Il turismo sommerso si «mangia» i Rafale

Il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, punta il dito contro l'abusivismo edilizio

0
Il turismo sommerso si «mangia» i Rafale
Fotografia di Sasa Miljevic/PIXSELL
I primi Rafale atterrati a Velika Gorica Fotografia di Zeljko Lukunic/PIXSELL

“Il turismo sommerso fa perdere alla Croazia circa un miliardo di euro all’anno, un importo equivalente al valore di 12 Rafale”. Ad affermarlo è stato il presidente della Regione istriana, Boris Miletić che ha puntato il dito contro l’abusivismo edilizio. Il politico istriano ha salutato oggi (25 aprile) l’arrivo in Croazia del primo stormo di caccia supersonici francesi acquistati dal governo per le necessità dell’Aeronautica militare, puntualizzando che è importante garantire la sicurezza dello spazio aereo nazionale. “È lodevole che s’investa nell’ammodernamento delle nostre forze aeree. Quello che dispiace è che non si presti sufficiente attenzione alla tutela del territorio”, ha commentato Miletić alludendo alle conseguenze negative generate dal turismo in nero e dalla cementificazione selvaggia e abusiva. “Testimoniamo a un attacco al nostro Paese perpetuato principalmente da cittadini stranieri che costruiscono illegalmente strutture che poi affittano. Ciò alimenta il turismo in nero che fa perdere alla Croazia tutti gli anni risorse equivalenti al valore dei velivoli supersonici arrivati oggi”, ha dichiarato il presidente della Regione istriana all’Hina che nel riportare le notizia ha segnalato che Miletić è stato sindaco di Pola per quindici anni e che nel corso del suo mandato si era adoperato per la demilitarizzazione della città che ai temi dell’Austro-Ungheria, dell’Italia e della Jugoslavia era contraddistinta dalla presenza di numerose basi militari.

Boris Miletić Fotografia di Sasa Miljevic/PIXSELL

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display