La nave Galeb, un progetto ampio e multiforme

Abbiamo svolto un sopralluogo dell'affascinante imbarcazione assieme al capodipartimento per la Cultura della Città di Fiume, Ivan Šarar

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La nave Galeb, un progetto ampio e multiforme

È da due anni che la leggendaria nave Galeb, uno dei progetti strategici della Città di Fiume, è sottoposta a un complesso intervento di restauro. Ricordiamo che la nave, appartenente a Tito, era stata candidata assieme al Palazzo dello Zucchero per l’ottenimento dei fondi europei nell’ambito del programma operativo “Concorrenza e coesione” e in quest’ambito il progetto aveva ottenuto 81 milioni di kune, di cui circa 69 erano stati attinti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale in seguito al Bando di concorso del Ministero dello Sviluppo regionale e dell’Ue relativo al programma “Valorizzazione turistica dei monumenti del patrimonio industriale di Fiume”. Una parte del progetto, ovvero il restauro del Palazzo dello Zucchero, è stato completato l’anno scorso, in quanto lo splendido edificio è stato inaugurato nel novembre 2020, mentre l’opera di restauro della nave Galeb è ancora in corso.

Completati i lavori grezzi

Nell’ambito dell’intervento di restauro, che viene portato avanti nel cantiere navale Dalmont a Kraljevica, sono stati finora completati i lavori grezzi, ovvero è stata minuziosamente rinnovata la struttura e tutti i segmenti d’acciaio della nave e sono iniziati i lavori all’isolamento delle pareti, visto che il vecchio strato di materiale isolante era dovuto essere rimosso essendo stato prodotto di amianto. Tutte le parti d’acciaio dell’imbarcazione sono state tinte di rosso, mentre dal suo interno è stata in precedenza rimossa tutta l’attrezzatura.

Nell’ambito di un sopralluogo assieme al capodipartimento per la Cultura della Città di Fiume, Ivan Šarar, abbiamo fatto un giro a bordo della futura nave-museo per capire come i vari contenuti previsti saranno disposti all’interno del panfilo. Al momento, l’imbarcazione è completamente spoglia e tra poco dovrebbe iniziare l’opera di sistemazione degli impianti di riscaldamento, raffreddamento e ventilazione, quello elettrico, ecc., il che dovrebbe protrarsi ancora per circa tre mesi.

La nave ormeggiata nel cantiere di Kraljevica

Il punto d’accoglienza

Salendo sulla nave, giungiamo al ponte superiore, uno dei sette ponti complessivi. È qui il punto d’accoglienza dei visitatori alla futura nave-museo, dove si troveranno la reception del Museo e quella dell’ostello, nonché l’ingresso al ristorante. Tutti i sette ponti del Galeb saranno aperti ai visitatori, mentre l’allestimento permanente, al quale stanno lavorando le curatrici del Museo civico, Kristina Pavec ed Ema Makarun, e il cui design è stato affidato a Nikolina Jelavić Mitrović (già autrice del design dell’allestimento permanente del Palazzo dello Zucchero) si articolerà su sei ponti e le sue tematiche seguiranno in linea di massima le specifiche funzioni di ciascun’area dell’imbarcazione. Così, ad esempio, gli spazi che venivano utilizzati dall’equipaggio illustreranno la vita quotidiana di queste persone, il ponte di passeggiata sarà incentrato, invece, sul Movimento dei non allineati e sulla figura di Tito e i famosi personaggi del mondo della politica, del cinema e della cultura che soggiornarono sulla nave, il settimo ponte presenterà l’attività dei telegrafisti e delle comunicazioni, ecc.

Il panorama dal settimo ponte della nave

Un ostello da quattro stelle

Dal ponte superiore scendiamo verso il ponte principale, dove si troverà l’ostello. Questo occuperà uno spazio di più di 400 metri quadrati, mentre l’affittuario sarà libero di sfruttarlo a seconda delle sue esigenze. Quindi, sarà completamente a sua discrezione la disposizione delle cabine. Al centro dello spazio ci sarà un corridoio, mentre non è stato definito il numero preciso di cabine che potranno essere realizzate. “Sono dell’avviso che l’ostello non debba essere né troppo lussuoso, né offrire una sistemazione a basso prezzo. Parlando con gli affittuari interessati a questi vani, abbiamo capito che l’ostello sarà probabilmente una struttura a quattro stelle – ha precisato Šarar -. Sono convinto che quest’ostello avrà un grande potenziale perché si tratta del ponte caratterizzato dai soffitti più alti del Galeb, ha numerosi finestrini e tante possibilità di venire sfruttato al meglio. Inoltre, ha un’ottima comunicazione con il ponte superiore”.

