Un piacevole viaggio nella musica barocca

Nella CI di Fiume il Quintetto di ottoni scintillanti di Muggia

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Un piacevole viaggio nella musica barocca
L’ensemble di fiati e il coro triestino. Foto: RONI BRMALJ

Si è tenuto alla Comunità degli Italiani di Fiume il concerto “Barocco e oltre… madrigali e divertimenti per coro e ottoni”, del Quintetto di ottoni scintillanti di Muggia, composto da Massimo Fabbro e Antonio Turrin (trombe), Andrea Sfetez (corno), Laura Sfetez (trombone) e Giacomo Sfetez (eufonio), nonché del Coro scherzi armonici di Trieste.

A dare il benvenuto agli ospiti dall’Italia è stata la presidente della CI, Melita Sciucca, la quale ha ricordato che il giorno prima si è tenuto un altro incredibile evento musicale, ovvero quello del Coro giovanile dell’Opera nazionale del Reno di Strasburgo.

Un’amicizia pluriennale
“Sono felice di poter dare il benvenuto ai nostri amici di Trieste e Muggia, che spesso ci fanno visita e che anche noi visitiamo regolarmente – ha affermato Sciucca –. Mi scuso se sono in jeans ma il 24 aprile è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e i professori e gli studenti di comune accordo hanno deciso di indossare i jeans. Ringrazio ancora una volta Andrea Sfetez e gli altri membri dell’ensemble per averci dato modo di ascoltare uno spaccato di musica barocca”, ha concluso.
Ad aprire la serata è stato il brano “Trumpet Tune”, del compositore inglese del XVII secolo Henry Purcell, seguito da “Una danza variata”, del compositore tedesco Michael Praetorius, suo contemporaneo.
Dopo questo primo assaggio Andrea Sfetez si è rivolto al pubblico presente in sala per spiegare come mai si stia assistendo a una rinascita dell’interesse per la musica barocca.

La riscoperta della musica barocca
“Anche se la musica barocca sta alla base della produzione musicale contemporanea, fino a una decina d’anni fa c’era scarso interesse nei riguardi – ha osservato Sfetez –. Ora, invece, si fanno degli studi approfonditi sulla produzione musicale del tempo e abbiamo modo, dunque, di scoprire dei brani che erano stati dimenticati. Noi non abbiamo strumenti d’epoca, ovvero risalenti al Cinquecento o al Seicento, ma cerchiamo comunque di riprodurre per il nostro pubblico i brani con gli strumenti contemporanei, grazie anche alla collaborazione con David Stefanutti e col Collegium musicum Fluminense”.
Il concerto è continuato con un madrigale di Claudio Monteverdi intitolato “A un giro sol de bell’occhi lucenti”, nonché con due gagliarde, danze antiche in tre movimenti molto popolari nell’Europa del XVI secolo.

Un viaggio nella storia
Nella seconda parte della serata al quintetto di fiati si è associato anche il Coro scherzi armonici di Trieste, diretto da Giulia Fonzari, la quale, proprio come Sfetez, ha introdotto i brani con un breve contesto storico che ne illustra la nascita.
I primi due brani eseguiti dal coro erano di Henry Purcell, ovvero una canzone e un’”anthem” (inno), “Music for the funeral of Queen Mary the Second”. Dopo questo… esordio britannico, è seguito il brano di un compositore veneziano, Baldassare Donato. La Maestra Giulia Fonzari ha spiegato che Donato era un compositore e cantore italiano, vissuto nella Repubblica di Venezia, appartenente alla scuola veneziana del tardo Rinascimento. Egli fu maestro di cappella della prestigiosa Basilica di San Marco a Venezia alla fine del XVI secolo e una figura di primo piano nello sviluppo della musica profana italiana e soprattutto della villanella, un canto di derivazione popolare.
È stata proprio la villanella “Occhi lucenti assai” a essere stata eseguita dal coro triestino. Il brano successivo in programma è stato “Innsbruck io ti devo lasciare” di Heinrich Isaac, compositore fiammingo del periodo rinascimentale. Fonzari ha spiegato che Isaac era attivo alla corte di Lorenzo de’ Medici a Firenze, ma per un periodo dovette tornare a Innsbruck per poi essere richiamato a Firenze. Nell’abbandonare la sua città amata ha composto il lied “Innsbruck, ich muss dich lassen”, che il pubblico fiumano ha avuto modo di ascoltare. Gli ultimi due brani in programma sono stati “La nuit” (La notte) di Jean-Philippe Rameau e il balletto “Amor vittorioso” di Giovanni Giacomo Gastoldi, un compositore del XVI secolo. Dopo questo incredibile percorso musicale e istruttivo, i musicisti sono stati premiati con un sincero applauso e con l’immancabile mazzo di fiori.

Il Quintetto durante l’esibizione.
Foto: RONI BRMALJ

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