![La Commedia dell’arte fa rivivere Pulcinella La Commedia dell’arte fa rivivere Pulcinella](https://lavoce.hr/wp-content/uploads/2024/05/20240513_185008-768x553.jpg)
Siamo talmente abituati a essere stimolati in continuazione da video con effetti speciali, film dalle trame intricate, cartoni animati dai colori accecanti, quasi avessimo paura di annoiarci fermandoci un secondo. E fin dalla più tenera età abituiamo anche i bambini a occupare ogni momento della giornata, ma siamo sicuri che tutto ciò li aiuti a sviluppare la fantasia?
Quello che invece propone Giulio Settimo, direttore del Dramma Italiano del TNC “Ivan de Zajc” di Fiume, nel suo spettacolo “Pulcinella disaster show” è qualcosa di diverso, si tratta di un ritorno al teatro della Commedia dell’arte, alle maschere dai caratteri tipici e stilizzati. L’altra sera l’attore ha messo in scena la sua rappresentazione presso la Comunità degli Italiani di Crassiza, coinvolgendo adulti e bambini grazie all’utilizzo dei burattini e di tanta fantasia. “È la prima volta che faccio uno spettacolo qui – ha commentato Settimo alla fine della rappresentazione – e sono molto felice di aver conosciuto la Comunità e i suoi attivisti”.
Un susseguirsi di maschere
Il protagonista è appunto Pulcinella, maschera napoletana radicata nell’immaginario collettivo come personaggio tragicomico che combina guai. Questa volta però la macchietta si è ritrovata alle prese con uno spettacolo di magia che, per un motivo o per l’altro, non riesce in nessun modo a portare a termine, facendo scaturire l’ilarità tra gli spettatori. Nel corso della messinscena vengono rappresentati i topoi classici legati alla sua figura, come i contrasti con la polizia, oppure con la morte, aggiungendo un tocco di innovazione con l’inserimento di un dragone cinese e alcuni personaggi provenienti appunto dalla Cina. A distrarre Pulcinella dal suo show di magia sono anche i vari imprevisti tecnici della scenografia che si distrugge, come ad esempio le tende che cadono e si aprono e chiudono a loro piacimento, facendo quasi nascere il dubbio nel pubblico se questi siano effetti voluti o imprevisti non desiderati.
Giulio Settimo da solo ha dato vita e voce a molteplici maschere che si sono susseguite nel corso dello spettacolo, architettando stratagemmi per infastidire il povero Pulcinella che risponde alle tante provocazioni con le tipiche bastonate che lo caratterizzano.
Tradizione e attualità
“Lo spettacolo è nato circa cinque anni fa, quando mia moglie era incinta, ed è scaturito da un desiderio che avevo da molto tempo di mettere in scena i classici lazzi del teatro di figura dei burattini – ci racconta Giulio Settimo –. È una tecnica che ormai si usa sempre meno, soprattutto fatta in maniera classica e tradizionale e in questo caso Pulcinella è una scusa per portare in scena anche gli sketch di Punch e Judy (maschere inglesi del teatro dei burattini nda). Lo spettacolo è un variété dei classici lazzi che si sono fatti per 2mila anni, quindi: il combattimento con la morte e la polizia, mentre il lancio del bambino dalla finestra è una cosa inglese e poi c’è il gioco con il cane che in questo caso è un dragone”.
Il presidente del sodalizio, Mate Mekiš, si è detto lieto di aver potuto ospitare l’attore Giulio Settimo, che considera un caro amico presso gli spazi del sodalizio crassizano. Nella cittadina il prossimo appuntamento con il teatro è previsto per fine giugno, quando vi approderà “Il carro di Tespi” con lo spettacolo del Dramma Italiano “Dall’Istria con amore” firmato da Petra Blašković.
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Foto: NICOLE MIŠON
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