Accanto al vano destinato all’ostello saranno sistemati diversi uffici che verranno utilizzati dai curatori e dal personale del Museo civico.

“La pianificazione degli impianti di riscaldamento, raffreddamento, ecc. si è dimostrata abbastanza complessa perché i vari spazi della nave non rientrano tutti nel medesimo regime di riscaldamento o raffreddamento. È necessario pianificare le necessità dei vari contenuti previsti all’interno della nave”, ha puntualizzato il capodipartimento.

Tra poco inizierà la sistemazione dei vari impianti

Il ristorante

La parte chiusa del ristorante, che si trova sul ponte principale, si estende su oltre 300 metri quadrati di spazio e si sono già fatti avanti i potenziali affittuari. Il concorso verrà, però, pubblicato in data a stabilirsi. Dal ristorante sarà possibile accedere anche alla sala macchine, che si dirama su due piani, per poter ammirare i due motori diesel Fiat da 7.200 cavalli con tutti i pezzi originali. “Siamo già stati contattati da esperti, capimacchina appassionati della parte tecnica delle navi e dei suoi motori, che desiderano in qualche modo fare parte di questo progetto”.

La nave, una volta sistemata in Molo longo – ha spiegato -, verrà rivolta verso la città con la prua, come se entrasse nel porto.

La prua della nave

Le cabine dei marinai

Sul piano al di sotto del ponte principale sarà ricostruito l’aspetto originale delle cabine dei marinai. In questa sezione dell’allestimento verranno ripristinati tutti gli spazi nella loro forma originale e vi si troveranno documenti, fotografie, filmati che illustrano la vita di queste persone a bordo. Nei bagni, ad esempio, sono stati conservati tutti gli elementi originali, incluse le piastrelle sul pavimento. Verrà ripristinata pure una delle cabine con i letti verticali a scomparsa che, stando a Šarar, avrebbe accomodato addirittura quaranta marinai. Alcuni di questi letti sono stati conservati e verranno esposti in una delle cabine. Una rampa di scale porta da questo piano della nave verso il ponte sottostante, dove si troveranno i ripostigli e i magazzini del Museo.

Il bagno dei marinai verrà ripristinato nell’aspetto originale

Il ponte di passeggiata di Tito

Il ponte di passeggiata, ovvero la zona in cui soggiornavano i coniugi Josip e Jovanka Broz e in cui venivano accolti presidenti, sovrani, attori e attrici e si tenevano le riunioni, è la parte rappresentativa della nave, dove verranno ripristinati gli ambienti originali e risistemati i mobili restaurati. Qui l’allestimento permanente sarà incentrato su Tito, sui suoi viaggi e sul Movimento dei non allineati e tutto ciò che concerne quest’epoca storica.

”Parlando dell’allestimento permanente della nave, vorrei ribadire che qui lo spazio espositivo è praticamente il doppio rispetto a quello nel Palazzo dello Zucchero, anche se non si direbbe – puntualizza il capodipartimento -. Qui disponiamo, infatti, di circa 2mila metri quadrati di spazio e di più di 80 stanze. Sul Galeb, infatti, i visitatori potranno raggiungere praticamente tutti i ponti e tutti i vani, mentre nel Palazzo, ad esempio, il terzo piano è adibito ad uffici e non è aperto ai visitatori, una grande fetta di spazio è occupata dalla monumentale scalinata al centro dell’edificio e via dicendo”, ha spiegato Šarar.

