Il volontariato come stile di vita

La Croce rossa della Regione litoraneo-montana e la Caritas sono organizzazioni il cui lavoro poggia sul contributo degli attivisti

0
Il volontariato come stile di vita
Una delle azioni di distribuzione degli aiuti umanitari con la partecipazione dei volontari della Croce rossa. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

L’opera di volontariato, che sia essa un’esperienza provvisoria o una scelta di vita fatta per passione verso l’aiutare il prossimo, equivale a dare una mano a una comunità fornendo supporto concreto alle varie organizzazioni no profit nello svolgimento dei loro compiti e nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ciò che spinge le persone a fare volontariato è il desiderio di rendersi utili senza avere alcun fine di tipo economico e mettendo il proprio tempo libero a disposizione del prossimo. Il volontario sceglie il campo d’azione che più gli aggrada, sia nei servizi sociali, sanitari, di vario supporto, organizzativi e culturali. Le associazioni di volontariato, nella maggior parte dei casi, trovano per ogni volontario una mansione da svolgere, anche se questi non ha una particolare esperienza. Se ha, però, delle particolari competenze acquisite nel suo percorso di vita, è bene evidenziarle e metterle a disposizione della comunità.

Le varie attività di volontariato rappresentano un ottimo modo per fare una nuova esperienza, per visitare nuovi luoghi, a volte anche lontani, ma soprattutto per rendersi utili svolgendo un’attività al servizio di coloro che hanno bisogno di una mano per andare avanti. Sono tante le persone, praticamente un esercito, spesso invisibile, ma onnipresente, che per libera scelta s’occupano di volontariato. Per rendergli omaggio e ringraziarli per il loro altruismo, il 17 dicembre 1985 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 5 dicembre Giornata mondiale del volontariato.
Anche a Fiume, nelle varie organizzazioni caritative, associazioni no profit che operano in campo sociale, ma pure culturale, sportivo e altri d’interesse per i cittadini, militano tantissimi volontari, pronti a regalare il proprio tempo, senza chiedere nulla in cambio.

Al servizio dei bisognosi
“Si tratta di un modo bellissimo e appagante di occupare il proprio tempo libero per il benessere comune – ci dice Branka Maračić, collaboratrice nei programmi della Croce rossa della Regione litoraneo-montana – e questa sarà la risposta unificata di tutti i nostri attivisti che si occupano di volontariato. La Croce rossa internazionale è nata proprio dagli attivisti che hanno deciso di offrire un aiuto concreto al prossimo, senza compenso. Attualmente, la Legge nazionale sul volontariato ci vincola a dei parametri di monitoraggio del lavoro volontario, con relazioni sul numero di persone attive in ogni azione o progetto che vengono svolti, il numero di ore spese e via dicendo. Poi c’è una differenza tra una persona che si occupa di volontariato e altre che seguono varie attività. I primi sono i volontari, mentre i secondi vengono definiti membri o soci”. La Croce rossa non potrebbe funzionare senza l’operato di queste persone. “Dal suo inizio, tutto il lavoro umanitario svolto dalla nostra organizzazione si è basato sul volontariato di persone che hanno regalato il loro tempo, il loro sapere e la loro volontà ai bisognosi. Dopo la battaglia di Solferino del 24 giugno 1859 – dove da una tragedia nacque la speranza; l’idea di fondare ‘un esercito’ di civili, pronti a occuparsi dei più deboli, in questo caso feriti di guerra –, l’Associazione continuò a crescere e a operare a livello mondiale. Come in passato, così pure al giorno d’oggi, i volontari sono il perno portante della nostra società, dei nostri programmi, di tutte le nostre attività, con progetti sociali in caso di calamità naturali, donazioni di sangue, azioni di primo soccorso e, per ultimo, casi come la pandemia”.
Nel capoluogo quarnerino, l’associazione locale e quella regionale della Croce rossa si basano entrambe sul lavoro dei volontari. “Oltre ai dipendenti in pianta stabile, a portare avanti tutto l’operato sono soprattutto i volontari, i quali non percepiscono alcun compenso. Nel 2022 a livello regionale abbiamo avuto circa una cinquantina di volontari stabili che hanno contribuito a varie iniziative con 1.200 ore di lavoro. Si tratta di un calo notevole in rapporto ai due anni precedenti, ma noi ne siamo felici, non perché il numero è in calo, ma perché ci siamo lasciati alle spalle l’era della pandemia, quand’erano stati tanti i cittadini che avevano aderito al volontariato tramite la Croce rossa. Il loro numero variava costantemente, ma in media erano sempre sul centinaio, contribuendo con oltre 3mila ore di lavoro”. Le attività regolari dei volontari consistono nella distribuzione di pacchi ai meno abbienti, nell’organizzare i vari campi estivi per i giovani, esercitazioni per affrontare preparati situazioni di crisi, mentre in occasioni di calamità naturali, quali ad esempio il terremoto nella regione di Sisak e della Moslavina del 2020 o, appunto, di pandemia, si rendono utili per qualsiasi mansione. Diventare volontari è molto facile. “Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che hanno già a che fare con l’operato della Croce rossa: si tratta dei donatori di sangue, o dei giovani inclusi nell’Unità territoriale e nei corsi di primo soccorso e di salvataggio, nelle gare e in altre attività. C’è anche chi decide di aggregarsi senza avere fatto precedentemente esperienza, e lo fa per altruismo, solidarietà, collegialità. Per loro vengono organizzati dapprima dei corsi in cui vengono educati sui principi di base della Croce rossa, sul lavoro da svolgere e molto importante, sulle basi del primo soccorso. Il volontario rappresenta non soltanto sé stesso, la propria persona, ma anche il movimento umanitario di cui fa parte. Il nostro simbolo, la croce rossa, rappresenta per la popolazione un appoggio nel momento del bisogno e i volontari sono sempre in prima linea quando le situazioni lo richiedono”.

