Per i lavori del futuro richiesti abilità e competenze

Presentazione e conseguente pannello di discussione al Campus universitario di Tersatto, sugli attuali trend nel mondo occupazionale e su come pianificare in maniera efficace le risorse umane

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Per i lavori del futuro richiesti abilità e competenze
L’intervento di Martin Neubauer. Foto: RONI BRMALJ

Il Campus universitario di Tersatto (gli spazi del cosiddetto Acquario) ha ospitato ieri una presentazione e conseguente pannello di discussione, dal titolo “Abilità e competenze per i lavori del futuro” (Skills & future jobs). L’evento, organizzato dall’Agenzia per lo sviluppo della Regione litoraneo-montana ha trattato questioni importanti riguardanti soprattutto l’evolversi della domanda di mercato a livello locale e internazionale, soffermandosi su quelle che potranno essere le occupazioni del futuro e su una più efficace pianificazione e preparazione delle risorse umane.

Grande interesse del pubblico per i temi esposti da relatori di spicco tra i quali Vedran Kružić, direttore dell’Agenzia per lo sviluppo della Regione litoraneo-montana, Martin Neubauer, direttore dell’Istituto per la formazione professionale (WIFI) presso la Camera di commercio della Stiria in Austria, Saša Zelenika, vicerettore per i progetti strategici dell’Università di Fiume, Nikolina Rebić, direttrice dello sviluppo aziendale del gruppo AITAC e Gordana Nikolić, presidente dell’Associazione dei datori di lavoro nel settore dell’istruzione (HUP).
Gli ospiti, preparatissimi in materia, hanno parlato in modo semplice offrendo i propri punti di vista basati sulle loro esperienze riscontrate nel lavoro e rimanendo sempre nel tema della preparazione dei giovani, del loro inserimento professionale e di quelli che possono essere eventuali miglioramenti in questo campo. Il primo a rivolgersi ai presenti, illustrando i trend attuali inerenti la Regione litoraneo-montana, è stato Vedran Kružić, che in 10 punti ha presentato i temi scottanti e le problematiche che affliggono la Croazia: la fuga dei cervelli, il calo demografico, la scarsa pianificazione, le tendenze che cambiano rapidamente e che causano una forte discrepanza tra il sistema d’istruzione e i reali bisogni del mercato.
“I nostri giovani non sono adeguatamente preparati per le sfide che li attendono poi nel mondo del lavoro, dove le imprese si aspettano di ricevere subito professionisti preparati, il che da noi non succede. Rispetto agli altri Paesi comunitari, noi non abbiamo mai posto l’accento sui lavori, cosiddetti più intellettuali e difatti anche il portale EU skills, indica chiaramente come l’Unione europea si aspetti che la Croazia possa sfornare quasi esclusivamente professionisti adatti per il settore terziario, capace di garantire salari meno motivanti rispetto alle professioni più tecnologiche”, ha spiegato Kružić, mostrandosi preoccupato.
Dopo un’introduzione riflessiva, il microfono è passato a Martin Neubauer, applaudito per il tentativo di esprimersi in croato. Ha parlato della Stiria, in Austria, dove da otto decenni l’istruzione scolastica segue gli andamenti attuali con un occhio rivolto al futuro, della dual education (educazione in contemporanea al lavoro), del Green Deal e della sostenibilità applicata. “Abbiamo creato un sistema di monitoraggio per gli studenti dopo la scuola elementare (13-15 anni), che inizia con un test per valutare talenti e potenzialità, dai più giovani parte tutto”, ha spiegato, riferendosi al sistema Room 466, il cui obiettivo è la formazione nei settori più richiesti.
Neubauer ha sottolineato l’importanza di rischiare con coraggio per progredire in un’epoca di cambiamenti drastici. La collaborazione è fondamentale e ogni individuo può contribuire al bene comune, partendo dall’accettazione della formazione continua.
Ha citato la sicurezza digitale, la programmazione e l’intelligenza artificiale in riferimento a quelli che sono i lavori più ricercati e spiegando come la tecnologia sia integrata in tutte le professioni: “Il meccanico deve ora conoscere l’informatica per lavorare su un’automobile”.
“Dobbiamo preparare i giovani per professioni future, fornendo loro una solida base informatica,” ha detto, citando il Talent Center, dove i bambini imparano il coding già dai 7 anni d’età, insieme ad attività sportive e di danza.
Nikolina Rebić, parlando dell’AITAC, ha evidenziato come nel settore della progettazione navale, la Regione litoraneo-montana rappresenti un enorme bacino d’ingegneri preparati e validi, affermati nel loro lavoro e riconosciuti su scala mondiale a significare che, per capacità intellettuali, con il giusto piano d’azione, la Regione potrebbe sicuramente ottenere risultati migliori.
Nikolić ha parlato di come ci potrebbe essere più collaborazione tra sistema d’istruzione e datori di lavoro, mentre il vicerettore Zelenika si è soffermato sulla necessità di un sistema più dinamico, capace di adeguarsi più in fretta ai trend del momento.

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