Ai valichi quest’estate solo pochissimi minuti di attesa

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Ai valichi quest’estate solo pochissimi minuti di attesa
Foto Roni Brmalj

Nulla di nuovo è emerso dalla trilaterale di Gorizia tra i ministri degli Interni di Italia, Croazia e Slovenia, Matteo Piantedosi, Davor Božinović e Boštjan Poklukar, a parte l’auspicio che i controlli alle frontiere possano venire meno l’anno prossimo. Nessun passo avanti, da quanto si può evincere, è stato fatto per quanto concerne la possibile istituzione di pattuglie miste per sorvegliare la frontiera esterna di Schengen, com’era stato auspicato dalla Slovenia. Boštjan Poklukar ha dichiarato che durante l’incontro ha più volte sottolineato che un’alternativa al controllo delle frontiere interne potrebbero essere le pattuglie congiunte di polizia alla frontiera esterna di Schengen. Egli ha ribadito la disponibilità della Slovenia a partecipare a tali pattugliamenti. Come ha annunciato, Lubiana si impegnerà acciocché i controlli alle frontiere interne non vengano estesi oltre al mese di dicembre di quest’anno. Saranno però inevitabili i controlli durante la stagione turistica estiva per quanto riguarda gli ingressi in Slovenia dalla Croazia. “Certo, ci potrà essere qualche minuto di attesa ai valichi”, ha detto Poklukar, esprimendo la convinzione che non dovrebbero esserci grossi problemi per i viaggiatori. Il nodo dell’emergenza migratoria non può essere risolto dall’oggi al domani, ha lasciato intendere Poklukar, dicendosi convinto che i tre ministri raggiungeranno “presto una soluzione comune che sostituirà i controlli alle frontiere interne”.

Roma non dimentica che il 2025 sarà un anno dal’alto valore simbolico, in quanto Gorica e Nova Gorica diventeranno le Capitali europee della Cultura. Proprio per tale motivo, secondo Piantedosi, l’anno ideale per ristabilire la libera circolazione sarebbe il 2025, “ma occorre ancora discutere sulle misure tecniche”. Ora, secondo Matteo Piantedosi, si stanno verificando diverse opzioni, tra cui il pattugliamento misto, nonché la collaborazione della Protezione civile del Friuli-Venezia Giulia nel controllo delle rotte dei migranti. Come ha rilevato il titolare del Viminale, nei prossimi mesi verrà elaborato un piano operativo per consentire nuovamente il libero attraversamento delle frontiere, mantenendo un elevato livello di cooperazione tra le forze di sicurezza.
Davor Božinović a Gorizia non ha fatto troppo mistero della preoccupazione di Zagabria per i possibili ostacoli ai flussi turistici quesr’estate. Ha ricordato infatti che la libertà di movimento è uno dei valori principali dell’Unione europea e ha espresso la speranza che durante la stagione turistica non si verifichino complicazioni dovute ai controlli alle frontiere. Tuttavia, ha ammesso che la congestione sulle strade in estate sia inevitabile, indipendentemente dai controlli alle frontiere. A suo avviso, l’eventuale introduzione di pattuglie congiunte di tutti e tre i Paesi al confine tra Croazia e Bosnia ed Erzegovina non significherebbe un segnale di sfiducia nei confronti della polizia croata, ma al contrario la conferma che la polizia croata è affidabile e può collaborare con i Paesi vicini. Paesi. Egli ha anche attirato l’attenzione sugli abusi che, secondo lui, avvengono nei Paesi limitrofi che non sono membri dell’UE. Secondo lui gli stranieri arrivano in aereo in modo organizzato e poi si presentano come richiedenti asilo al confine con la Croazia. Che sia necessario regolamentare il sistema dei visti nei Paesi dei Balcani occidentali, lo ha ribadito anche Poklukar.

Omaggio ai Caduti italiani a Caporetto

Da rilevare che dopo l’incontro trilaterale di Gorizia, i ministri Poklukar e Piantedosi hanno avuto colloqui bilaterali a Caporetto, dove hanno confermato che l’Italia e la Slovenia sono Paesi amici e che la collaborazione tra i due Ministeri degli Interni prosegue con successo. Hanno convenuto di rafforzare ulteriormente la cooperazione tra le due polizie. Con una breve cerimonia e la deposizione di corone presso l’Ossario italiano vicino a Caporetto hanno reso omaggio ai soldati italiani caduti nella Grande guerra, per poi visitare il Museo della Prima guerra mondiale a Caporetto. “Si tratta di due eredità storicamente estremamente importanti che ci ricordano continuamente la crudeltà delle guerre, i sacrifici e la devastazione che lasciano dietro di sé. Pertanto, non dobbiamo dare per scontate la pace, la libertà e la sicurezza, ma dobbiamo ringraziare tutti gli eroi e le eroine, che ci hanno portato alla libertà”, ha detto Poklukar. Ha aggiunto che la solenne cerimonia porta un messaggio simbolico di pace e convivenza tra i due Paesi.

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