L’eccellenza è di casa a Trieste

Il Castello di San Giusto ha riaperto le sue porte per ospitare la terza edizione dell’evento vitivinicolo. Abbinato ai vini, un ricco assortimento di specialità culinarie del territorio. La manifestazione proseguirà il 24 agosto con «Bolle naturali», il 7 settembre con «Gin gin» e il 21 settembre con «Birrart», ultimo appuntamento

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L’eccellenza è di casa a Trieste
Il taglio del nastro per la terza edizione dell'Amber Wine Festival è stato eseguito congiuntamente da Diego Colarich, Giorgio Rossi e Tomi Kresevič. Foto gentilmente concessa da Luca Cameli

La suggestiva cornice del Castello di San Giusto a Trieste ha fatto da meraviglioso sfondo alla terza edizione dell’Amber Wine Festival, prestigioso evento vitivinicolo internazionale promosso dalla ForevenTS in co-organizzazione con il Comune di Trieste, primo dei quattro eventi esclusivi del programma “Il San Giusto del Gusto”, rivolto a chi è alla ricerca di un contatto diretto con vitivinicoltori di fama mondiale. L’edizione 2024 mira a consolidarsi come l’evento di riferimento internazionale per i vini bianchi macerati, prodotti con metodi naturali. Questo stile di vini, che nella regione FVG e nei territori circostanti vanta la concentrazione dei migliori produttori al mondo, sta allargando la platea di appassionati. I vitivinicoltori, utilizzando metodi di produzione tradizionali, hanno saputo creare infatti vini di grande consistenza, conquistando appassionati in tutto il mondo. Nettari di Bacco che si distinguono per la loro corposità unita all’eleganza e raffinatezza, che con la complessità di profumi e sapori rivelano un carattere deciso e unico.
Dalla macerazione prolungata del mosto sulle bucce, il vino trae l’inconfondibile colore ambrato dai riflessi dorati. È un metodo che riprende le tradizioni particolarmente diffuse nelle zone del Collio, del Carso, della Valle del Vipacco e dell’Istria, riconosciute per l’eccellenza nella produzione degli stessi vini dei quali Trieste, con l’Amber Wine Festival, aspira a diventare la capitale onoraria. Un ambizioso progetto basato su una rigorosa selezione di vitivinicoltori che aderiscono ai principi di produzione ecologica e naturale. Aziende familiari che, nel nome del vino sincero, si assumono il rischio e talvolta le conseguenze di vendemmie carenti e produzioni limitate, a garanzia della purezza dei loro vini.
All’appuntamento, articolatosi in un’intera giornata, hanno aderito 40 produttori vitivinicoli e 15 produttori di specialità agroalimentari, presentando le rispettive delizie enogastronomiche. La manifestazione è stata inaugurata con il taglio del nastro, a cui è seguito un brindisi, da parte dell’assessore comunale alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi, alla presenza del presidente dell’associazione ForevenTS Diego Colarich e di Tomi Kresevič della ForevenTS, nel Cortile delle Milizie del Castello di San Giusto.

