L’autoctonia spiegata da Vojko Obersnel

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L’autoctonia spiegata da Vojko Obersnel

Di fatto a Fiume il bilinguismo (amministrativo) è già in vigore. Lo ha fatto presente il sindaco di Fiume, nel corso della Convegno sulle città multilingui svoltosi sabato scorso alla Comunità degli Italiani del capoluogo quarnerino. Pur non essendo la minoranza nazionale più numerosa (in base ai dati indicati nel sito istituzionale della Città di Fiume gli italiani sono 2.445, ossia l’1,90 p.c. della popolazione, nda), in virtù del retaggio storico e culturale di Fiume, l’amministrazione cittadina riconosce alla Comunità nazionale italiana un trattamento diverso rispetto a quello riservato alle altre minoranze. Lo Statuto municipale sancisce agli italiani lo status di minoranza autoctona. Questa peculiarità della CNI è definita dagli articoli 24 e 45 della Costituzione cittadina.
A tale proposito il sindaco Vojko Obersnel ha ricordato che la CNI ha diritto a un seggio garantito in Consiglio municipale. “Dunque – ha puntualizzato – almeno un consigliere municipale deve essere eletto nelle file della minoranza italiana. Inoltre, in Città è in vigore una direttiva per mezzo della quale alla CNI sono riconosciuti diritti aggiuntivi. Per l’esattezza il diritto a usare l’italiano nella comunicazione ufficiale intrattenuta con la Città e l’amministrazione municipale, che in tal caso rispondono in lingua italiana”. “Per certi versi, potremmo sostenere di essere molto vicini all’introduzione di una qualche forma di bilinguismo ufficiale. Tuttavia, ribadisco di essere del parere che in questo momento ciò non sia nemmeno necessario”, ha dichiarato Obersnel, richiamandosi innanzitutto al numero degli italiani in città, ma anche a questioni di carattere storico.

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