Autonomia culturale: alla CNI 1.483.300 euro da Zagabria

Il Consiglio delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia approva la ripartizione dei mezzi lievitati del 25% rispetto all'anno scorso. Agli italiani il finanziamento più grande dopo quello destinato alla minoranza serba

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Autonomia culturale: alla CNI 1.483.300 euro da Zagabria
Tibor Varga durante la riunione. Foto Željko Jerneić

Le risorse destinate dal governo croato alle minoranze nazionali continuano ad aumentare. Rispetto al 2023 nel 2024 il Consiglio per le minoranze nazionali ha potuto elargire circa il 25 p.c. di mezzi in più alle associazioni e agli enti impegnati per garantire l’attuazione dell’autonomia culturale delle etnie nella sfera dell’informazione e dell’editoria, della cultura amatoriale, necessità scaturite dai trattati e dagli accordi bilaterali – tra questi quello che contempla il finanziamento (circa 63mila euro l’anno) del Dramma Italiano in seno al Teatro nazionale croato “Ivan de Zajc” di Fiume – nonché dei programmi tesi a creare le condizioni necessarie affinché si possa esercitare il diritto all’autonomia culturale. Nel corso della 106.esima seduta del Consiglio (la prima dopo le parlamentari) presieduto da Tibor Varga, svoltasi nella mattinata di oggi (19 aprile) nella sede del governo a Zagabria, i membri del medesimo hanno approvato la ripartizione di complessivi 10.046.493 euro a fronte degli 8.030.292 euro previsti nella medesima voce del Bilancio nazionale per il 2023.

In virtù degli sforzi profusi dal vicepresidente del Sabor e deputato della Comunità nazionale italiana al Parlamento croato, Furio Radin (rieletto mercoledì scorso per la decima volta consecutiva), nel corso della passata legislatura, la CNI ha ottenuto da Zagabria 1.483.300 euro. Un importo secondo unicamente a quello incamerato dalla minoranza serba (2.326.350), circa dieci volte più numerosa rispetto a quella italiana. L’unica altra minoranza nazionale ad aver incassato più di un milione di euro (1.367.300) è stata quella ungherese. Nell’elenco dei beneficiari figurano, inoltre, le minoranze slovena, albanese, bosgnacca, bulgara, ceca, ebrea, macedone, montenegrina, polacca, rom, rumena, russa, russina, tedesca e austriaca, slovacca e ucraina.

Tibor Varga
Tibor Varga. Foto Željko Jerneić

Collaborazioni

Nel corso della seduta è stato approvata la relazione sull’impiego dei mezzi destinati all’attuazione del diritto delle minoranze nazionali all’autonomia culturale, alle necessità scaturite dai trattati e dagli accordi bilaterali nonché dei programmi tesi a creare le condizioni necessarie affinché si possa esercitare il diritto all’autonomia culturale. Hanno ottenuto luce verde anche la proposta di ripartizione destinata al finanziamento dei programmi tesi a creare le condizioni affinché la comunità rom possa avverare il diritto all’autonomia culturale nonché il verbale della precedente seduta del Consiglio. Il deputato al seggio specifico riservato al Sabor alle comunità Ceca e slovacca, Vladimir Bilek, si è rivolto ai membri del Consiglio nella vece di presidente uscente del Gruppo parlamentare delle minoranze nazionali elogiando l’operato del Consiglio ed esprimendo l’auspicio che l’ottima collaborazione tra il medesimo e i parlamentari delle etnie continui a essere ottimo anche in futuro. Varga ha inoltre informato i presenti di essere stato contattato dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e sulla possibilità di notificare alla stessa proposte e osservazioni legate alle elezioni del 17 aprile scorso.

Il ruolo del folklore

“I mezzi in oggetto non rappresentano qualcosa di straordinario in rapporto all’ammontare del Bilancio nazionale, ma per noi hanno un’importanza enorme. Al di là degli importi la cosa veramente importante è il numero dei programmi che abbiamo potuto finanziare e la qualità dei medesimi, come pure l’aumento delle associazioni che hanno potuto beneficiare del nostro sostegno”, ha dichiarato Varga ai giornalisti, puntualizzando che tratte le somme le minoranze nazionali possono essere soddisfatte. “Qualcuno potrebbe obbiettare che si spende troppo per attività folkloristiche. Bisogna però capire che per noi appartenenti alle minoranze nazionali il folklore è importantissimo in quanto ci permette di coinvolgere le giovani generazioni e appassionarle”, ha puntualizzato Varga.

La seduta del Consiglio si è svolta ai Banski dvori Fotografia di Željko Jerneić
La seduta del Consiglio si è svolta ai Banski dvori. Foto Željko Jerneić

Nuovi criteri

Nel corso della seduta è emerso che delle 1.340 richieste di finanziamento presentate quest’anno quelle approvate sono 1.250, a fronte delle 1.113 che avevano ottenuto luce verde nel 2023. Inoltre, nell’elenco dei fruitori dei contributi figurano 19 nuove associazioni. Per quanto concerne la rendicontazione dell’impiego dei mezzi Varga ha annunciato che si tenterà di semplificare ulteriormente l’iter, come pure alla definizione di nuovi criteri per l’assegnazione dei medesimi in futuro e a una riforma delle metodologia di monitoraggio della spesa delle risorse. A questo proposito gli ha fatto eco il vicepresidente del Consiglio, Vladimir Ham, il quale ha osservato che alcuni dei criteri stabiliti per la valutazione dei programmi, fissati una decina di anni fa, ormai sono per certi aspetti sorpassati e che di conseguenza andrebbero aggiornati. “È nostra intenzione rimboccarci le maniche per riuscire ad avere l’anno venturo i nuovi criteri”, ha dichiarato Ham, che ha ringraziato la commissione chiamata a valutare i programmi candidati all’ottenimento dei finanziamenti per la meticolosità del lavoro svolto.

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