Niko Cvjetković: «È bellissimo sapere che l’impegno e l’eccellenza siano stati riconosciuti»

Il direttore della Biblioteca civica di Fiume, Niko Cvjetković, è stato insignito del Premio annuale della Città di Fiume per il suo particolare contributo alla realizzazione della nuova Biblioteca civica e alla promozione della biblioteconomia a livello locale

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Niko Cvjetković: «È bellissimo sapere che l’impegno e l’eccellenza siano stati riconosciuti»
Niko Cvjetković è al suo terzo mandato alla guida della Biblioteca civica. Foto: Goran Zikovic

Il direttore della Biblioteca civica di Fiume, Niko Cvjetković, è stato insignito del Premio annuale della Città di Fiume per il suo particolare contributo alla realizzazione della nuova Biblioteca civica e alla promozione della biblioteconomia a Fiume. Si tratta di un premio ampiamente meritato, se si considera il grande lavoro che ha svolto non soltanto per portare questo importante ente culturale in una nuova sede adatta alle esigenze di una biblioteca popolare del XXI secolo, ma anche per ampliare e migliorare i servizi che la Biblioteca civica offre ai sempre più numerosi utenti. Di recente è iniziato ufficialmente il suo terzo mandato alla guida della Biblioteca, che lo scorso dicembre ha coronato un sogno decennale, quello di insediarsi in una nuova e bellissima sede.

“Questo riconoscimento è importante per me, anche se ovviamente un lavoro non si fa pensando ai premi e ai riconoscimenti – ha dichiarato Niko Cvjetković –. È comunque bellissimo sapere che qualcuno ha riconosciuto l’impegno e l’eccellenza nello svolgimento del lavoro di tutto il personale della biblioteca, in quanto ritengo che non sia importante soltanto la quantità, ma anche la qualità. Sono pertanto orgoglioso e felice per questo riconoscimento, soprattutto perché giunge dalla mia città e riguarda il mio impegno professionale”.

Quando ha deciso di diventare bibliotecario?
“Non ricordo di aver deciso in un momento specifico di dedicarmi a questa professione. Dopo aver concluso gli studi di Lingua e letteratura croata alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume ad un certo momento iniziai a pensare alle biblioteche e ricordo che il mio primo colloquio di lavoro era legato proprio alle mansioni di un bibliotecario. Bussai alla porta dell’allora direttrice della Biblioteca civica e lei mi offrì un posto di lavoro. È iniziato così questo mio percorso. Dopo essere stato assunto, mi iscrissi al corso di biblioteconomia all’Università di Zara. Durante gli studi mi trasferii dalla Biblioteca civica nella biblioteca dell’Istituto nautico di Buccari dove lavorai per quasi dieci anni, dopodiché decisi di candidarmi per il posto di direttore della Biblioteca civica e mi venne affidato questo incarico. Fin da subito iniziai a pensare molto alle esigenze delle biblioteche popolari, che sono biblioteche pubbliche dedicate alla formazione culturale del popolo. Questo è soltanto uno dei vari profili di biblioteche che abbiamo a disposizione ed è quello che mi ha sempre maggiormente interessato perché è destinato a tutte le fasce della popolazione.
Le biblioteche popolari sono quindi aperte a tutti, anche se i loro obiettivi tendono a cambiare nel tempo. La biblioteconomia contemporanea deve rispondere a tre necessità principali della comunità locale: l’informazione, l’educazione e il tempo libero di qualità. Questa è la base della nostra attività, per cui ogni volta che pianifichiamo i programmi e i nuovi servizi dobbiamo cercare sempre di soddisfare queste tre esigenze”.

