Fianona. Verso la riapertura

Al consorzio croato-tedesco il compito di scegliere le migliori tecniche per l’utilizzo della biomassa e dei rifiuti

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Fianona. Verso la riapertura
Le centrali a Porto Fianona. Foto: TANJA ŠKOPAC

È andato al consorzio croato-tedesco formato dalla Kemokop VPC GmbH e dalla Goudini International Advisory il compito di scegliere le migliori tecniche per l’utilizzo della biomassa e dei rifiuti, ovvero di carburanti alternativi nel blocco A (attualmente inattivo) della centrale di Fianona.
Il consorzio si è aggiudicato l’appalto per i lavori valutati 7.5 milioni di kune (IVA esclusa), al costo di 4.1 milioni. Al bando di concorso erano pervenute altre due offerte: la prima dell’azienda nazionale Ivica Consulting (6.3 milioni) e la seconda della società tedesca Steag Energy Services (6.6 milioni). Quest’ultima aveva inoltrato ricorso in merito all’assegnazione dell’appalto al consorzio croato-tedesco, ma alcuni giorni fa si è ritirata dall’affare.
Come specificato nel materiale del concorso, la centrale di Fianona è l’unica a carbone in Croazia. Si tratta di una centrale a condensazione, composta da due unità: il blocco A (Fianona 1) e il blocco B (Fianona 2), ciascuno con una propria caldaia e una turbina a vapore. Il blocco A (125 MWe di potenza) era entrato in funzione nel 1970; il 1.mo gennaio 2018 era scaduto il permesso di compatibilità ambientale, riottenuto agli inizi del 2019, con nuove condizioni. Poiché l’impianto non soddisfaceva le condizioni richieste, non è stato attivato. Per rimetterlo in funzione occorre definire le tecniche migliori per l’uso del gas naturale, della biomassa e dei rifiuti, il che consentirebbe di avviare un sistema di gestione dei rifiuti, ridurre la quantità di scarti conferiti nelle discariche, diminuire le emissioni di gas serra e altro.
Naturalmente, bisognerà tenere in considerazione le condizioni attuali dell’impianto, i piani ambientali, i costi e altri elementi.

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