La Pula Parking tra grana e… grane

Il Consiglio oggi tratterà anche l’anno di gestione della municipalizzata ai parcheggi

0
La Pula Parking tra grana e… grane
Parcheggi di lusso nel viale Milotti (Giardini Valeria). Foto: DARIA DEGHENGHI

Oggi gli enti pubblici e le aziende controllate o partecipate di Pola saranno oggetto di dibattito del Consiglio municipale che con le relazioni consuntive chiude definitivamente l’anno contabile 2023. Tra la ventina di relazioni sulla gestione suscita grande interesse quella di Branislav Bojanić (Pula Parking) anche perché da un paio d’anni l’azienda sta incrementando fortemente le proprie entrate per fare largo a opere pubbliche che Pola attende da anni. Tra queste la costruzione del primo autosilo in via Campo Marzio nelle immediate vicinanze dello stadio Drosina. Salta all’occhio l’incremento delle entrate del 52 p.c. e un aumento delle spese del 36 p.c., con la differenza che attende appunto di essere investita nella costruzione del parcheggio multipiano oppure depositata a titolo di garanzia per il finanziamento bancario richiesto dall’opera. Ecco i calcoli che esibisce la direzione in cerca di avallo dei consiglieri. L’anno scorso l’azienda ha registrato introiti pari a 4.7 milioni di euro, contro i 3,1 milioni del 2022, quindi esattamente il 52 p.c. in più. Le spese hanno raggiunto quota 3,34 milioni, contro i 2,45 del 2022, quindi il 36 p.c. in più rispetto all’anno precedente.

Utile netto 1,1 milioni
L’utile ante imposte ammonta a 1,37 milioni (nel 2022 era appena un poco sopra il mezzo milione), e il guadagno netto 1.1 milioni di euro. Con gli incrementi del tariffario stagionale e l’aumento delle aree di posteggio in regime di pagamento, l’azienda ha avuto una crescita sensibile dei valori delle immobilizzazioni, pari a un milione di euro. Il numero dei posteggi è aumentato con l’intervento specifico in via Emo (dopo lo smantellamento della baraccopoli abusiva dei Rom), che rende nuovi 70 stalli anche se l’area è stata soltanto sterrata, e una manovra simile dovrebbe interessare a breve le aree dismesse dei magazzini ferroviari nel porto di Pola, anche perché il tratto ferroviario che fungeva da collegamento col cantiere navale non è più in funzione da diversi anni, né vi sono speranze di riportarlo in funzione. Significativo è stato l’investimento nel parcheggio verticale in via Campo Marzio, ma il progetto non è sfuggito alle critiche dei polesi che lo hanno trovato ingombrante, di aspetto sgradevole, di funzionalità praticamente nulla (la capacità è di appena una trentina di posti) ed eccessivamente dispendioso in termini di rapporto cost-benefit, per cui il vantaggio non sembra giustifichi l’investimento. Tuttavia la direzione considera il suo primo parcheggio verticale a rotazione un “apporto rivoluzionario al problema della carenza dei posteggi” perché “dove prima c’era posto per sole sei automobili ora ce n’è per 30”. Senza negare l’aumento assoluto di cinque volte nel caso specifico, rimane il fatto che in termini relativi, quei 6 o 30 stalli sul totale di tremila non fanno alcuna differenza. Se c’è una soluzione ai mali del posteggio a Pola, oltre al progetto in via di sviluppo Park&Ride, è l’autosilo e non il gabbione girevole che in tanti associano per aspetto alle giostre dei lunapark.

Il multipiano in sala d’attesa
Disgraziatamente, il garage multipiano non è nato sotto una buona stella. Avendo saputo delle intenzioni dell’amministrazione Zoričić, uno degli abitanti di via Campo Marzio che coltivano gli orti di Pragrande in condizioni di semi legalità o piuttosto di assoluta abusività, rivendica il diritto sul “suo” appezzamento di terreno che guarda caso si sovrappone proprio a una frazione del lotto edificabile sul quale la società intende costruire. La direzione valuta che si tratta di un tentativo di “estorsione”, che dovrà trovare soluzione in sede giudiziaria con un posticipo sensibile dei tempi di costruzione, naturalmente ai danni dell’interesse pubblico. Anche per questo motivo Bojanić e il suo staff propongono di puntare in futuro sui sistemi automatici di parcheggio a rotazione verticale piuttosto che sulla costruzione dei multipiano. Ma è difficile che la sua iniziativa si faccia strada tra tanto scetticismo. Tra le immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie si parla di licenze, concessioni e diritti dell’ordine di 68.370 euro, arredi (11.825), attrezzi, strumenti e impianti (265.332), parco macchine (143.808), progetto autosilo (55.946) e parcheggio verticale (463.069 euro). Le voci di spesa per destinatario (fornitore) riguardano: la società “Mrkoja” di Zagabria per il parcheggio a rotazione (289.418 euro), l’Autorità portuale di Pola (32.719), la società di costruzioni stradali Cesta (20.995) e altri importi minori sotto i cinquemila euro che non incidono più di tanto sul bilancio sociale.

Spese di gestione
Nel 2023 l’azienda Pula Parking ha aumentato del 5 p.c. il numero degli stalli in regime di pagamento, che ora sono 3.032, serviti da 41 parcometri, aggiornati all’euro e alle modalità di pagamento digitali, POS, codice QR ecc. Anche il servizio di rimozione delle automobili in divieto di sosta ha lavorato più di prima, con 2.940 interventi del carro attrezzi in un anno, l’8 p.c. in più rispetto al 2022. Nel 2023 l’azienda ha speso il grosso del suo bilancio in acquisto di servizi (il 42 p.c.), principalmente in telecomunicazioni (37.892), spese degli addobbi e luminarie per le feste natalizie e la riparazione dei parcometri (633.097), le spese di manutenzione e locazione dei parcheggi (129.3736 EUR), che sono aumentate del 71 p.c. a causa delle concessioni demaniali. I costi del personale sono saliti del 32 p.c. in un anno per l’aumento degli stipendi e delle integrazioni salariali ai 40 dipendenti. Quello del direttore è aumentato da 2.122 a 2.158 euro, del cassiere da 993 a 1.142, degli addetti ai parcheggi da 800 a 872 euro, degli addetti alla segnaletica stradale da 887 a 960 euro, del supervisore delle squadre di manutenzione della segnaletica da 1.321 a 1.481 euro e dell’autista del carroattrezzi da 938 a 1.018 euro. Il solo dipendente che non ha avuto un centesimo di aumento della paga, ma anzi è stato ulteriormente penalizzato dalla riforma fiscale, è la donna delle pulizie, il cui stipendio è sceso da 584 a 567 euro mensili.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display