Faro di Pirano. Bello ma in attesa di cure

La struttura gestita dalla CAN versa in uno stato precario che invita a un’opera di restauro

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Faro di Pirano. Bello ma in attesa di cure
All’inaugurazione Pedro Costa, Matic Jančič, Eva Barbari e Andrea Bartole. Foto: MARIELLA MEHLE

Nei mesi estivi Pirano è meta gettonatissima sia da parte degli amanti del mare sia dei visitatori alla ricerca di attrazioni storiche e culturali. Sulla punta estrema adagiata sul mare veglia il Faro, uno tra i più scenografici dell’Adriatico, l’unico in Slovenia, che poggia su un bastione cilindrico della cinta muraria veneziana, eretto fra il XVI e il XVII secolo. Nel 1874 vi fu costruita l’abitazione del fanalista. Nonostante versi in condizioni di degrado, esso cattura l’attenzione di molti turisti, che vi salgono anche solo per ammirare la splendida vista sul golfo o i tramonti spettacolari.
Di proprietà del Comune, dal 2018, su iniziativa della consigliera municipale Nadia Zigante, il faro è stato affidato in gestione alla Comunità Autogestita per la Nazionalità Italiana di Pirano, impegnata a usare la struttura per attività culturali e turistiche. Quest’anno il gerente ha pubblicato un bando per consegnarlo in subappalto, inizialmente solo per il periodo delle feste pasquali e del Primo Maggio. L’iniziativa è quindi proseguita anche nei mesi di giugno, luglio e agosto e probabilmente proseguirà fino a ottobre. “La sua gestione è alquanto impegnativa e onde garantire la sua apertura e consentire che attiri i visitatori con contenuti interessanti, abbiamo invitato aspiranti gestori a inviarci delle proposte, dei programmi o idee interessanti. Sono stati quindi selezionati tre soggetti, ciascuno dei quali ha avuto in affido il faro per un mese”, ha dichiarato il presidente della CAN, Andrea Bartole, osservando che, dopo il lungo periodo ostacolato dal Covid, a luglio il numero delle visite è notevolmente aumentato, praticamente raddoppiando se paragonato allo scorso anno.
“La struttura, però, è in condizioni precarie e urgono lavori di ristrutturazione. Il prossimo anno scade il contratto di appalto stipulato con il Comune e vedremo se con la nuova amministrazione e il futuro sindaco, riusciremo a concordare qualcosa in questo senso. Siamo interessati a continuare a gestirlo, ma non nelle condizioni in cui versa” ha osservato deciso Bartole, aggiungendo che oltre ai lavori di restauro della casa del faro, sono di impellente necessità anche ritocchi all’intero complesso, per il quale bisognerebbe fare un progetto completo di ristrutturazione. A prendersi cura della preziosa struttura nel mese di agosto, sono stati l’architetto piranese Eva Barbari assieme al compagno portoghese Pedro Costa, ecologo e appassionato di conservazione delle specie animali. “Pedro si è innamorato subito del posto e assieme collaboriamo alla gestione del faro dal 2019. Siamo felicissimi di aver ricevuto questa opportunità e siccome ci troviamo immersi nel mare, abbiamo pensato di offrire una mostra con un tema importante per il territorio”, ci ha raccontato Eva Barbari. Dall’8 di agosto infatti, il faro ospita la mostra “La tutela delle tartarughe marine europee” promossa dal Museo croato di storia naturale nell’ambito del progetto “Life euro turtles” e dal Dipartimento della biodiversità alla Facoltà di matematica, scienze naturali e informazioni tecnologiche dell’Università del Litorale. Grazie al contributo del ricercatore croato Draško Holcer e del suo collega Matic Jančič, dell’Ateneo di Capodistria, la mostra è stata allestita con pannelli esplicativi, corredata da due brochure in italiano e inglese, suddivisa in tre parti contenenti informazioni sulle tartarughe, le insidie che le minacciano di estinzione e i risultati del lavoro di tutela svolto nell’ambito del progetto. “La mostra ha avuto da subito successo, totalizzando un migliaio di visite e rimarrà in visione fino all’8 di settembre, in modo che anche le scuole possano farci una capatina” ha dichiarato Eva Barbari, in occasione della recente inaugurazione.

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