Giornata del Ricordo. Capodistria, sentita cerimonia al cimitero di San Canziano

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Giornata del Ricordo. Capodistria, sentita cerimonia al cimitero di San Canziano
La deposizione della corona di fiori a San Canziano. Foto AIA

Con una sentita cerimonia al cimitero di San Canziano è stata celebrata anche a Capodistria la Giornata del ricordo. L’Unione Italiana, rappresentata dal presidente Maurizio Tremul e dal presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva, e la delegazione della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana, composta dal vicepresidente Kristjan Knez e dal segretario, Andrea Bartole, hanno deposto una corona di fiori ai piedi del monumento dedicato alla memoria delle vittime della guerra e delle esecuzioni del dopoguerra, i cui resti sono stati rinvenuti nelle cavità carsiche del Capodistriano. Nei discorsi ufficiali è stata ribadita l’importanza di ricordare la tragedia che l’esodo istriano, fiumano e dalmata ha significato per le nostre terre, l’orrore delle foibe e delle altre persecuzioni subite dagli italiani per mano del regime comunista.
Il presidente dell’UI Maurizio Tremul, reduce dalle celebrazioni del 10 febbraio a Roma e al Sacrario di Basovizza, ha rilevato: “In vent’anni la Legge sulla Giorno del Ricordo, approvata dallo Stato Italiano, ha prodotto risultati eccezionali per la conoscenza di questo dramma dell’esodo e delle foibe in Italia, nelle scuole e nelle Università. Molto rimane, però, da fare, come il Museo del ricordo che sarà inaugurato a Roma. Dobbiamo fare in modo che questa parte della storia sia conosciuta anche in Slovenia e Croazia, non soltanto nelle scuole italiane, ma anche in quelle slovene e croate, nonché continuare a creare iniziative che consentano alle persone di conoscere tutti i drammi che ci sono stati, guardare avanti, costruire un futuro di pace, di amicizia e di integrazione, facendo leva in qualche modo sui dolori che ci sono stati per trasformarli in fiori che possano sbocciare”.

I presenti alla cerimonia di San Canziano. Foto AIA

Il vicepresidente della CAN costiera, Kristjan Knez, ha inquadrato le vicende dell’esodo e delle foibe nel contesto storico degli anni che hanno preceduto e seguito il secondo conflitto mondiale. “Divulgare la storia è fondamentale se vogliamo trasmettere alle nuove generazioni i drammi del continente europeo. Bisogna partire dalle scuole e far tesoro anche dei risultati delle ricerche più recenti che hanno completamente ribaltato certe questioni e proposto nuovi paradigmi. Si parta, quindi, dalle scuole. Altro ruolo fondamentale è quello dei mezzi d’informazione che per una buona divulgazione possono fare molto”.
Alla cerimonia di San Canziano ha presenziato il Console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello. Ha fatto presente la sua commozione nel ricordare eventi così dolorosi. “I nazionalismi stanno ritornando e come detto dal presidente Sergio Mattarella, l’antidoto c’è e si chiama Europa. Se riusciremo ad edificare questa casa comune sarà possibile metabolizzare il passato e costruire ponti tra i popoli. Il Giorno del Ricordo e il Museo di Roma non devono essere considerati soltanto degli sterili ricordi, ma spingere le nuove generazioni a conoscere, a crearsi una memoria che può essere diversa, ma riconosciuta dalle parti in causa e solo questo consentirà di superare le barriere in uno spirito europeo. Gorizia e Nova Gorica capitale europea nel 2025 sarà un altro importante tassello nei rapporti italo-sloveni”.

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