, dovrebbero venire distribuiti per vari progetti 55 milioni di euro, proporzionalmente alle dimensioni e popolazione. Ogni ente locale deve proporre dei propri progetti. Il motivo della bocciatura del programma fiumano da parte del Consiglio cittadino era dovuto al progetto, giunto come un fulmine a ciel sereno, di lasciare lì dov’è, a Scoglietto, la rimessa dell’“Autotrolej”. Il direttore Robert Mrvčić ha spiegato i cambiamenti, sottolineando quelle che sono le linee guida nel concepire il trasporto pubblico in una forma multimodale, con l’utilizzo di mezzi diversi all’insegna della sostenibilità con la riduzione delle emissioni di anidride carbonica: “Il progetto modificato prevede pure 8 milioni di investimenti, 6,8 dai meccanismi ITU. Il programma partirebbe all’inizio del 2025 con l’obiettivo di migliorare il servizio nell’intera area compresa nell’Agglomerazione. Ci sono tre segmenti, cioè la costruzione di una base per i veicoli che usano fonti alternative, la digitalizzazione e la creazione di piste ciclabili. La rimessa andrebbe costruita in via Milutin Barač, 8.000 metri quadrati. L’area è di proprietà della Città. L’Autotrolej, in cambio, darebbe la piscina di Scoglietto. La digitalizzazione comprende il sistema di comunicazione e la vendita dei biglietti. La pista ciclabile contenuta nel progetto collegherebbe Preluca al centro di Fiume per una lunghezza complessiva di 18 chilometri”.
L’“Autotrolej”, quindi, comincia a lasciare Scoglietto, un primo passo salutato da tutti. Il trasferimento sarà graduale, ma in compenso è chiaro che i bus e le officine non resteranno lì per sempre. Alla fine, ci si chiede per quale motivo non fosse stata proposta subito questa variante. In un mese si è trovata l’alternativa, accettabile. “Abbiamo trovato una soluzione in tempo record, per non perdere la possibilità ad accedere ai fondi europei. In futuro cercheremo le modalità per trasferire del tutto la rimessa per rivalutare l’area di Scoglietto”. Il documento è stato approvato con 18 voti a favore, 4 contrari e 7 astenuti.
Sostegno per i bambini
La Città sovvenzionerà le rette, come negli asili privati, con 260 euro mensili per i bambini che, in mancanza di posti nei nidi d’infanzia, vengono affidate a bambinaie con attività registrata. Al momento ci sono dieci soggetti registrati per svolgere quest’attività. Le sovvenzioni saranno limitate per i bambini tra i 6 mesi e i 3 anni, cioè per la fascia d’età per la quale c’è carenza di posti nelle strutture cittadine. La proposta è stata approvata dai consiglieri a larga maggioranza .
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