Fiume. Una mostra al gusto di cioccolato

È in visione nel Museo civico un’esposizione imperdibile sui primi 100 anni della fabbrica «Zvečevo»

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Fiume. Una mostra al gusto di cioccolato
La mostra ha suscitato grande interesse. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Quale cornice migliore di un ex Zuccherificio per una mostra dedicata al cioccolato e alle sue delizie? Nel Museo civico è in visione da giovedì sera la mostra intitolata “Dolce vita – 100 anni della fabbrica Zvečevo” (Slatki život – 100 godina tvornice Zvečevo). L’esposizione, aperta al pubblico fino al 10 ottobre, prende vita nel 2021 a Požega per celebrare il centenario della nascita della fabbrica e approda nel capoluogo quarnerino dopo essere stata ospitata in altre cinque città della Croazia. Dietro alla sua realizzazione c’è un lavoro di studio e di collaborazione con gli storici e con persone comuni legate a loro modo alla fabbrica di alcolici e dolciumi, che hanno raccontato la loro esperienza e le loro memorie alla storica Ivana Domanović, curatrice della mostra e sovraintendente al Settore storico del Museo di Požega.

“Questa esposizione consolida la collaborazione tra musei che la nostra struttura ha attuato già da diverso tempo – ci spiega il professore Vinko Ivić, f.f. di direttore del Museo civico di Fiume –. Siamo attenti alla valorizzazione della vita sociale e culturale di una città e il Museo di Požega presenta una visione e dei concetti simili ai nostri, perciò era una conseguenza naturale ospitare la mostra dedicata alla ‘Zvečevo’ nei nostri spazi. Oltre ad accogliere rassegne ed esposizioni, collaboriamo con gli altri musei per presentare le mostre in tutta la Croazia e negli altri Stati europei, in particolare in Slovenia e in Italia”.
“Dolce vita – 100 anni della fabbrica Zvečevo” è una mostra intima, che ci riporta indietro nel tempo, nelle case dei nostri nonni dove c’era quasi sempre una cioccolata ad attenderci, dove nelle credenze in un angolino c’era una bottiglia di “Stock” per brindare nei momenti importanti o una scatola di latta che inizialmente conteneva dolciumi e poi, per anni, avrebbe contenuto aghi e fili o altre cianfrusaglie. Oggetti piccoli, modesti spesso neanche li vediamo perché parte della nostra quotidianità, raccontano però la storia di un Paese, di uno stile di vita, di un tempo passato.
Passeggiando tra i vari oggetti esposti riaffiora un ricordo e nasce un sorriso che ti riporta indietro nel tempo e, poco alla volta, ti rendi conto che quel pezzettino di cioccolato, quella carta stropicciata, quel contenitore hanno caratterizzato la tua infanzia, ma non solo, hanno segnato la storia di un territorio, quello di Požega e della Slavonia che, grazie a quest’industria, ha plasmato la sua esistenza e l’ha fatta diventare uno dei primi produttori di alcolici e dolciumi dell’ex Jugoslavia.
Era il lontano 1921 quando proprio una fabbrica italiana, la “Distilleria a vapore Camis & Stock” si interessava alla zona per espandere la propria produzione e fondava la “Stock Cognac Medicinal”. La città della Slavonia era il luogo ideale innanzitutto perché non c’era un’industria sviluppata, niente concorrenza, la manodopera era meno costosa e c’erano molteplici varietà di frutti a disposizione.

Una storia degna di essere narrata
Come tutte le storie degne di essere narrate, anche questa inizia in un ambiente molto modesto, con pochi lavoratori che però in poco tempo si espande e in soli tre anni assume 155 persone e amplia in modo cospicuo gli spazi. La “Stock” in pochissimo tempo arriverà a possedere la struttura più moderna per la produzione di alcolici e ciò permeterà a Požega di risollevarsi molto presto dagli anni duri della Prima guerra mondiale.
Come si vede dai pannelli informativi e da alcuni documenti esposti nel Museo civico, nel 1924 l’azienda ha iniziato a produrre il cioccolato, anche in questo caso in partenza gli operai assunti erano una decina e si realizzavano solo tre tipi di cioccolato; con il tempo la richiesta aumentò e in breve la produzione si estese anche a praline, cialde e cacao in polvere e in contemporanea aumentò anche il numero degli operai. Da sottolineare il fatto che negli anni ‘20 dello scorso secolo nella “Stock Cognac Medicinal” la maggior parte dei lavoratori erano donne, fatto per niente scontato, che dimostra l’apertura mentale e la modernità dell’azienda.
Nel 1930 per la prima volta la fabbrica cambiò nome e fu denominata “Stock Brandy Medicinal”: acquisterà il suo nome attuale “Zvečevo” appena negli anni ‘50.
La Grande Depressione iniziata nel 1929 lasciò profondi strascichi anche nella Slavonia, ma fu proprio grazie a questa crisi che nacque la collaborazione con la “Nestlé”, la quale avrebbe affittato lo stabilimento per dieci anni e le due aziende: “Stock” e “Nestlé”, condividendo la struttura, continuarono il loro lavoro anche durante la Seconda guerra mondiale, riducendo la forza lavoro, ma senza fermare la produzione nemmeno per un giorno. Dopo il conflitto mondiale le conseguenze si fecero sentire: con la scadenza del contratto della “Nestlé” e la nazionalizzazione della fabbrica, la “Stock” divenne di nuovo l’unica proprietaria dello stabilimento, ma dovette fare i conti con i macchinari antiquati e le difficoltà nell’acquisto del cacao.
Negli anni l’azienda fece diversi investimenti azzeccati fino ad affermarsi sul mercato nel periodo tra il 1955 e il 1966: da allora l’unico vero concorrente nel territorio dell’ex Jugoslavia nella produzione di cioccolato è stata la “Kraš”. Degno di nota è il fatto che negli anni ‘60 sono nati i prodotti più caratteristici di questa fabbrica: le cioccolate “Seka”, “Braco” e “Mikado”, la prima cioccolata al mondo con il riso soffiato. Il decennio successivo rappresentò o un periodo di stabilizzazione e di crescita dell’azienda e vide una nuova collaborazione con la “Nestlé” che avrà a Požega la sua unica sede nell’ex Jugoslavia. Tale espansione raggiunse il suo massimo splendore negli anni ‘80 quando il numero dei dipendenti raggiunse quota 1.400. La “Zvečevo” in quel periodo era il secondo produttore di alcolici e il terzo produttore di cioccolata del territorio.
La Guerra patriottica ha causato grandi mutamenti nell’assetto della fabbrica e della produzione, il numero dei consumatori è diminuito, così come il mercato sul quale piazzare i propri prodotti.
Negli ultimi decenni l’azienda si è ridimensionata e adattata alle nuove necessità, diventando un’azienda privata e proponendo vecchi e nuovi prodotti sia per quanto riguarda gli alcolici, che per i dolciumi.
È incredibile quanta storia e quante vicende abbiano da raccontare prodotti semplici come una barretta di cioccolato, una bottiglia di liquore, uno snack o dei biscotti. Beni di consumo che ci passano tra le mani ogni giorno a cui quasi non diamo peso, ma quando qualcuno ci fa aprire gli occhi, ci fa cambiare prospettiva possiamo vedere tutto il mondo e le vicende che ci sono alla base dei prodotti della nostra quotidianità. Questo è l’intento della mostra: farci fermare un attimo e osservare quanto sacrificio, quanta storia e quante persone ci sono dietro al più piccolo dei cioccolatini.

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