Dieci anni per insegnare la bellezza del bilinguismo

La sezione fiumana del Centro Bilingualism Matters dell’Università di Edimburgo è stata istituita nel 2014

0
Dieci anni per insegnare la bellezza del bilinguismo
L’esibizione del coro femminile dell’associazione fiumana “Josip Kaplan”, diretto dalla maestra Doris Kovačić. Foto: GORAN ZIKOVIC

Festeggiare il decimo anniversario con alle spalle una marea di lodevoli iniziative e attività e nel pensiero futuro tanti progetti interessanti non è facile né scontato ma la sezione fiumana del Centro Bilingualism Matters dell’Università di Edimburgo, operante in seno alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Fiume è riuscita a farlo e continua a lavorarci con grande passione ed entusiasmo. Nell’ambito dello stesso, presso gli spazi del succitato Ateneo, ha avuto luogo la cerimonia solenne nel corso della quale, alla presenza di un folto pubblico di studenti e docenti, tra le quali Maja Đurđulov, Iva Peršić e Franco Finco del Dipartimento di Italianistica, sono state presentate le relazioni della prof.ssa di linguistica acquisizionale, nonché direttrice e fondatrice della rete internazionale, Antonella Sorace e della coordinatrice del Bilingualism Matters@Rijeka, la prof.ssa Tihana Kraš, docente al Dipartimento di Anglistica dell’Università di Fiume.

La ricchezza del multilinguismo
Come asserito dalle responsabili, l’istituzione si impegna a divulgare la ricerca scientifica sul bilinguismo in tutti i settori della società e attualmente si avvale di 34 filiali in tre continenti. In tale contesto Sorace ha tenuto oltre 800 conferenze a riguardo, mirate ad aumentare la consapevolezza dell’importanza e dei benefici del bilinguismo, di promuovere i metodi innovativi di educazione allo stesso e a popolarizzarlo e avvicinarlo a tutti. Quella di ieri, intitolata “Le sfide dello sviluppo e del mantenimento del multilinguismo all’epoca della globalizzazione”, era tesa a rilevare la ricchezza che comporta la conoscenza di due o più lingue, tradotta nell’accesso a più culture, a una maggiore tolleranza verso gli altri, ai vantaggi relativi al mercato del lavoro, nonché nell’imparare a guardare e vedere le cose da altre prospettive, con sfumature e sensi diversi. Nonostante i dubbi, i pregiudizi e la disinformazione che ancora persistono a riguardo, la ricerca recente sul cervello bilingue ha contribuito a sfatarli e a covincere degli effetti benefici del bilinguismo, a partire dal presupposto che il cervello è perfettamente in grado di “gestire” due o più lingue. Inoltre, si è appurato che la mescolanza delle stesse ha delle regole precise, è indice di creatività ed è un’ottima strategia di comunicazione.

Curare i dialetti e le lingue minoritarie
Sulla scia delle sue parole, la direttrice della sezione quarnerina ha illustrato gli obiettivi del Centro e l’attività degli ultimi dieci anni, riferendo che il Bilingualism Matters@Rijeka è stato fondato nel 2014 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia del capoluogo quarnerino quale una delle filiali di quello principale dell’Università di Edimburgo, istituito a sua volta nel 2008 e diretto da Antonella Sorace. Da allora ci siamo prodigati a organizzare e promuovere iniziative volte alla comprensione, alla promozione e alla tutela del multilinguismo, riassunte e raccontate nel corso dei festeggiamenti relativi al suo quinto anniversario e in svariate altre occasioni. Il centro è costituito da 12 membri e vi collaborano cinque Dipartimenti della suddetta facoltà, quelli di filologia e di culturologia. “A nostro modo di vedere – ha puntualizzato – l’uso regolare di più lingue o dialetti nella quotidianità non deve necessariamente essere perfetto o ugualmente bilanciato. A tale proposito, svariati studi hanno dimostrato che vivere e interagire in un ambiente multilingue migliora sensibilmente le capacità sociali e cognitive delle persone, rendendole più attente e capaci di risolvere problemi in situazioni di conflitto. Per tale ragione, la nostra istituzione supporta lo studio continuato delle lingue, l’uso e il mantenimento dei dialetti e di quelle minoritarie, la trasmissione e l’adozione delle ereditarie, nonché la formazione inerente al multilinguismo”.
In tale senso, ha ancora aggiunto Kraš, negli anni la stessa ha organizzato una miriade di conferenze per i docenti e il pubblico in generale, svariati laboratori, attività relative alla Giornata europea delle lingue, concorsi, i quiz “Amanti delle lingue” junior e senior e “Un brodo di lingue”, il “Tandem linguistico”, lezioni di lingua, incontri professionali relativi al progetto “TEAM”, una bella collaborazione con l’Università della terza età, nonché ha aperto una serie di finestre online, tese a una comunicazione più fluida ed efficace. A sua detta c’è ancora moltissimo da dire e da fare e le prospettive per il futuro sono tante e variegate.
Ad allietare l’evento è stato il coro femminile dell’associazione fiumana “Josip Kaplan”, diretto dalla maestra Doris Kovačić.

Oltre a Tihana Kraš, presenti anche Maja Đurđulov e Iva Peršić del Dipartimento di Italianistica.
Foto: GORAN ZIKOVIC

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display