La Commedia dell’arte fa rivivere Pulcinella

Il direttore del DI dello «Zajc» di Fiume, Giulio Settimo, ha proposto alla CI di Crassiza il suo spettacolo di burattini, riportando sul palco la Commedia dell'arte

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La Commedia dell’arte fa rivivere Pulcinella
Giulio Settimo durante la serata dedicata ai bambini. Foto: NICOLE MIŠON

Siamo talmente abituati a essere stimolati in continuazione da video con effetti speciali, film dalle trame intricate, cartoni animati dai colori accecanti, quasi avessimo paura di annoiarci fermandoci un secondo. E fin dalla più tenera età abituiamo anche i bambini a occupare ogni momento della giornata, ma siamo sicuri che tutto ciò li aiuti a sviluppare la fantasia?

Quello che invece propone Giulio Settimo, direttore del Dramma Italiano del TNC “Ivan de Zajc” di Fiume, nel suo spettacolo “Pulcinella disaster show” è qualcosa di diverso, si tratta di un ritorno al teatro della Commedia dell’arte, alle maschere dai caratteri tipici e stilizzati. L’altra sera l’attore ha messo in scena la sua rappresentazione presso la Comunità degli Italiani di Crassiza, coinvolgendo adulti e bambini grazie all’utilizzo dei burattini e di tanta fantasia. “È la prima volta che faccio uno spettacolo qui – ha commentato Settimo alla fine della rappresentazione – e sono molto felice di aver conosciuto la Comunità e i suoi attivisti”.

Un susseguirsi di maschere
Il protagonista è appunto Pulcinella, maschera napoletana radicata nell’immaginario collettivo come personaggio tragicomico che combina guai. Questa volta però la macchietta si è ritrovata alle prese con uno spettacolo di magia che, per un motivo o per l’altro, non riesce in nessun modo a portare a termine, facendo scaturire l’ilarità tra gli spettatori. Nel corso della messinscena vengono rappresentati i topoi classici legati alla sua figura, come i contrasti con la polizia, oppure con la morte, aggiungendo un tocco di innovazione con l’inserimento di un dragone cinese e alcuni personaggi provenienti appunto dalla Cina. A distrarre Pulcinella dal suo show di magia sono anche i vari imprevisti tecnici della scenografia che si distrugge, come ad esempio le tende che cadono e si aprono e chiudono a loro piacimento, facendo quasi nascere il dubbio nel pubblico se questi siano effetti voluti o imprevisti non desiderati.
Giulio Settimo da solo ha dato vita e voce a molteplici maschere che si sono susseguite nel corso dello spettacolo, architettando stratagemmi per infastidire il povero Pulcinella che risponde alle tante provocazioni con le tipiche bastonate che lo caratterizzano.

Tradizione e attualità
“Lo spettacolo è nato circa cinque anni fa, quando mia moglie era incinta, ed è scaturito da un desiderio che avevo da molto tempo di mettere in scena i classici lazzi del teatro di figura dei burattini – ci racconta Giulio Settimo –. È una tecnica che ormai si usa sempre meno, soprattutto fatta in maniera classica e tradizionale e in questo caso Pulcinella è una scusa per portare in scena anche gli sketch di Punch e Judy (maschere inglesi del teatro dei burattini nda). Lo spettacolo è un variété dei classici lazzi che si sono fatti per 2mila anni, quindi: il combattimento con la morte e la polizia, mentre il lancio del bambino dalla finestra è una cosa inglese e poi c’è il gioco con il cane che in questo caso è un dragone”.
Il presidente del sodalizio, Mate Mekiš, si è detto lieto di aver potuto ospitare l’attore Giulio Settimo, che considera un caro amico presso gli spazi del sodalizio crassizano. Nella cittadina il prossimo appuntamento con il teatro è previsto per fine giugno, quando vi approderà “Il carro di Tespi” con lo spettacolo del Dramma Italiano “Dall’Istria con amore” firmato da Petra Blašković.

Il pubblico in attesa dell’inizio dello spettacolo.
Foto: NICOLE MIŠON

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