Apoteosi di gusti

“Si parla tanto del naturale, dell’ecosostenibile, di che cosa sia il bio”, ha esordito Colarich, rilevando che “negli anni in cui abbiamo organizzato il Festival ho avuto modo di conoscere diversi produttori che, in effetti, sono anche degli imprenditori, nonché di parlarci, condividere e scambiare delle idee. Si tratta di un’imprenditoria che ha come base un’agricoltura che in qualche modo cerca di salvaguardare e valorizzare quello che madre natura ci dona e fa produrre dalla vite l’essenza del vino. Lo stesso ha mille sfaccettature e sfumature, le quali rispecchiano il carattere dei produttori che li creano. È un grandissimo onore averli qui oggi tutti riuniti in un solo posto, dove poter degustare delle eccellenze, tradotte anche in specialità culinarie del nostro territorio”. “Il pregio dell’Amber Wine Festival – ha ancora spiegato – è che non ce ne sono altri di questo tipo, che in un’unica giornata e in un solo posto consentono di degustare i vini di alcuni dei produttori top al mondo, un’apoteosi di gusti, che rimarrà sicuramente impresso in coloro che hanno scelto di esserci”. Sulla falsariga delle sue parole, l’assessore Rossi ha affermato che “oggi mi rivolgo a voi imprenditori, ovvero a persone che rischiano nel proprio, con le vostre scommesse, i vostri carretti, i buoi, ma soprattutto con la vostra determinazione, la speranza, la qualità, il rischio. Prima di rivestire il ruolo di assessore alla Cultura e al Turismo, lo sono stato anch’io ed è mio desiderio lasciare a quelli con cui ho vissuto e che mi hanno ospitato in questa città, ai nostri figli e nipoti, a voi che siete più giovani, la traccia del cambiamento. A modo di questo maniero che si difendeva dagli assalti da destra e sinistra, anche oggi siamo attaccati dagli scettici, dai pessimisti e dagli invidiosi nel nostro castello del lavoro, dell’impegno. Siamo attaccati in casa nostra, colpiti spesso dal fuoco amico perché non hanno capito che ci/vi devono lasciare lavorare e crescere. Inizialmente con Diego Colarich non sapevamo che fine avrebbero fatto le nostre idee, i nostri investimenti e il fatto che ci troviamo qui per la terza edizione significa che la strada è stata già tracciata, che il percorso è compatibile e che siamo sicuri di farcela. Sono secoli che nell’area da cui provenite, i nostri avi hanno solcato le stesse terre e navigato gli stessi mari, nonché vivevano e conciliavano quella che era una realtà che oggi riaffiora, che è quella multietnica, multilinguistica, multiculturale e che alcuni vorrebbero frenare, ma che noi invece vogliamo alimentare e rendere dinamica. Quindi, voi oggi siete qui, oltre che per dimostrare quanto siete bravi, quanto avete lavorato, quanto è buono il vostro prodotto, soprattutto per dimostrare e dare la certezza ai giovani i quali hanno scelto questo settore che ce la possono fare. Mi auguro che siate fieri del vostro lavoro e che si riuscirà a vivere uniti, a essere onesti quanto basta per essere soddisfatti, a fare una strada di civiltà nuova che purtroppo, con l’avvento della Seconda guerra mondiale, ha represso i sogni dei nostri nonni”.