Un’unità industriale
Immagino che dopo sei mesi nella nuova sede della Biblioteca civica il lavoro abbia ormai… ingranato bene?
“Il lavoro procede bene, ma bisogna sapere che la Biblioteca civica è sempre un cosiddetto ‘work in progress’, in quanto nel momento in cui dichiariamo di aver concluso il nostro lavoro siamo finiti. Va anche detto che lavorare ora è qualcosa di completamente diverso dalla nostra esperienza finora. Anche se possiamo dire di avere una bella Biblioteca civica, questo è invece un vero stabilimento, quasi un’unità industriale, perché funziona in questo modo. Dobbiamo abituarci a questo ritmo perché ci costringe a portare avanti diverse attività contemporaneamente. Oltre alla Biblioteca civica, gestiamo anche la Casa dell’infanzia e cerchiamo di sfruttare al meglio anche gli spazi del Quartiere artistico. Questo è davvero un grande passo avanti rispetto a ciò a cui eravamo abituati prima di insediarci in questo nuovo edificio, ma è anche un grande passo avanti per quanto riguarda la quantità e sono sicuro che lo confermeranno anche le statistiche semestrali, in quanto ci sono momenti quando veniamo letteralmente sommersi dai nostri utenti, il che è meraviglioso”.

La Biblioteca civica proporrà diversi programmi anche nell’ambito della manifestazione Estate a Fiume?
“Abbiamo preparato numerosi programmi nell’ambito della Storia estiva dal Benčić, che è un pendant della Storia invernale, che si articoleranno fino al 31 luglio. In quest’ambito rientra anche il Festival per bambini ‘Tobogan’, che si svolge ormai tradizionalmente nel Quartiere artistico e nell’ambito del quale abbiamo preparato una sessantina di eventi. Un’altra sessantina di attività è prevista nell’ambito della Storia estiva. Quindi, nell’arco di sei settimane (il programma è iniziato una decina di giorni fa, nda) abbiamo proposto e proporremo ben 120 appuntamenti. I responsabili dei programmi della nostra Biblioteca si sono dati molto da fare. Anche se avremmo bisogno di ancora una persona in questo settore della nostra attività, per ora non abbiamo assunto nuovo personale, ma spero che riusciremo a farlo prossimamente. Qui siamo molto attivi e tutti i programmi vengono portati avanti da un piccolo gruppo di persone, per cui sarebbe davvero indispensabile disporre di un/una nuovo/a collega.
Sono felice per il fatto che gli spazi pubblici che circondano il nostro palazzo siano stati finalmente sistemati, anche se dobbiamo attendere ancora un po’ affinché le aree verdi diventino davvero verdi e che gli alberi crescano in maniera sufficiente da rendere ancora più piacevole quest’area. Credo che lo spazio pubblico e pedonale nel Benčić sia davvero di dimensioni notevoli, come pure l’area verde e quest’ultimo è qualcosa di cui Fiume ha molta necessità”.

Relax tra musica e viaggi
Tornando ai suoi interessi personali, per anni ha suonato nel gruppo rock Palazzo Ploech. Suona ancora nel tempo libero?
“Purtroppo no. Quando ho assunto la carica di direttore ho dovuto organizzare il mio tempo in maniera diversa. Questo lavoro, infatti, non si fa otto ore al giorno, ma 24 ore al giorno, per cui ho dovuto mettere un po’ da parte alcune piacevoli attività nell’attesa che possa riprendere a occuparmene un giorno. La musica è senza dubbio una di queste attività. Otto anni in veste di direttore della Biblioteca civica sono passati come otto giorni, per cui ho la sensazione di non suonare la chitarra da poco tempo, mentre invece non è così.
Per quanto riguarda il modo in cui trascorro i momenti di relax, quando non lavoro e non penso ai progetti da realizzare nella Biblioteca mi piace andare in barca in estate, ascoltare musica, leggere libri di mia scelta e non testi che sono costretto a leggere per lavoro, ma adoro anche viaggiare in motocicletta, con la quale ho attraversato buona parte d’Europa. La scorsa estate è stata invece interamente dedicata alla nuova sede della Biblioteca civica, in quanto erano in corso i lavori finali nell’attrezzamento del palazzo e ci stavamo preparando alla sua apertura.
Vorrei infine ringraziare tutti coloro che mi hanno in qualsiasi modo sostenuto e seguito e tutti quegli amici che mi hanno perdonato il fatto che non ci siamo potuti vedere nell’ultimo anno.
Un ringraziamento particolare va alla mia famiglia, alla quale prometto che mi impegnerò a trovare altro tempo libero da trascorrere insieme a loro”.

Niko Cvjetković, quanto impegno per giungere al momento saliente: l’inaugurazione della nuova Biblioteca civica.
Foto: Goran Zikovic

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