Branka Maračić.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Collaborazione proficua
Le organizzazioni umanitarie e le associazioni no profit che operano nel sociale curano in particolar modo la collaborazione, un supporto reciproco fatto di solidarietà e fiducia, come lo è quello tra la Croce rossa regionale e la Caritas, organizzazione religiosa volta a offrire supporto e aiuto ai bisognosi.
“Il fulcro del volontariato – ci ha dichiarato suor Nina Benedikta Krapić, responsabile del servizio sociale e delle comunicazione della Caritas – è contemplato nelle parole di una signora, volontaria nella nostra organizzazione, che dice di farlo perché quando ha subito il male è stata aiutata da sconosciuti; per avere superato un forte dolore che le ha fatto capire quanto sia importante offrire incondizionatamente o semplicemente perché desidera rendersi utile. È per questo che il lavoro dei volontari è importante: perché viene dal cuore”.
La Caritas locale opera nell’ambito dell’Arcidiocesi di Fiume, che rappresenta la sede centrale. “In tutte le parrocchie ci sono delle piccole sezioni della Caritas in cui sono attivi tanti volontari che ci forniscono informazioni utili per operare sul campo. Grazie a queste persone di buona volontà, abbiamo un quadro concreto relativo ai bisogni reali di ogni singolo. Nella sede centrale operano una trentina di volontari e da qui parte il processo di supporto. Il concetto principale della Caritas è aiutare in modo concreto e regolare e rimanere accanto e supportare il bisognoso fino a che questi non riesce a riprendere in mano la propria vita”.
I volontari sono persone di età, condizione sociale e religione diverse. “Si opera per il bene della società e seppure la componente cattolica sia in maggioranza, i nostri volontari sono eterogenei. Si va dai giovani delle scuole medie superiori ai pensionati e vengono prese in considerazione le loro attitudini per i vari compiti di cui ci occupiamo. I giovani si dedicano prevalentemente alle visite a domicilio, portando spesso quella ventata d’allegria che manca nelle case dove vivono anziani o ammalati, mentre tutti gli altri sono impegnati nella raccolta e distribuzione di vestiario, legna da ardere, pacchi di prima necessità. Un grande supporto lo abbiamo degli alunni della Scuola media superiore d’alberghiera di Abbazia, che sono sempre pronti a occuparsi dei rinfreschi per i vari incontri o spettacoli che organizziamo, volti a rallegrare e dare un po’ di sollievo ai bisognosi. L’ultimo incontro ha coinvolto i volontari nell’allestimento dello spettacolino con Babbo Natale per i bambini dell’Ucraina che soggiornano sul nostro territorio”.

Operato inestimabile
Tutti possono diventare volontari della Caritas. “Il valore dell’operato di ogni singolo è inestimabile. I volontari a diretto contatto con i bisognosi sanno, dai racconti degli stessi, quanto sia difficile a volte dover chiedere aiuto, sono coinvolti emotivamente, dimostrando tutta la loro empatia e offrendo una mano amica di supporto”. Molti dei volontari mettono a disposizione le proprie risorse logistiche per organizzare al meglio la distribuzione anche di generi di vario tipo sul campo. “Siccome spesso c’è bisogno di un trasporto, i nostri volontari, con i propri veicoli, senza richiedere un compenso, sono pronti a mettersi in viaggio per offrire il proprio aiuto. In cambio, si sentono molto appagati”.
Attualmente, la Caritas è impegnata, assieme alla Croce rossa, alla Città di Fiume e alla Regione litoraneo-montana, in due emergenze, quella relativa ai profughi dall’Ucraina e quella che riguarda i migranti in transito a Fiume. “Nell’area dell’Arcidiocesi, ci sono circa 400 ucraini, precisamente 180 famiglie, di cui si occupa la nostra organizzazione. Pure qui i volontari stanno facendo un grande lavoro, visitando le famiglie, aiutandole con la documentazione necessaria e accompagnandole nelle attività burocratiche”. C’è parecchio lavoro per i volontari anche nell’area dell’ex Casa del ferroviere, dove sono stati collocati i container per i migranti. Qui collaborano strettamente la Città, l’Arcidiocesi e la Croce rossa. “Senza il supporto e una comunicazione aperta tra le varie parti, ma soprattutto senza il lavoro di decine di volontari, la realizzazione di un punto di questo tipo non sarebbe stata possibile. Le persone che vi lavorano sono contraddistinte da una volontà ferrea, dall’altruismo e dall’empatia verso ogni singola persona bisognosa d’aiuto. È questo il mondo dei volontari: solidarietà incondizionata verso il prossimo”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display