Vini spumantizzati, gin e birre artigianali

Il progetto “Il San Giusto del Gusto”, inaugurato con l’Amber Wine Festival, comprende quattro eventi enogastronomici esclusivi il cui intento è portare nella splendida cornice del Castello di San Giusto una serie di degustazioni enogastronomiche dedicate a prodotti e produzioni naturali di eccellenza. Una missione culturale che vedrà la Bottega del Vino ospitare eventi esclusivi di alto livello qualitativo che la ForevenTS con il supporto del Comune di Trieste intende realizzare nel 2024 e punta a far diventare tradizionali. Così, da quanto riportato dall’addetta all’Ufficio stampa dell’Amber Wine e della Segreteria organizzativa, Linda Simeone, al succitato Festival si affiancheranno ulteriori tre eventi, distribuiti tra maggio e settembre: sabato 24 agosto “Bolle naturali”, sabato 7 settembre “Gin gin” e sabato 21 settembre “Birrart”, tutti in programma dalle ore 13 alle ore 19”. In tale contesto, ha specificato che “l’Amber Wine Festival è solo il primo dei quattro eventi che riempiranno tutta l’estate. Si tratta di appuntamenti che erano necessari alla città di Trieste in quanto crocevia di culture, il posto migliore in cui incontrarsi, degustare tutte le particolarità di prodotti diversi e assaporare l’eccellenza del territorio. A riguardo della ricerca dei produttori vige un protocollo molto rigido, che applicheremo anche nelle prossime manifestazioni”. Per ciò che concerne il feedback del pubblico ci ha riferito di essere molto soddisfatta in quanto, per essere il terzo anno in cui lo si organizza, si sono ottenuti risultati insperati, raggiungendo un migliaio di visitatori, che generalmente si riesce a recuperare soltanto dopo alcune edizioni. D’altronde, però, ha constatato Simeone, è anche comprensibile in quanto la location è meravigliosa e i produttori sono ricercati, il che attira più persone, che finora si è appurato essere state al 50 p.c. non residenti.
“Bolle naturali” è la presentazione dei vini spumantizzati con metodo classico e fermentazione naturale, anch’essi prodotti con procedimenti ecosostenibili. Sarà l’occasione per assaporare un’accurata selezione di bollicine naturali per allargare gli orizzonti della briosità del gusto. Uno stile di vini naturali provenienti da vari territori che dalla provincia di Trieste attraverso la regione del Prosecco e della Franciacorta arrivando all’area dello Champagne. Vini eccellenti per un’esperienza frizzante unica, da vivere e condividere.
“Gin gin” è l’anteprima della presentazione dei gin prodotti in modo artigianale da piccole aziende regionali e da piccoli produttori del Carso e della Cicceria istriana. Appellato localmente con il nome di “Brignevez”, è un distillato che fa parte della ricca tradizione gastronomica del territorio. Per eccellenza il più sovrano dei drink che mixato con bibite e bevande, anch’esse prodotte da realtà di nicchia, preannuncia un’esperienza unica e coinvolgente.
A concludere “Il San Giusto del Gusto” sarà “Birrart” con la presentazione e degustazione della vasta selezione di birre artigianali presenti sul territorio, con sessioni educative e degustazioni guidate, condotte da esperti del settore. Varie le specialità gastronomiche abbinate che, dagli storici bolliti con i piatti della cucina triestina, spazieranno fino al pesce. Un’atmosfera accogliente e inclusiva dove la passione per la birra artigianale viene celebrata con il primo Festival a esse dedicato a Trieste. I partecipanti alle 4 giornate di degustazioni hanno potuto e potranno accedere gratuitamente alla visita del Castello di San Giusto.

Prelibatezze

Sublimi sono state pure le prelibatezze offerte nell’ambito dell’Amber Wine Festival, dagli svariati produttori locali, che hanno saputo conquistare anche i palati più esigenti, raccontando i meravigliosi percorsi affrontati e coinvolgendoli nelle loro storie, nonché promuovendo una cucina, quella tradizionale e autoctona, il cui appeal continua a essere in ascesa, come pure i territori da cui trae origine.
“Lavoriamo con passione per offrire un’esperienza accogliente e piacevole. Per l’occasione abbiamo proposto al pubblico alcuni dei nostri gusti gelato più caratteristici, quali quello al sambuco, con lo sciroppo prodotto da noi, il Rodolfo (della linea Asburgici), quello allo yogurt Zidarić e fragole e la Kraska Malaga (uvetta in liquore di Terrano)”, ci hanno riferito al “bancone dei gelati” della pasticceria più rinomata di Opicina, concentrata sulla costante ricerca della qualità e offerta di una vasta selezione di leccornie, sia dolci che salate, tutti prodotti tipici. Da leccarsi decisamente i baffi.
Attirati dalle meravigliose forme e profumini delle singolari “pagne” (slang che si usava nella Belgrado di un tempo per indicare il pane, al posto del comune termine serbo “hleb”), non ci siamo potuti sottrarre alla loro degustazione, impreziosita da eccelse creme di hummus verde, e fare due chiacchiere con il belgradese giramondo Predrag Kostić, titolare di un panificio artigianale nel pieno centro di Trieste. Innamorato del pane sin da bambino, dopo aver studiato a Venezia e aver vissuto a Boston, dove ha conosciuto e perfezionato le tecniche da panettiere, assieme alla moglie norvegese ha scelto il capoluogo giuliano per avviare la sua attività. A sua detta, si tratta di un laboratorio artigianale che ha iniziato a infornare nel 2022 quale risultato di 25 anni di passione, ricerca e lavoro nel mondo della panificazione naturale. Lo stesso, ci ha spiegato, è dedicato al pane idratato e fermentato alla lunga usando farine di qualità e lievito madre, nonché cotto in un forno da pane teso all’ottenimento di prodotti sani, gustosi, digeribili e croccanti.

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