Turismo, la rivincita delle ville isolate sulle destinazioni rumorose e festaiole

Considerazioni sull’industria dell’ospitalità a cavallo tra due stagioni

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Turismo, la rivincita delle ville isolate sulle destinazioni rumorose e festaiole

In campo turistico c’è una grande voglia di normalità, quella che manca da quasi due anni. Internet ribolle già adesso di e-mail per l’estate 2022: molti turisti vogliono ritornare. Chi si occupa di turismo lo sa bene. Ma la pandemia non demorde e per questa ragione le cose non sono facili da prevedere per nessuno. Fra vaccinazioni e pass, si cerca di capire come sarà l’anno venturo. Ma una cosa è certa, molti turisti, da tutta Europa, voglio ritornare a godersi l’estate da noi. Per ora le cose procedono con cautela, le prenotazioni vanno avanti, ma la speranza è che tutto ritorni come prima, quando le presenze turistiche erano più che elevate e i guadagni pure. Le statistiche, rilevabili grazie al sistema nazionale e-Visitor, sono incoraggianti.

 

Un pizzico di fiducia

Umago, una delle destinazioni istriane più ricercate, dal 1.gennaio al 7 novembre del 2020 aveva registrato 1,2 milioni di pernottamenti. Nello stesso periodo di quest’anno 2.137.700. L’aumento è del 75 p.c., cosa che lascia sperare bene per il 2022. All’Ente turistico, diretto da Milovan Popović, sono dunque fiduciosi. Ma per vedere come andranno realmente le cose bisognerà aspettare. Non va dimenticato che lo scorso anno, già a gennaio, moltissimi impianti turistici e tra questi migliaia di affittacamere e appartamenti privati, avevano ricevuto molte prenotazioni, poi cancellate con l’avvicinarsi dell’estate. Alle disdette, sempre fastidiose, erano seguite nuove prenotazioni. Tutti insomma, turisti e operatori turistici ballavano come voleva la pandemia.

Altri dati molto significativi: rispetto al 2019, quest’anno il numero degli italiani, a causa del Covid, è diminuito del 65 p.c. e dunque i turisti dello Stivale sono stati pochi. Un ruolo importante l’ha svolto certamente la paura di uscire dall’Italia, Paese che ora, sotto il profilo Covid-19, sta meglio degli altri in Europa. Comunque, è molto probabile che già nel 2022 Umago superi la cifra record del 2019, che era stata di 2,75 milioni di pernottamenti. Ma a condizione che la pandemia venga mantenuta sotto controllo.

Quest’anno dal 1.mo gennaio al 30 giugno l’Ente turistico di Umago ha registrato un aumento degli arrivi pari al 51 p.c. rispetto al 2020. Complessivamente sono stati notificati 65mila arrivi e 308mila pernottamenti. Dal 2 al 4 luglio c’è stato un aumento dei pernottamenti del 42 p.c., mentre i pernottamenti realizzati sono stati 47mila. Gli alberghi hanno avuto un aumento del 3 p.c., gli autocampeggi del 53 p.c. e il settore degli affittacamere privati del 65 p.c.

Un bike point a Umago: il cicloturismo è sempre più gettonato

Vacanze senza feste

C’è anche da considerare che quest’anno a causa del Covid sono state cancellate tutte le feste più importanti, anche quelle enogastronomiche che piacciono tanto; pensiamo in primo luogo alla Festa del pomodoro, alle sagre paesane, alla Festa di Muiella, mentre gli eventi che si sono svolti, hanno dovuto sottostare alle misure anti Covid, come la distanza fisica e l’uso delle mascherine. Poca, dunque, la libertà di muoversi. Ricapitolando, una stagione anomala, quella che ci siamo lasciati alle spalle, tra disdette, successive prenotazioni, guadagni inferiori alle aspettative, ma pur sempre con un sentore di ripresa.

Ha retto bene la nautica, idem per le ville con piscina, che negli ultimi dieci anni sono sorte come funghi anche nelle località dell’Alto Buiese, dove un tempo nemmeno si pensava al turismo. Invece il Covid -19 ha fatto aprire gli occhi a tutti e ora più che la confusione delle discoteche della costa, si cerca la tranquillità nelle piccole località anche a 20 o 30 chilometri dal mare. Anzi, il mare è diventato meno importante che un tempo.

C’è però anche un’altra cosa da dire: quasi sicuramente già l’anno venturo il pagamento dei contributi e della tassa di soggiorno torneranno ai livelli pre-Covid. Questo significa che si pagherà tutto e in pieno, cosa che potrebbe modificare i prezzi, anche se è presto per parlarne. Ma probabilmente i primi segnali non tarderanno a palesarsi.

Le delizie dell’Istria contadina

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