Pola. L’anfiteatro si rifà il trucco per l’estate

L’Arena è gia presa d’assalto da comitive di bambini e ragazzi. Intanto si sta lavorando per renderla più accogliente

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Pola. L’anfiteatro si rifà il trucco per l’estate
I giardini del Clivo Rotar tirati a lustro. Foto: DARIA DEGHENGHI

È l’orgoglio di Pola e ne ha ben donde, come si diceva una volta. L’Arena di Vespasiano svetta nel cielo di Pola e attende ogni giorno da capo le comitive di turisti provenienti da tutto il mondo. Tra la Pasqua e la fine di maggio che definiscono i limiti della media stagione, i visitatori sono soprattutto studenti in gita scolastica e anziani a caccia di nuove emozioni fintanto che la vecchiaia non si porti via anche l’ultima certezza di poter sostenere un lungo pellegrinaggio a fini turistici. Francesi, tedeschi, italiani, olandesi, ma anche tantissime comitive nostrane, specie per le gite d’istruzione delle elementari e quelle della maturità in corrispondenza dell’ultimo anno del liceo: tutti in fila indiana davanti al cancello principale, punto focale di piazza Ninfeo, luogo di ritrovo, entrata e uscita dall’anfiteatro romano che Vespasiano fece costruire duemila anni fa.

Ogni giorno nuove comitive di bambini e studenti.
Foto: DARIA DEGHENGHI

Ogni anno in questo periodo l’Arena di Pola si rifà il trucco per accogliere i visitatori. Il giardino terrazzato del Clivo Rotar è meravigliosamente verde grazie alle abbondanti piogge d’aprile. Davanti all’anfiteatro da qualche giorno in qua corre una recinzione di legno massiccio. È stata costruita apposta per sostituire il vecchio recinto metallico eretto a protezione delle lastre di pietra dell’antica via Flavia, emersa ai posteri una decina di anni fa durante una campagna di scavi che aveva lasciato tutti a bocca aperta. La scoperta aveva privato i polesi del marciapiede e di conseguenza i pedoni hanno privato gli automobilisti di una mezza dozzina di posteggi sul bordo della carreggiata. Poco male: tanto il parcheggio davanti all’anfiteatro andava abolito comunque.
La nuova recinzione è certamente più elegante di quella precedente anche se non risolve in maniera più duratura il problema dell’assetto dell’anticamera dell’anfiteatro romano. La sua sistemazione è costantemente rimandata a tempi migliori perché deve interessare anche il secondo dei due declivi che salgono la china del colle fino al retro del monumento in piazza Drio la Rena e perché il Museo Archeologico Istriano ha avuto sin qui un’opera ben più importante da portare a termine. Nella fattispecie, la riqualificazione del Colle Castello col Piccolo Teatro Romano e la sede dell’ente museale. Terminato questo primo grande ciclo di investimenti si aprono ora varie possibilità per contemplare anche il circondario dell’Arena. In questo caso però le cose si complicano perché una soluzione solo parziale per l’ingresso dell’anfiteatro e l’antica via Flavia non ha senso senza una un’opera di riqualificazione capillare dell’intera piazza Ninfeo, Carolina e strade convergenti comprese.

La nuova recinzione è in legno massiccio.
Foto: DARIA DEGHENGHI

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