“Castelli istriani e città fortificate dell’Istria” è il titolo dell’imponente progetto di quest’anno scolastico del gruppo “Storia del territorio” della SMSI “Leonardo Da Vinci” di Buie, che ha fatto riflettere, approfondire, comprendere e distinguere agli alunni i concetti presenti nelle fonti storiche in Istria tra castellieri, castelli, borghi fortificati o ville. Coordinato e ideato dalla professoressa Marina Paoletić, il progetto ha visto due uscite didattiche che hanno permesso agli studenti di vivere un’esperienza educativa coinvolgente e formativa, nonché di avvicinarsi in modo tangibile alla storia e alla cultura della penisola. Grazie alla guida esperta dei curatori e degli storici locali, gli alunni hanno potuto sperimentare un’avventura alla scoperta dei tesori fortificati dell’Istria.
Viaggio tra le fortificazioni
Nella prima uscita gli alunni hanno affrontato un viaggio attraverso il tempo e la storia; un’opportunità che ha consentito loro di conoscere da vicino il ricco patrimonio architettonico e archeologico della Regione. La giornata è iniziata con una visita al borgo di Momiano, dove la curatrice Tanja Šuflaj ha illustrato l’offerta e l’attività della Casa dei castelli. Gli alunni hanno avuto modo di confrontarsi sulle varie località fortificate dell’Istria, apprendendo le differenze e le similitudini tra di esse. Successivamente, Marina Paoletić ha approfondito gli aspetti architettonici del castello di Momiano, evidenziando i cambiamenti avvenuti nel corso dei secoli, mentre l’archeologo Eric Uljenik ha fornito interessanti dettagli sugli scavi archeologici effettuati nella zona del maniero. L’avventura è proseguita a Portole, dove gli studenti hanno esplorato le testimonianze del passato difensivo della località. Del suo perimetro rimangono unicamente, anche se mutate e visibili solo agli occhi più attenti, la porta d’accesso e la struttura abbassata di tre torri difensive, mentre mancano o sono state inglobate nel tessuto urbano parti di mura.
Il castello di Pietrapelosa e la località di Pinguente sono state le tappe successive; qui il curatore dell’Upa di Pinguente, Matja Nežić, ha accompagnato gli alunni alla scoperta architettonica e storica di questi luoghi spiegando le caratteristiche del maniero sul torrente Brezzana e il significato delle due porte d’accesso al borgo, la Porta Maggiore e la Porta Piccola, che testimoniano l’importanza strategica della città nel contesto veneziano. Gli studenti hanno esplorato ogni angolo di Pinguente, rimanendo affascinati dalla magnificenza della chiesa barocca di San Giorgio. L’ultima tappa dell’escursione è stata Montona, uno dei borghi fortificati più rappresentativi dell’Istria, dove hanno potuto ammirare l’imponente cinta muraria, le maestose porte d’accesso e le diverse “portizze”, immergendosi completamente nell’atmosfera medievale del luogo.
La seconda uscita didattica ha offerto agli alunni una trasferta che li ha portati alla scoperta di luoghi ricchi di fascino e significato. L’itinerario ha preso il via da Pisino, affascinante cittadina ricca di storia e tradizione. Qui hanno avuto l’occasione di visitare il maestoso castello Montecuccoli, sede del Museo etnografico dell’Istria. Accompagnati dalla curatrice Mirjana Margetić, hanno potuto ammirare una ricca collezione di reperti che narrano la vita quotidiana e le tradizioni dell’area nel corso dei secoli. Opere d’arte di valore storico e artistico hanno arricchito la loro comprensione della cultura, offrendo uno sguardo approfondito sulla sua evoluzione nel corso dei secoli.
Il “viaggio storico” è proseguito verso Gimino, un tempo luogo fortificato di grande importanza strategica. Sebbene oggi sia visibile solamente una torre, i resti di questa antica struttura hanno suscitato la curiosità dei ragazzi, stimolando la loro immaginazione. Infine la comitiva ha fatto visita a Sanvincenti, Duecastelli e San Lorenzo del Pasenatico, tre località che custodiscono con orgoglio il patrimonio storico e artistico dell’Istria. Attraverso le strade lastricate e i monumenti secolari delle località, gli alunni hanno potuto percepire l’atmosfera di un passato glorioso. Al termine di questa intensa giornata di scoperta sono tornati a casa con una maggiore consapevolezza che il passato continua a vivere nel presente, arricchendo e influenzando le loro vite.
Gli alunni che fanno parte del gruppo sono Nino Miškulin, Nina Batalija, Angela Benčić, Sara Želimorski, Noemi Kovačić, Lorenzo Radizlović, Martina Poropat, Michelle Krt, Nicole De Faveri, Carla Bernardis, Nikol Beletić, Sara Kraljević ed Ea Maria Cerovac della 2ª liceo, nonché Luna Krpan, Nicholas Bauer, Carlotta Coronica, Sandi Božić ed Elison Jakac (3ª liceo), Elian Conti, Sara Szuthovaska (4º liceo scientifico), Gordana Garaj Denić (3b perito informatico), Gioele Romano (2b perito informatico) e Milena Savić (3c perito commerciale).
Antiche roccaforti
A spiegarci le diversità che forse solamente gli storici comprendono appieno è stata Marina Paoletić: “Nel corso delle uscite didattiche si è cercato d’illustrare e di mettere a confronto soprattutto i castelli e i borghi fortificati della valle del Dragogna e del Quieto, ex castelli patriarchini divenuti veneziani, e della zona di confine tra la Contea di Pisino e la Repubblica di Venezia. I castellieri sono abitati fortificati con mura di cinta realizzati a secco, sorti sulle vette delle colline, tipici dell’epoca degli Istri e in alcuni casi anche prima, mentre i castelli sono edifici con caratteristiche specifiche, ovvero mastio, palazzo di residenza, torri, cappella/chiesa privata, di dimensioni imponenti ma limitate, sorti in posizioni strategiche e inaccessibili. Vi sono pure i castella/borghi fortificati, cioè delle località, delle cittadine, nella maggioranza dei casi sorti sui colli o anche su penisolotti o isolette/scogli in riva al mare, come l’antico originario nucleo cittadino di Umago, Cittanova, Parenzo o Rovigno che presentavano in passato mura di difesa, porte fortificate con torri d’accesso. Oggi queste cittadine si presentano abbastanza cambiate in quanto, all’inizio dell’Ottocento, le mura sono state abbattute e di tali strutture difensive rimangono poche tracce delle torri campanarie che un tempo avevano la funzione di mastio, delle porte d’accesso o di tratti di mura, come si possono vedere a Buie, Grisignana, Montona, Portole, Piemonte, Pinguente, Pola e altre località. Infine, bisogna distinguere pure le ville, termine utilizzato nelle fonti per definire abitati, villaggi e paesetti come Verteneglio, Fontane o Castagna”, ha concluso la Paoletić, sottolineando come il progetto probabilmente verrà portato a termine con un’ultima uscita didattica, sotto la guida di Eric Uljenik.
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