Sono davvero sconfortanti i dati relativi all’abuso sessuale sui bambini in Regione. Nei primi dieci mesi dell’anno sono stati evidenziati ben 30 di questi pesantissimi reati, di cui 12 fanno riferimento a sfruttamento di minori a fini pornografici, 10 ad abusi sessuali nei confronti dei bambini di età inferiore ai 15 anni, due ad atti di libidine e, purtroppo, quattro a stupri in famiglia e uno di tentata violenza carnale e molestie sessuali. Sempre nello stesso periodo sono state registrati ben 184 casi di lesione dei diritti dei bambini, ossia di trascuratezza e maltrattamento di minori. In questi giorni si sottolineano diverse ricorrenze legate a questa problematica. Ieri (18 novembre) si è celebrata la Giornata europea per la tutela dei bambini dagli abusi sessuali e maltrattamenti, oggi ricorrono la Giornata internazionale per la lotta contro l’abuso dei bambini e la Giornata mondiale per la prevenzione contro il maltrattamento dei bambini, e il 20 novembre la Giornata mondiale dei bambini.
I delitti più gravi
I delitti sessuali nei confronti dei minori sono quelli più gravi, in quanto possono lasciare delle enormi conseguenze, a volte irreparabili, sia fisiche che psichiche e mentali nello sviluppo delle giovani persone. Il maltrattamento sessuale comprende i contatti fisici tra adulti e bambini, i rapporti sessuali con bambini di età inferiore ai 15 anni, stupri e altri tipi di abusi sessuali. Negli ultimi tempi i bambini, considerata la tenera età, rimangono vittime dei pedofili anche attraverso vie digitali, e poi i vari materiali e filmati pedopornografici raccolti vengono distribuiti su Internet. Va puntualizzato comunque che questa categoria, che non si rende conto della pericolosità, spesso utilizza i social network all’insaputa dei genitori.
La Polizia insegna
Per far fronte a questa problematica, il Settore per la prevenzione della Questura istriana regolarmente, nelle scuole elementari e medie, promuove dei laboratori con i bambini e con i genitori, al fine di sensibilizzarli appunto sul problema della pedofilia ed educarli sul modo di tutelarsi. Inoltre, nelle prime classi delle scuole elementari vengono svolte delle lezioni educativo preventive sul tema, anche grazie all’albo illustrato “Ne, ne idem! (No, non vado!)”. In pratica, un’istruzione basilare per un giusto comportamento nei confronti delle persone sconosciute e per non rimanere vittime delle stesse. Infine la Polizia, attenendosi alle esperienze e alle specificità di simili reati, puntualizza che i bambini solitamente conoscono i propri molestatori, però hanno paura oppure si vergognano di dire cosa stia loro succedendo. Purtroppo, soprattutto in ambiti familiari, della violenza sessuale si parla poco o niente, ed è minimo il numero di coloro che si decidono a denunciare questi deplorevoli delitti.
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