Le sostanze stupefacenti sono sempre più accessibili

«Rispetto all’anno scorso, registrato quasi il doppio di reati legati alla droga. Ciò è dovuto alle attività svolte dalla polizia», come puntualizzato da Dino Hajdarević, a capo del Servizio per la lotta alla criminalità organizzata della Questura istriana

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Le sostanze stupefacenti sono sempre più accessibili
I visitatori allo stand allestito dalla Questura istriana insieme agli enti partner nella lotta al consumo di droga. Foto: FREDY POROPAT

In ricorrenza del 26 giugno, la Giornata mondiale della lotta contro l’abuso e il traffico illecito di droga, ieri mattina in piazza del Popolo, ossia ai mercati cittadini, la Questura istriana congiuntamente alle istituzioni e associazioni partner – il Servizio per la salute mentale e prevenzione dell’Istituto regionale per la salute pubblica, la Città di Pola, la Croce rossa polese, il Centro famiglia, e l’associazione “Institut” – ha organizzato un incontro con i cittadini finalizzato alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e promuovere la prevenzione e il trattamento delle dipendenze. L’intenzione primaria legata a questa data era quella di illustrare i danni causati dall’abuso di sostanze stupefacenti e il loro collegamento alla criminalità, e inoltre di rilevare l’importanza della collaborazione tra le varie organizzazioni nella prevenzione e nella lotta alle droghe.

I dati statistici
Nei primi cinque mesi dell’anno nella Regione istriana sono stati evidenziati 86 reati legati all’abuso di droghe, a differenza dei 42 dello stesso periodo dell’anno passato e quindi in pratica il doppio, mentre 193 persone sono state denunciate al giudice per le trasgressioni per violazione della legge sulle sostanze stupefacenti, ovvero per detenzione delle stesse per uso personale. Nel succitato periodo le forze dell’ordine hanno effettuato 287 confische, di cui circa 37 chilogrammi di marijuana, 7 chilogrammi di anfetamina, cinque di hashish nonché quantità minime di cocaina, eroina e vari tipi di droghe, tra le quali quelle sintetiche, nonché dei medicinali che rientrano nella lista delle sostanze stupefacenti. “È senz’altro da rilevare – così Dino Hajdarević, a capo del Servizio per la lotta alla criminalità organizzata della Questura istriana –, la conclusione delle indagini a marzo relative allo spaccio di elevati quantitativi di droghe, che hanno coinvolto 10 persone e sono state sgominate due associazioni per delinquere. Purtroppo le droghe, la cui quantità sul mercato è rimasta la stessa se non aumentata rispetto al passato, sono molto accessibili, tra l’altro anche grazie a Internet. Il fatto che è stato evidenziato quasi il doppio di reati legati ai stupefacenti non significa che questi hanno dilagato sul mercato, bensì sono il risultato delle attività svolte dalla polizia, che tra l’altro è ‘concentrata’ maggiormente a scovare gli spacciatori, per il benessere dei cittadini e sopratutto dei giovani. Quest’ultimi attraverso Internet hanno modo di accedere alla produzione di nuove droghe sintetiche accomunando agenti chimici, e ciò rappresenta uno dei problemi maggiori, non solamente da noi”.

L’interesse dei cittadini.
Foto: FREDY POROPAT

Le nuove droghe
“Queste ‘nuove’ droghe – ha continuato Hajdarević – sono particolarmente pericolose in quanto il loro effetto può essere irriconoscibile per un lungo periodo, tanto che non viene osservato un comportamento strano e sospetto in famiglia o sul posto di lavoro. A ogni modo esistono delle nuove tecnologie per scoprirle, cerchiamo di tenere… sempre il passo, però siamo sempre un po’ indietro. Allo stesso tempo ci educhiamo costantemente e grazie all’ingresso nell’UE abbiamo modo di ottenere e scambiare esperienze nel settore. L’Istria era da sempre conosciuta per il traffico e lo spaccio di droga, rientriamo tra le regioni più sviluppate e ciò rappresenta un terreno fertile per gli spacciatori. Va inoltre considerato che ci troviamo vicino alla Slovenia e all’Italia, dove pure il traffico di droghe è molto intenso. A ogni modo facciamo il possibile per combattere questa gravissima piaga nella società”, ha concluso il capo del Settore per la lotta alla criminalità organizzata.

Meno dipendenti da eroina
A soffermarsi sul lavoro del Servizio per la salute mentale e prevenzione dalle dipendenze è stata la direttrice Helena Mitrović, la quale ha rilevato che l’anno scorso allo stesso servizio hanno aderito 2.322 persone. Di queste, 544 per il consumo di droghe ai quali vanno aggiunti 89 membri delle loro famiglie. Gli altri fruitori si sono presentati a causa delle difficoltà nel campo della salute mentale. “Del numero complessivo delle persone curate – ha fatto notare la Mitrović –, 458 erano dipendenti dal consumo di oppiacei, mentre per il consumo di marijuana hanno cercato aiuto 37 persone, per l’anfetamina 35, per la cocaina 12, nonché per l’ecstasy due. Nel 2023 il numero di persone che si è presentato al Servizio per l’abuso di droghe è rimasto sostanzialmente invariato rispetto a quello dell’anno precedente. Pure il numero dei consumatori di oppiacei è rimasto lo stesso. Nonostante si tratti di una cifra ‘stabile’ negli ultimi 6 anni, si osserva una leggero calo del numero dei nuovi tossicodipendenti da eroina”, ha concluso Mitrović.

Le attività della Città
A nome della Città di Pola era presente all’iniziativa, che ha destato l’interesse dei passanti, i quali hanno avuto modo di ottenere informazioni utili in merito alla problematica, grazie anche alle brochure ricevute, Lena Radunić del Dipartimento per le Attività sociali, giovani e sport della Città di Pola. “Attraverso differenti attività la Città promuove uno stile di vita sano, quale uno dei metodi più efficaci per la prevenzione dei comportamenti a rischio delle persone e di tutti i tipi di dipendenze. Assieme alla Questura istriana svolgiamo delle educazioni nelle suole elementari e altre attività che hanno effetti positivi sulla coscienza dei concittadini. Inoltre, in collaborazione con la municipalizzata Herculanea il Municipio ha sostenuto l’iniziativa dell’associazione ‘Institut’, che l’anno scorso ha iniziato con la raccolta organizzata di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, e infine è stato fondato il telefono SOS ed è stata allestita una pagina web per le chiamate dei cittadini”, ha detto infine osservare Lena Radunić.

Dino hajdarević, Helena Mitrović, Lena Radunić.
Foto: FREDY POROPAT

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