Rovigno. Nel porto di Valdibora una residenza di lusso

In atto lo smantellamento dell’ex cella frigorifera del conservificio «Mirna»

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Rovigno. Nel porto di Valdibora una residenza di lusso
Il complesso è stato in disuso per anni. Foto: ROBERTA UGRIN

L’ex magazzino frigorifero del conservificio del pesce “Mirna” si sta facendo in là per dare spazio ad altri contenuti. Da poco più di un mese la struttura è alla mercè delle ruspe, impegnate nell’opera di demolizione.

L’edificio, in disuso per anni, trasandato, pericolante e in rapido deperimento dagli anni ‘90 in qua, era diventato un pugno nell’occhio, deturpando le rive e il porto di Valdibora, nella pittoresca Rovigno.
“Stando al piano di lavoro e alle dinamiche del cantiere, la demolizione dovrebbe concludersi nel giro di 90 giorni. Quindi, entro l’inizio della stagione turistica, a giugno, dovrebbero anche essere costruite le basi del nuovo complesso residenziale di lusso con vista sul mare. Dopo il fermo lavori stagionale, l’opera riprenderà a metà settembre, ha detto il sindaco di Rovigno, Marko Paliaga, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio municipale, la settimana scorsa.
Ma vediamo il passato dell’impianto.
Vuole la leggenda che nel 1813, in epoca napoleonica, ebbe inizio la costruzione delle carceri, da qui l’appellativo affibbiato all’edificio di “prigione di Napoleone”, anche se le fonti storiche smentiscono un tanto, poiché risulta che nel 1821 in loco si trovavano ancora i resti di due oleifici. In effetti, l’edificio in Valdibora, in contrada Spirito Santo, venne eretto nel 1821, in epoca austro-ungarica ed ebbe funzione di carcere. Anche le bandiere che vennero dopo (Italia e Jugoslavia) ne mantennero la destinazione d’uso.
Stando ad alcune fonti storiche, le carceri smisero di essere tali il 16 dicembre 1931 e i carcerati furono trasferiti a Pola. Stando ad altre fonti, invece, il carcere sarebbe stato in uso fino al 1950, fungendo da triste “anticamera” verso l’Isola Calva.
Nell’agosto del 1963, con una spesa di 600 milioni di dinari, la valuta dell’epoca, le vecchie prigioni vennero trasformate in (enorme) cella frigorifero per le necessità del vicino conservificio “Mirna”. La fabbrica diventerà una delle industrie più rappresentative di Rovigno, cioè quella della conservazione del pesce, scrivendo pagine importanti della storia dell’industria conserviera.
La capiente cella frigorifera (basti dire che la struttura è larga 15,5 e lunga 92,5 metri) rimase in onorato servizio per vent’anni circa, allorché ne venne costruita una nuova e più moderna. Da allora cominciò il lento deperimento dell’edificio.
Negli anni che segnarono l’inizio del nuovo millennio, la “Mirna” affittò gli spazi vuoti al pianoterra durante i mesi estivi a varie rivendite. Così nacque una specie di “mercato”, con un’offerta di cianfrusaglie varie e souvenir colorati, per niente in sintonia con lo spirito e l’animo artistico di Rovigno e del suo nucleo storico, autentico e distintivo.
Nel 2011 la “Mirna” decise la vendita dell’impianto, che nel 2018 venne acquistato dalla spalatina “Tommy”, con un esborso corrispondente a circa 5 milioni di euro. Alienati nell’occasione pure gli spazi del vecchio deposito attrezzi dello squero rovignese, trasformati nel 2021 in un supermercato in una posizione davvero strategica.
Nel 2020 la Città di Rovigno e la “Tommy” bandirono un concorso pubblico per addivenire a una valida soluzione architettonica per il complesso dell’ex “Mirna”, all’entrata in città, nei pressi del parcheggio di Valdibora. Una posizione di prim’ordine, che ha dettato condizioni di concorso particolari. Infatti, il nuovo edificio, che si svilupperà nella stessa mole di quello in via di demolizione, dovrà avere sì la massima funzionalità, ma dovrà pure inserirsi bene nel tessuto urbano, tenendo conto dell’identità, della cultura e della storia cittadine.
Al concorso erano pervenuti 18 lavori, valutati dalla Commissione giudicatrice composta dagli architetti Saša Bradić, Davor Trupković, Dragan Žuvela, Ivan Radeljak e dall’economista Zoran Mamić. A vincere il concorso (e un premio di 84mila kune) erano stati gli architetti Dražen Juračić, Jelena Skorup Juračić e Marija Grković, in base al cui progetto ora si darà nuova vita alla struttura, che diventerà un nuovo complesso residenziale a cinque stelle.
Come dalle disposizioni del concorso, l’intervento prevede la ricostruzione dell’edificio esistente nelle dimensioni attuali. Nell’ambito dell’edificio troveranno spazio vani d’affari con spazi di vendita, vani ausiliari, di servizio, una rimessa e sedici penthouse di lusso. All’attuale stato delle cose, la struttura dovrebbe essere costruita entro il 2025.
Al passo con le strategie di sviluppo turistico sostenibile adottato dalla Città di Rovigno, il nuovo complesso residenziale nel porto di Valdibora contribuirà sicuramente a creare un’immagine da cartolina perfetta.

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