«Marcia per la libertà». Tutela dei diritti acquisiti

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«Marcia per la libertà». Tutela dei diritti acquisiti

Annunciata ieri nella libreria Ribook la “Marcia per la libertà” (Hod za slobodu), evento organizzato dall’iniziativa “Cittadini e cittadine di Fiume”, che riunisce diverse associazioni attive nel capoluogo quarnerino, come risposta alla “Marcia per la vita” (Hod za život), manifestazione che, dopo Zagabria e Spalato, viene organizzata per la prima volta a Fiume, da associazioni ultraconservatrici che hanno il sostegno della Chiesa cattolica croata.

La “Marcia per la libertà” riunisce i cittadini che si oppongono a qualsiasi limitazione di diritti e di libertà, un atteggiamento inaccettabile nel XXI secolo e in una società che si definisce democratica, in quanto la manifestazione che celebra la “vita” ha come scopo principalmente la promozione di una visione tradizionale, conservatrice e limitativa della famiglia e la soppressione del diritto all’aborto.
La “Marcia per la libertà” avrà luogo sabato, 19 maggio, in piazza Adria alle ore 10. Da quel punto si proseguirà verso la sede di Radio Fiume, dove si svolgerà il programma composto da discorsi e musica. Contemporaneamente, con partenza dall’ex sede centrale delle Poste, si svolgerà la “Marcia per la vita”.

Crescita del conservatorismo

“I membri dell’iniziativa ad hoc ‘Cittadini e cittadine di Fiume’ hanno voluto reagire a tutto ciò che sta accadendo in Croazia negli ultimi anni, mentre un motivo concreto è lo svolgimento della cosiddetta ‘Marcia per la vita’ nella nostra città – ha esordito Marinella Matejčić, attivista dell’associazione per i diritti umani e la partecipazione civica PaRiter –. Quando parliamo della crescita del conservatorismo, il pensiero va al 2013, quando un gruppo di persone è riuscito a limitare il diritto al matrimonio alle coppie omosessuali; il diritto delle donne all’aborto viene messo in discussione fin dagli anni Novanta del secolo scorso, ma è definitivamente sotto attacco dal 2014, quando sono iniziate le preghiere dinanzi agli ospedali e alle Cliniche di ginecologia e ostetricia, mentre nella vita quotidiana questo diritto viene costantemente ostacolato. Attualmente viene attaccata pure la fecondazione assistita, come pure la tutela delle donne dalla violenza. Ultimamente è partita pura un’iniziativa contro i diritti delle minoranze”, ha rilevato Marinella Matejčić.
Il sovrintendente del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, Marin Blažević, ha dichiarato di avere voluto partecipare alla conferenza stampa in compagnia della nota performer Vlasta Delimar, con la quale l’ente teatrale collaborerà negli prossimi anni. “Vlasta Delimar è una leggenda vivente della performance femminile in Croazia e dobbiamo sapere che questa è la forma essenziale delle arti performative – ha precisato Blažević –. Il corpo, la libertà e l’esperimento sono tre concetti principali della performance. Il teatro che in passato ha avuto le sue origini da questi concetti oggigiorno si vuole ridurre – sotto la pressione di correnti conservatrici – ad altre idee e concetti, non a quelli dai quali nasce. Nell’ultimo mese e mezzo abbiamo allestito la trilogia Verdi-Shakespeare, ovvero opere verdiane basate sui drammi del Bardo inglese, interamente dedicata al genere femminile. Anche se il progetto si è concluso, sono del parere che il mio sostegno a quest’iniziativa sia un prosieguo della trilogia. La terza ragione per la quale appoggio la ‘Marcia per la libertà’ è il fatto che sono padre di una giovane donna di 21 anni e ho bisogno di vietare a chiunque di occuparsi della sua libertà, del suo corpo e della sua volontà di essere ciò che vuole”, ha concluso il sovrintendente.
Vlasta Delimar ha osservato che la sua marcia per la libertà dura da ormai 40 anni, per cui appoggia assolutamente l’iniziativa. Si è pure detta compiaciuta per la prossima collaborazione con lo “Zajc”.

A difesa dei diritti umani e della libertà

Iva Davorija dell’associazione PaRiter ha dichiarato che Fiume è una città che lotta per il diritto alla libertà, alla scelta e all’autonomia del corpo, nonché alla creazione di una società voluta dai cittadini. “Noi appoggiamo la famiglia in tutte le sue forme, ma senza violenza – ha puntualizzato –. Come sappiamo, oltre alla ‘Marcia per la vita’, nella nostra città vengono pure raccolte le firme per il referendum che chiede l’abolizione della Convenzione di Istanbul e per il referendum contro le minoranze nazionali. La nostra non è soltanto una reazione alla ‘Marcia per la vita’, bensì pure un’espressione della nostra lotta per la conservazione dei diritti che abbiamo acquisito decenni fa e che ora sono in pericolo”.
Il regista Marin Lukanović ha commentato che la “Marcia per la libertà” appoggia i diritti di tutti i cittadini e le loro libertà, mentre quella “per la vita” promuove la soppressione di alcuni diritti. Ha pure espresso l’augurio che questa iniziativa si diffonda anche in altre città croate.
Tea Mičić Badurina ha osservato che è un dato di fatto che in Croazia assistiamo a una crescita del fascismo, il che è stato confermato pure dal Consiglio d’Europa. “Queste idee inaccettabili dilagano soprattutto tra i giovani, mentre il governo non risponde a questo fenomeno in maniera adeguata – ha osservato Tea Mičić Badurina –. Per questo motivo, a noi cittadini non rimane altro che rimboccarci le maniche e lottare per la libertà e i diritti umani per conto nostro”, ha ribadito Tea Mičić Badurina, invitando tutti i cittadini ad aderire alla “Marcia per la libertà”.
L’iniziativa “Cittadini e cittadine di Fiume” riunisce le associazioni PaRiter, Filmaktiv, Kombinat, Ri Rock, Delta, Smart, Lori, SOS Rijeka, Liburnija Film Festival e Molekula, come pure il Centro per gli studi femminili della Facoltà di Filosofia di Fiume.

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