Ma torniamo al ponte di passeggiata, dove in un segmento è stato sistemato uno strato di cemento sul quale successivamente verranno ripristinate le pareti originali che durante lo smantellamento degli interni della nave erano state rimosse. Questo ponte sarà l’unico in cui verrà rimesso in posa il pavimento in teak originale, di cui la maggior parte è stata conservata durante l’opera di smantellamento degli interni e sottoposta a restauro. Il teak non verrà risistemato in altre parti della nave perché si tratta di un investimento troppo costoso.

Uno degli ampi spazi della nave

Ponti accessibili ai cittadini

”La mia idea è che tutti i ponti della nave rimangano accessibili ai cittadini, a prescindere dalla loro intenzione di visitare l’allestimento permanente. Ritengo, infatti, che sia giusto che la nave sia aperta a tutti, come una nuova passeggiata cittadina, uno spazio pubblico”, ha rilevato il capodipartimento.

I conservatori hanno un ruolo essenziale nell’opera di restauro della nave e sono impegnati nella supervisione dei lavori. “I conservatori svolgono un lavoro complesso, in quanto anche per loro, come per noi e per il personale del Museo civico, questa è la prima nave-museo alla quale lavorano e probabilmente un progetto simile non si ripeterà più. La collaborazione con i conservatori è eccellente, come lo è stata a tutti i progetti svolti finora. Tutti siamo consapevoli delle limitazioni, in primo luogo quelle finanziarie, ma troviamo sempre un compromesso”, ha sottolineato Šarar.

Il valore dei lavori alla nave, del restauro dei mobili e dell’intero ponte di passeggiata, nonché dell’allestimento permanente è per il momento pari a 72 milioni di kune, di cui un po’ meno della metà è coperta dai fondi europei, mentre i lavori si protrarranno per ancora nove-dieci mesi e dovrebbero concludersi nell’autunno 2022. Nella parte esterna della nave, che attualmente è ancora tinta di rosso, verrà ripristinata l’originale tonalità grigio chiaro del natante.

Tutte le parti d’acciaio sono state tinte di rosso

Il progetto più complesso

“Nel contesto degli altri progetti realizzati e in via di completamente, ovvero del Palazzo dello Zucchero, della Casa dell’infanzia e della costruenda Biblioteca civica, questo è senza ombra di dubbio il più complesso e il più difficile – osserva Šarar -. È il più difficile perché nessuno degli enti inclusi nel progetto non ha mai finora collaborato tra di loro, per cui spesso accade che le richieste legate al progetto risultino contradditorie – il Registro croato delle navi, il quale segue attentamente il progetto, ha le proprie esigenze, mentre al contempo i conservatori richiedono qualcosa di diametralmente opposto in quanto, ad esempio, ciò che il Registro reputa indispensabile dal punto di vista della sicurezza a bordo per i conservatori è inaccettabile dal punto di vista estetico. Sono, però, grato a tutti perché nonostante tutto dimostrano grande buon senso e sono pronti a collaborare. Si tratta di un progetto unico in quest’area geografica: la nave è relativamente grande, anche se non si direbbe, e credo che sarà rappresentativa. Il Galeb offre molto di più della storia di Tito e dei Non allineati, ha molti più strati e sono tutti estremamente interessanti. Ultimamente sta acquistando importanza il lato tecnico della nave e sono numerose le persone che sono interessate ai motori e alla tecnologia usata a bordo. Credo che sarà interessante a diverse categorie di persone”.

La sistemazione in Molo longo

Attualmente si sta trattando con la Port Authority al fine di ormeggiare il Galeb, che dovrebbe essere sistemato dietro alle due gru in Molo longo, più vicino al centro città, al fine di facilitare l’accesso alla nave. “Credo che sia possibile che ciò avvenga, anche perché la Port Authority dispone di diversi progetti di sviluppo in cui non è necessario che il Galeb si trovi così lontano dal centro. Ad ogni modo, dovremo chiarire questo punto nei prossimi due mesi per poter bandire i concorsi per i contenuti commerciali”, ha precisato il capodipartimento.

