Quant’è bella l’Istria vista attraverso gli occhi dei ragazzini. Ce l’hanno raccontata tutta, all’ombra di un viale alberato del giardino che affianca la Scuola elementare di Castagner, perché Pola ha avuto ieri la soddisfazione di ospitare l’edizione 2024 del festival della territorialità, nella sua puntata riservata esclusivamente alle scuole dell’obbligo. Gli itinerari di ricerca didattico-formativa non si fermano, forti della necessità di conservare e curare il patrimonio locale e la totalità dei beni culturali e popolari legati alle tradizioni del passato. Così la Regione istriana, dopo avere finanziato e implementato il progetto dell’istituzionalizzazione dell’insegnamento della storia e della cultura del territorio in tutte le scuole (elementari e medie) e negli asili della penisola a partire dall’anno pedagogico 2015/16 senza soluzione di continuità, è tornata ora alla carica. I ragazzini di ben 46 scuole elementari istriane sono stati radunati in massa assieme ai loro insegnanti mentori per esibire risultati meravigliosi, colorati e palpabili scaturiti da un lavoro portato avanti nel corso dell’intero anno pedagogico da tutto uno spiegamento di forze messe in campo dalle comitive che hanno passato in rassegna ogni angolo d’Istria, dai suoi luoghi più pittoreschi, ai villaggi custodi di memorie, alla natura incantevole, alle istituzioni che offrono le opportunità di condurre a termine l’opera di ricerca. Le tradizioni del mare e della terra, del mondo urbano e rurale, dell’Istria nella sua dimensione veneta che incrocia quella della contea austroungarica, si sono ritrovate fianco a fianco sugli stand espositivi.
Un’atmosfera coinvolgente
Accogliente l’ambiente riservato e significativo l’impegno degli organizzatori, tanto che l’evento è riuscito a creare un’atmosfera molto coinvolgente, sincera ed istintiva grazie alla spontaneità dei giovani espositori. Tutti si sono dimostrati volenterosi di esibire i loro progetti volti alla scoperta delle tradizioni, della storia, dei personaggi, della saggezza popolare, ben disposti a diventare consapevoli dei beni (spirituali e materiali) ereditati, che l’età moderna ha fatto trascurare, emarginare, se non dimenticare come anche spudoratamente commercializzare. Il presidente della Regione Boris Miletić, ha salutato (in italiano e croato), e inaugurato la rassegna, alla cui alzata del sipario hanno partecipato pure gli assessori regionali alla Cultura e alle Scuole Vladimir Torbica, rispettivamente Patricia Smoljan, nonché il viceassessore cittadino alle attività sociali Elvira Krizmanić Marijanović, mentre la direttrice dell’elementare di Castagner, Nada Crnković si è assunta il compito di espletare gli onori di casa.
Una bella passeggiata
Semplicemente deliziosa, poi – dopo l’assegnazione dei riconoscimenti – la passeggiata attraverso il viale “istriano”, passando in rassegna la gastronomia locale, il profumo dei crostoli, dei biscotti al rosmarino, scoprendo il gusto del succo di sambuco, menta, lavanda e salvia; l’aspetto delle “masere” in miniatura, gli oliveti in versione bonsai, gli alveari nascosti; la magia di un mondo carsico, di miniere, di esseri mitologici e fiabe locali tradotte in fumetti; gli uccelli della riserva di Palù; i giochi dei nonni, gli scrigni di legno intarsiato delle nonne o il caminetto istriano con le sue “bocalete” e candelabri fino a raggiungere le coste. Vedi Parenzo, la Città dei mosaici, Rovigno la città delle batane, Pola la città dell’industria navale naufragata, Fasana luogo prescelto dalla civiltà romana e via raccontando il nostro piccolo mondo moderno e antico.
Storia e tradizioni
Ampia la parte sostenuta dalle elementari italiane come quella di Pola che ha compiuto una notevole operazione di tuffo nella storia cittadina e di capillare recupero raccontando “La nostra scuola attraverso l’insigne figura di Giuseppina Martinuzzi” (nel 180.esimo della sua nascita). E mentre la Bernardo Benussi di Rovigno si è concentrata sulla scoperta dell’impronta veneta sul nostro territorio attraverso escursioni, molteplici attività di ricerca e realizzazione di lavori artistici ispirati alla cultura marciana, l’elementare di Buie ha portato con sè un prontuario dei vecchi mestieri, scoperti intervistando gli anziani, esperti artigiani del passato, fino a produrre un video educativo particolarmente prezioso. Assieme all’elementare di Cittanova, invece, si è saliti in cima al Castello di Momiano, per capirne l’architettura, gli aneddoti, le battaglie e gli assalti subiti nel tempo. Quindi, imbattendosi nella bancarella della Galileo Galilei di Umago, ecco esposta la storia della scuola rovistando nell’archivio dell’istituzione per far rivivere personaggi e ricordi di chi l’ha frequentata. Quanto a Parenzo, la Bernardo Parentin ha omaggiato l’”Istria terra d’incontri” intesa quale punto di comunione multiculturale per cui alle fortezze austroungariche di Pola (Punta Christo e Verudella) è stata affiancata la realtà ortodossa dell’iconostas di Peroi. Ancora Dignano con le sue Sezioni croata ed italiana per una carrellata attraverso le chiese e la dimensione cattolico-religiosa, inquisizione inclusa, fino a godersi le peculiarità storiche di via Merceria e Calnova.
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