Le agorà dell’inclusione e della pace

«Conoscere il globale- locale: immaginare il passato, discutere il futuro», tema che ha unito il mondo accademico fiumano e Usa

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Le agorà dell’inclusione e della pace
L’evento ha visto la partecipazione di un vasto pubblico. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

“Conoscere il globale-locale: immaginare il passato, discutere il futuro” è il tema della conferenza plurigiornaliera di respiro internazionale inaugurata ieri presso lo spazio dell’Export, organizzata congiuntamente dall’assoziazione ISA (International Studies Association) e dal suo partner regionale CEEISA (Central and Eastern European International Studies Association), in collaborazione con l’Università del Connecticut, l’Ateneo fiumano e il Centro di studi avanzati sull’Europa sud-orientale che opera in seno allo stesso.

Cercare linguaggi comuni
All’importante appuntamento hanno aderito oltre 800 rinomati esperti relativi ai campi delle scienze politiche e delle relazioni internazionali provenienti da 65 Paesi, i quali dal 18 giugno a oggi sono stati ospiti della succitata istituzione accademica fiumana. A dare il benvenuto ai convenuti è stata la rettrice dell’Università di Fiume, Snježana Prijić Samaržija, affiancata da quella dell’Ateneo del Connecticut, Radenka Marić, dal presidente della CEEISA, Filip Ejdus, dal direttore dell’ ISA, Mark A. Boyer, dal sindaco di Fiume, Marko Filipović e dal vicepresidente della Regione, Petar Mamula. Nel suo intervento, Prijić Samaržija si è detta estremamente orgogliosa e felice che la sede universitaria fiumana funga da fulcro di proficui incontri, belle iniziative e collaborazioni, nonché si stia sempre più profilando quale luogo di creatività e saggezza collettiva. Soffermandosi sull’importanza del capoluogo quarnerino, ha rilevato che “oggi siamo riuniti nell’ex magazzino portuale del legname, un posto simbolicamente molto importante per la nostra città, atto alla celebrazione del lavoro, di cui andiamo fieri, come pure nel punto in cui la Fiumara, dalla quale Fiume ha preso il nome, sfocia nel mare e l’acqua dolce si mescola a quella salata. Sebbene la nostra Università sia giovane (ha festeggiato i suoi primi cinquant’anni lo scorso anno, nda), la tradizione relativa alla formazione superiore in città vanta oltre 390 anni. Considerandoci un centro locale di democrazia, desideriamo promuovere una comunità sana, il benessere e la sostenibilità. Questo evento è fondamentale per l’Ateneo fiumano e sono convinta che il suo programma stimolerà la curiosità di molti partecipanti che vi hanno aderito”.
Sulla falsariga delle sue parole, complimentandosi per l’accoglienza e l’ospitalità ricevute, Marić si è detta particolarmente soddisfatta per il quinquennale Accordo di collaborazione firmato tra i due Atenei martedì scorso, rilevando che “la nostra istituzione si occupa di scienza e formazione per un futuro migliore, per il bene dei nostri studenti che ne saranno i testimoni. Oltre a vantare un ferrato Istituto per i diritti umani, la stessa dà grande valore agli sport accademici, ragione per cui siamo campioni di pallacanestro per il secondo anno consecutivo”. In tale contesto ha ringraziato il direttore dell’ISA nonché docente presso il Dipartimento di geografia della succitata sede universitaria, Mark A. Boyer per l’eccellente lavoro svolto finora e per l’organizzazione della conferenza. Nel prendere la parola, quest’ultimo ha dichiarato che “le persone preparate e di qualità dovrebbero lavorare nella scienza, insegnare ai giovani e, indipendentemente da dove provengano e dagli accadimenti politici in quei territori, cercare sempre di trovare dei linguaggi comuni con gli intellettuali di tutto il mondo”.

Snježana Prijić Samaržija.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Un declino dei valori democratici
A seguire il presidente della CEEISA, sottolineando che la conferenza di Fiume è la più grande dell’intera Regione, ha ribadito la sua essenzialità in considerazione del fatto che “purtroppo stiamo assistendo al declino dei valori democratici in alcune aree e persino a una guerra sul suolo europeo”. A confermarlo è stato il primo cittadino di Fiume, riferendo di essere convinto della volontà e dell’impegno comune di promuovere la pace e i valori europei, per cui a suo dire “le iniziative di questo tipo sono necessarie e le attuali tematiche politiche e internazionali meritano di essere discusse a livello accademico e con un approccio scientifico”. In conclusione, nel sollecitare i convenuti a intervenire attivamente all’incontro esprimendo riflessioni e opinioni, Mamula ha affermato che “nonostante aspiriamo tutti a un futuro inclusivo e sostenibile, siamo purtroppo assistendo a nuove tensioni geopolitiche, nonché abbiamo la responsabilità di cercare e promuovere delle soluzioni. La vostra massiccia presenza a questo convegno è un indicatore del vostro impegno e dell’attualità di questi argomenti”.
Nella seconda parte dell’incontro la prof.ssa di politica Jessica Pisano, della New School for Social Research di New York, ha tenuto la lezione plenaria dal titolo “Sulla responsabilità degli intellettuali: risorse epistemiche in tempo di guerra”. All’ inaugurazione dell’evento ha presenziato anche la responsabile dell’Ufficio amministrativo croato per gli studi superiori del Ministero della Scienza, della Formazione e dei Giovani, Diana Mance.

Jessica Pisano.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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