Jurković/Ergić/Lovrić & Razz: un’esecuzione che non delude

Un’ora e mezza di puro jazz e blues con artisti che hanno conquistato il pubblico a Palazzo Modello di Fiume

0
Jurković/Ergić/Lovrić & Razz: un’esecuzione che non delude
Denis Razumović Razz, Darko Jurković Charlie, Karlo Lovrić e Rajko Ergić. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

“Come al solito questi ragazzacci (risata) ci delizieranno con melodie bellissime da ascoltare, ci faranno viaggiare con i loro assoli e rilassare con l’accurata selezione dei loro brani. Già dopo la prima canzone abbiamo potuto assaporare quello che ci aspetta”, esordisce con queste parole Melita Sciucca, presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, per presentare il Jurković/Ergić/Lovrić & Razz Quartetto jazz. Volti noti del Salone delle Feste di Palazzo Modello, capaci di offrire sempre performance di alta qualità e grande sostanza, riuscendo a coinvolgere il pubblico che non di rado si unisce spontaneamente con applausi ritmati.
Un’ora e mezza di brani derivanti dal vasto patrimonio americano del jazz tradizionale, del blues e del gospel, con un chiaro accento e riferimento alle opere di alcuni tra i più celebri autori, compositori e solisti che hanno lasciato segni distintivi e memorabili nella storia di questo stile musicale. A suon di applausi, a fine concerto, il pubblico ha fatto ritornare il quartetto sul palco per continuare a suonare un altro paio di canzoni. Dal canto loro, gli artisti si sono inchinati per ben due volte in segno di riconoscenza. Ognuno dei quattro artisti si è concesso assoli coinvolgenti: Darko Jurković Charlie, ad esempio, coinvoltissimo e capace di manifestare alla chitarra il suo amore quasi paterno, tenendola in grembo, con un affetto profondo e dedicato. Anche Karlo Lovrić si riconferma abilissimo a ricreare i suoni dell’organo e praticamente danzare, seppur seduto, sui pedali di questo strumento.
Come non menzionare Rajko Ergić alla batteria, sempre sorridente, e incarnazione perfetta di uno che il suono e il ritmo se li gode come fossero deliziosi bocconi di una pietanza prelibata. Il suo senso del ritmo ma anche del volume (basso o alto a seconda della situazione) rende semplice ogni pezzo all’attenzione di chi ascolta. Ma è proprio questo il pregio di veri maestri: far sembrare semplice un qualcosa che non lo è affatto. E poi c’è lui, Denis Razumović Razz, che osserva i suoi colleghi musicisti come fosse un bambino alla sua festa di compleanno, felice di essere lì con gli amici del cuore che lo omaggiano già abbastanza solamente con la loro presenza. Poi quando sale in cattedra col sassofono, arricchisce ogni canzone con un tocco di classe.
La scaletta, a giudicare da come si mettono d’accordo i quattro membri sul palco, è praticamente inesistente e, a chi osserva, può rimanere solo il dubbio di quanti brani conoscano questi quattro virtuosi. Il jazz poi, parla da sé: è un fiume che scorre tra le note e un intreccio magico di melodie che danzano nell’aria.
Grazie di tutto ragazzi! Un appello ali lettori: fate un salto in Comunità, questi concerti sono chicche da non perdere.

Il pubblico stregato dalle note jazz.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display