Abbiamo voluto sapere come si sente come responsabile del settore della cultura cittadina all’epoca in cui in città sono stati realizzati e sono in via di realizzazione progetti strategici come, in primis, la Biblioteca civica, che per decenni non disponeva di una sede adeguata in città. “È sicuramente una grande soddisfazione aver potuto realizzare questi progetti – rileva Šarar -. Oltre al desiderio di fare qualcosa, godevo pure di un forte sostegno dell’ex sindaco Vojko Obersnel e nonostante tutti i problemi causati dalla pandemia, sono fiero di quanto realizzato. Per quanto riguarda la nave Galeb, che è il progetto, per così dire, più controverso che stiamo realizzando, che suscita ormai da più di un decennio accesi dibattiti e polemiche perché ritenuto una spesa che non frutterà alcun profitto, dico chiaramente che effettivamente non si tratta di un progetto che genera profitto, così come non lo fanno nemmeno un ambulatorio medico, un museo, una biblioteca o una scuola. Nessuno ha mai messo in discussione la realizzazione del Palazzo dello Zucchero, che secondo me ha lo stesso valore del Galeb, per cui ritengo che le polemiche siano state soprattutto di stampo politico. Se si osserva obiettivamente, il Galeb contiene più attività commerciali al suo interno e da questo punto di vista genererà sicuramente più profitto del Palazzo”, precisa, aggiungendo che la cultura non rientra nelle attività che devono fruttare soldi. “Noi viviamo in Europa, non negli Stati Uniti, e abbiamo deciso che il Galeb sia un contributo allo spirito e alla storia della nostra città. Va anche detto che siamo obbligati per legge a gestire la nave-museo in questa modalità per cinque anni e che, scaduto questo periodo, nel caso in cui il Galeb risulti davvero una spesa troppo ingente, ci sarà la possibilità di dare la nave in concessione per una kuna. Comunque, non credo che ciò sarà necessario”, ha precisato il capodipartimento.

L’interesse dei mass media internazionali

La nave attira di anno in anno numerose équipe televisive e giornalisti da tutto il mondo. Di recente, il Galeb è stato visitato da un’équipe della BBC e da un’emittente statunitense, mentre Šarar è stato intervistato da alcune testate nazionali e da una della Bosnia ed Erzegovina. Il progetto suscita costantemente grande interesse e non ha bisogno di promozione. “Tutti coloro che osservano questo progetto da fuori lo ritengono un grande successo. Le uniche voci discordanti giungono dalla nostra regione, il che è anche comprensibile dal momento che si tratta di un progetto che verrà finanziato dall’amministrazione cittadina”.

”Per quanto riguarda i commenti secondo i quali negli ultimi anni il Museo civico ha acquisito numerose nuove sedi e nuovi spazi – ha proseguito -, sono dell’avviso che ora finalmente quest’ente museale ha raggiunto dimensioni adeguate a un’istituzione del genere – osserva Šarar -. Noi a Fiume siamo cresciuti in un ambiente povero di musei e appena ora ci stiamo impegnando a sopperire a questa mancanza. Il Museo civico nel Cubetto è nato da un’improvvisazione del direttore dell’ente, Ervin Dubrović, che ha adeguato negli anni Novanta l’ex Museo della Rivoluzione a una nuova funzione. Ma effettivamente, si trattava di una piccola galleria, non di un museo vero e proprio. Appena ora, il Museo civico può definirsi un museo vero e proprio. Ora stiamo lavorando a un’infrastruttura museale che questa città merita da tantissimo tempo e ritengo che sia un peccato che nel XXI secolo ci si debba occupare dei musei e della Biblioteca civica. Questo lavoro avrebbe dovuto essere compiuto decenni fa. Una città che si reputi tale deve disporre di musei e di biblioteche, questo è il minimo indispensabile”.

Non ci sono lati negativi

“Credo che, quando scartiamo le critiche irrazionali – ha aggiunto -, sia essenziale il fatto che con il 50 per cento dei mezzi finanziari europei abbiamo sottoposto a restauro una nave leggendaria e stiamo realizzando la prima nave-museo in questi territori fornendo lavoro a un cantiere navale locale. Da questo punto di vista, non vedo lati negativi del progetto. Credo che sia bellissimo che Fiume avrà una nave-museo, essendo la nostra città un porto e una città di marittimi. Non riesco a immaginare un luogo più adatto di una nave per sistemarvi un museo e spero che negli anni successivi vedremo che questa è stata un’idea giustificata e buona”, ha concluso Ivan Šarar.

Ivan Šarar

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