Pola. Maturità di Stato, mission… possible

Per i maturandi della Scuola media superiore italiana «Dante Alighieri» sono giunti i giorni del... giudizio. Una trentina di allievi ha sostenuto il test di lingua e letteratura italiana. Alla fine, gli studenti intervistati, hanno detto di essersela cavata bene

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Pola. Maturità di Stato, mission… possible

“Noi i ragazzi della generazione Covid. Vuoi vedere che ce l’abbiamo fatta”. Sembrano proferire così i maturandi, una trentina, in uscita dalla Scuola media superiore italiana Dante Alighieri di Pola, uno per uno, o a gruppetti ciarlieri, che commentano tra sguardi significativi e sospiri di sollievo. E fuori uno. Il test del sapere di lingua e letteratura italiana, livello A e livello B, è finito e resta dietro alle spalle di tutti coloro che hanno cerchiato le risposte esatte, come dopo un quizettone TV in forma scritta. E le porte si riaprono di fronte a tutto un mese di esami e maxi colloqui orali ancora da smaltire con stress relativo. L’ostacolo da superare è sempre uguale, quello della maturità di Stato, ma si è consapevoli di esser stati degli allievi sfortunati, con “stage” imprevisti da relegati in casa, vittime della DAD (didattica a distanza), privati delle escursioni e delle gite, dell’attività ginnica nella loro palestra, che seppur a nobile scopo, era stata tramutata in centro vaccinale d’emergenza per tutta l’Istria. Ignobilmente e tristemente, invece, a questi giovani è stata negata ogni spensieratezza, che aveva reso più tranquilli e sereni i ragazzi delle precedenti generazioni, e sia come sia a loro si sta chiedendo il medesimo sforzo di sottoporsi a giudizio, per sindacare sul sapere acquisito in condizioni anomale e senza precedenti per il mondo scuola, nonché di superare lo scoglio che sancirà la fine dei loro tribolati anni di liceo. È maturità Covid questa attualmente in corso e per chi la deve affrontare è una bella sfida dalla quale uscire incolumi e in maniera dignitosa.

Domande normali e logiche
Incrociamo Toni Kos (liceo generale). Com’è stata la missione d’italiano, livello A? “Ok – ci risponde – Non era esageratamente difficile, anche se sicuramente più impegnativa del test propostoci quale prova generale. Parliamo della simulazione affrontata nelle stesse aule come allenamento per l’esamina vera e propria di oggi. Ci sono state un bel po’ di domande su autori e opere. Tante improntate sui ‘Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello. Ma comunque domande normali e molto logiche. Non ho studiato esageratamente, ma è grazie alla prof.ssa di italiano Loredana Matteoni Slacki che credo di essermela cavata d’impaccio”.

Toni Kos.
Foto: Giuliano Libanore

Come si fa a diventare maturandi dopo un periodo di formazione in condizioni epidemiologiche? A rispondere è Maria Antonia Ćosić (liceo generale): “Io penso che la mia classe sia stata aiutata tantissimo dalla succitata nostra prof. di italiano che ci ha innanzitutto insegnato come studiare, che ci ha offerto un’infinità di lezioni online e quindi delle verifiche oltremodo esigenti e dettagliate, al punto che, una volta sopravvissuti ai suoi controlli, affrontare la maturità di Stato d’italiano non è risultata una ‘mission impossibile’. La faccenda più difficile era stata quella di memorizzare la materia di quattro anni e collocare tanto di autori nelle rispettive epoche. Ci hanno chiesto molte nozioni di base. Per me non era così gravoso. O mi illudo che sia stato così. Vedremo. Ho avuto paura, ma quando ho visto gli autori sono stato già meglio: Dante, con il Canto di Ulisse, Parini e il risveglio del suo Giovin Signore, questo magari era un po’ tosto, ma risolvibile. Poi Pirandello. Dovevamo cerchiare le opzioni a, b, c, niente risposte aperte”. Piani per il futuro? “Spero di andare all’Università di Padova, a studiare informatica”.

Maria Antonia Ćosić.
Foto: Giuliano Libanore

Difficoltà media
Marco Falsetti aspirante studente di farmaceutica o di infermieristica e Noa Paris di Economia, invece, si fanno coraggio e danno… dichiarazioni alla stampa in due.
Marco Falsetti: “È andata abbastanza bene. Mo’ vedremo. Com’era il test? Di difficoltà media direi”. E Noa Paris aggiunge: “Più facile di quanto ce l’aspettassimo”. Apprensione? “Non troppo – dice Falsetti, dopo aver smaltito Ludovico Ariosto e Giovanni Verga, richiesti dalla prova B –. La grammatica era forse la parte più facile e meno esigente. Le domande erano accettabili. A parte quella che sindacava per quale papa aveva lavorato Ludovico…”. “Leone X! Io ci ho azzeccato”, sbotta Noa e poi ci descrive e confessa com’è stato il periodo Covid: “Brutto e ormai dimenticato. Una tragedia, con la scuola chiusa, i bar chiusi. Gli aspetti positivi però c’erano: stare a casa, liberi, davanti al PC, poter ‘barare’ meglio e con tranquillità alle prove online propinate dalla scuola…”.

Marco Falsetti e Noa Paris.
Foto: Giuliano Libanore

Erin Rupčić (ginnasio linguistico), a sua volta esce con considerazioni realistiche. “Il guaio è che causa la crisi sanitaria ci siamo disabituati, abbiamo quasi perso la routine e certe abitudini lavorative. Bisognava riprendere a scaldare la sedia. E io spero di averla scaldata abbastanza. Difficile? Ma no, piuttosto estenuante per via della durata del test, ma si poteva fare. Credo che il medesimo sia stato cucito esattamente su misura di maturandi e molto ben concepito con domande, né esageratamente facili né esageratamente difficili. Secondo me è così. Sarà quel che sarà. Non ho provato tremarella, soltanto un pio desiderio di liberarmi dalla zavorra… La prossima missione per me sarà quella di tentare la strada degli studi universitari con psicologia.”

Erin Rupčić.
Foto: Giuliano Libanore

Organizzazione complicata
A coordinare lo svolgimento degli esami alla Dante, è la prof.ssa Sandra Vido: “Quest’anno – ci sottolinea – l’organizzazione si presenta parecchio difficoltosa. A causa di problemi e imprevisti che si stanno verificando a livello di Centro nazionale per la valutazione esterna (NCVVO), le informazioni e le disposizioni ci arrivano con ritardo e all’ultimo momento complicando ogni faccenda di carattere organizzativo-tecnico e amministrativo. La dice lunga il fatto che i coordinatori incaricati per istituzione scolastica si vedono arrivare sui 200-300 messaggi e comunicati al giorno”.
Da parte di Debora Radolović, preside della SMSI Dante, in conclusione, ci viene detto quanto segue: “Lodi alla nostra coordinatrice che riesce a venirne a capo con un lavoro più che esigente e difficile. Devo segnalare che con questi esami di maturità di Stato si conclude un’epoca: non ci saranno più esami di lingua e letteratura italiana e di lingua e letteratura croata di livello A e livello B, ma una prova sola unificata per tutti. Nessuna comunicazione ufficiale in proposito. Lo abbiamo appreso, ieri, da Internet dove è stato pubblicato il calendario per gli esami di Stato, edizione 2023”.

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