Due sorelle. Nuovi ritrovamenti sul relitto

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Due sorelle. Nuovi ritrovamenti sul relitto

ROVIGNO | Nell’ambito del progetto “Relitti rovignesi”, anche quest’anno lo staff del Centro internazionale di archeologia subacquea di Zara continua le ricerche nello specchio d’acqua di Rovigno. Si tratta di un progetto che si svolge per il quinto anno consecutivo. Dopo quattro stagioni di ricerche operate sui relitti vicino all’isola di Pirusi Grande, quest’anno il team ha iniziato a esplorare l’antico relitto sull’isola grande delle Due Sorelle. La ricerche sono attualmente in corso grazie anche al sostegno finanziario dell’Ente turistico di Rovigno e del Ministero della Cultura.

Ritrovate anfore e vasi di ceramica

Nel corso di due settimane, gli archeologi zaratini, in compagnia di quelli tedeschi della Società bavarese per l’archeologia subacquea (BGfU) e con il supporto del Club di immersioni subacquee “Old Diver”, del campeggio di Mon Perin a Valle, hanno effettuato registrazioni subacquee, operato scavi e documentato il relitto devastato. Le ricerche hanno dato risultati interessanti. Si tratta, infatti, di un’imbarcazione che trasportava diversi tipi di anfore noti come Forlimpopoli e Dressel 2-4. Oggi i loro resti sono visibili in piccoli e più grandi raschietti presenti sul fondale dell’isola di Due Sorelle. I reperti risalgono al periodo che va dal 1° al 2° secolo d.C., prodotti nel Nord Italia e utilizzati per il trasporto del vino. Accanto alle anfore, sono stati ritrovati anche vasi di ceramica originari dalle regioni dell’Egeo e frammenti di contenitori di vetro.

Lavorazione della pietra

Sul sito del relitto sono visibili, tra l’altro, anche grandi blocchi di pietra dalla forma regolare. Anche se per ora le ricerche si trovano ancora nella loro fase iniziale, si presuppone che questi blocchi siano stati altrettanto parte del carico dell’antica nave.
Gli archeologi ritengono che, vista la grande presenza di blocchi simili anche sull’isolotto, esista la possibilità che in epoca romana venissero estratti e lavorati proprio su quest’isola. Un’ulteriore analisi del tipo di pietra e il loro confronto dimostrerà l’esattezza di tali ipotesi.

Corsi di archeologia subacquea

Parallelamente alla ricerca archeologica, i membri dello staff del Centro internazionale di archeologia subacquea di Zara hanno tenuto anche diversi corsi relativi all’archeologia subacquea. Dopo un corso introduttivo, si è passati a quello di archeologia subacquea e costiera in base al programma previsto dalla Società di archeologia nautica con sede in Inghilterra e nel Galles, nonché un laboratorio dedicato alla fotogrammetria subacquea. Il programma è stato frequentato da partecipanti provenienti dalla Croazia, dal Belgio, dai Paesi Bassi, dall’Ungheria e da Malta. Le ricerche continueranno anche l’anno prossimo e, nel frattempo, i reperti ritrovati verranno conservati e restaurati nell’ambito dei laboratori di conservazione del Centro, a Zara, dopodiché, al termine delle ricerche, verranno presentati al pubblico.

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