Gli squali stanno scomparendo: una firma per dire Stop finning

L’appello di Vitomir Maričić, campione in immersioni in apnea e ambasciatore della campagna europea, per difendere l’ecosistema marino e una specie che rischia di estinguersi

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Gli squali stanno scomparendo: una firma per dire Stop finning

L’ecosistema marino è a rischio. A lanciare l’allarme è Vitomir Maričić, campione mondiale in immersioni in apnea, attualmente in vetta alla graduatoria AIDA e ambasciatore della campagna promossa a livello europeo per porre fine alla pratica dello spinnamento (shark finning), che rischia di provocare danni irrecuperabili viste le sue ricadute sul declino della popolazione degli squali, che sono a un passo dalla scomparsa. Le conseguenze rischiano di essere devastanti per il bioequlibrio. La rimozione delle pinne, ovvero la pratica denominata finning, è la prima causa di morte degli squali che non avendo carne pregiata vengono decimati proprio per la loro pinna, che non ha – come si potrebbe erroneamente pensare – un sapore prelibato, ma rappresenta uno status simbol molto richiesto dai ricchi cinesi. Il risultato di questa pratica crudele è che ogni anno muoiono tra gli 88 e i 100 milioni di squali, la stragrande maggioranza dei quali provengono dall’Europa, in particolare dalla Francia, dal Portogallo e dalla Spagna le cui flotte primeggiano nella “caccia alle pinne”.

La situazione nell’UE

Nonostante la rimozione delle pinne a bordo delle navi battenti bandiera europea e nelle acque dell’UE sia vietata e gli squali debbano essere sbarcati con le pinne integre, l’UE è tra i maggiori esportatori di pinne e un importante snodo di transito per il commercio mondiale di pinne di squalo. L’iniziativa europea Stop finning si propone di porre fine al commercio di pinne di squalo nell’UE e di vietare l’importazione, l’esportazione e il transito di pinne diverse da quelle naturalmente attaccate al corpo dell’animale. I proponenti dell’iniziativa chiedono alla Commissione di Bruxelles di redigere finalmente un nuovo regolamento organico in cui prevedere che i divieti vengano estesi a tutto il commercio di squali e razze nell’Unione europea.

Invertire la tendenza

“Faccio appello a tutti gli amanti del mare: aderite all’iniziativa”, dice Vitomir Maričić, ricordando che gli squali sono predatori chiave e che la loro scomparsa potrebbe avere importanti effetti negativi sugli ecosistemi marini. Stando alle ricerche effettuate dagli esperti, nel caso in cui la riduzione della specie dovesse continuare con il ritmo attuale alcuni squali rischierebbero l’estinzione nell’arco di 10 anni, un periodo in realtà molto breve. Che cosa fare per invertire la tendenza? Maričić invita a esercitare i diritti civili riconosciuti a livello di Unione europea e ad aderire all’iniziativa che potrebbe incidere sulla legislazione comunitaria. “Una volta stabilito con una norma sovranazionale che il commercio delle pinne è vietato, la pesca degli squali diminuirà drasticamente, perché è molto difficile e costoso riuscire a smerciare tutto l’animale. Inoltre – spiega il campione in immersioni in apnea e ambasciatore della campagna Stop finning –, in questo modo si garantisce in una certa misura che una volta pescato venga almeno utilizzato tutto il corpo dell’animale, che attualmente invece, una volta spinnato, viene rigettato in mare ancora vivo e sofferente. Aderire all’iniziativa Stop finning richiede non più di due minuti di tempo, uno sforzo davvero minimo e dobbiamo sapere che se a livello europeo ci sarà un impegno importante avremo la possibilità di lasciare in dote alle prossime generazioni il mare così come lo conosciamo noi”.

Vitomir Maričić
Foto: Davor Zunic / Fotofaktor.com

Aderire è importante

Per quanto riguarda la situazione in Croazia va detto che tutte le specie di squalo sono sotto tutela e la pratica dello spinnamento non risulta essere praticata. Purtroppo, però, a causa del proliferare di pratiche negative e dello scarso livello di consapevolezza sull’utilità degli squali, che nell’immaginario collettivo vengono percepiti come animali pericolosi a causa della loro fama acquisita per effetto di alcuni famosi film, succede che questi animali vengano uccisi o addirittura che non vengano rilasciati dalla reti da pesca dove rimangono impigliati. Maričić pertanto si rivolge in particolare ai cittadini croati sollecitando la loro adesione all’iniziativa Stop finning auspicando il raggiungimento del numero minimo di firme necessarie per la riuscita di quest’importante iniziativa promossa a tutela dell’ecosistema marino. “Sarei davvero orgoglioso se i risultati ottenuti in Croazia rivelassero maturità e senso di responsabilità nella popolazione anche per quanto riguarda queste tematiche. Spero in particolare in una buona reazione dei giovani”, ha concluso Maričić, aggiungendo che non si tratta soltanto di porre fine a una pratica speculativa, ma innanzitutto di salvaguardare i mari. “Stando a uno studio realizzato da ricercatori statunitensi nell’Atlantico sono 11 le specie di squalo a rischio estinzione. Non dobbiamo dimenticare che per quanto potente, il bioequilibro è un sistema molto sensibile e il suo mantenimento richiede l’impegno di tutti”. Tutte le informazioni riguardanti l’iniziativa promossa a livello europeo sono disponibili agli indirizzi https://eci.ec.europa.eu/012/public/ e https://www.stop-finning-eu.org/.

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