Medolino. Ancora ignote le cause dell’incendio

Nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 16 maggio, è stata recuperata la prima delle barche inghiottite dalle fiamme

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Medolino. Ancora ignote le cause dell’incendio
Foto Giuliano Libanore

Ovviamente la calma del giorno dopo è tutta apparenza. L’incendio che l’altra notte ha ridotto in cenere 22 imbarcazioni e uno dei pontili nel porto di Medolino, è certamente un ricordo vivo ma la paura ha ceduto il posto alla curiosità e alla ricerca delle cause. Dopo l’acquisizione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, ieri le indagini sono venute al sodo. La perizia ha richiesto il contributo di una squadra del Centro di investigazioni scientifiche Ivan Vučetić del Ministero degli Interni. Ieri mattina i subacquei e il carro attrezzi al servizio degli inquirenti hanno tirato a galla una delle due imbarcazioni da cui si suppone sia partita la scintilla che deve aver provocato l’incendio seriale nel porto. L’operazione del recupero della barca su cui ora gravano i sospetti degli investigatori è durata oltre quattro ore col concorso della polizia e dell’Ispettorato antincendio e la collaborazione dell’Autorità portuale che gestisce gli ormeggi.

Video Giuliano Libanore

Ma intanto lungo le spiagge dirimpettaie di Promontore e Pomer proseguono le operazioni di pulizia della costa inquinata dagli idrocarburi che si sono riversati in mare e dai resti delle imbarcazioni bruciate e affondate. Per il momento rimangono ignote le cause dirette dell’incendio, ma anche l’entità dei danni, compresi i danni per l’ambiente.

“La costa è tappezzata di residui di carbone spiaggiati in seguito all’incendio dell’altro giorno”, ha dichiarato Dino Babić dell’ente Natura Histrica. Il suo collega Marijan Lupetina precisa che non ci sono segni di inquinamento da idrocarburi. Le operazioni di pulizia riguardano insomma la sola raccolta dei frammenti di plastica e legno carbonizzati.

L’ente pubblico Kamenjak ha diffuso una comunicazione su Facebook secondo la quale i resti dei natanti bruciati hanno raggiunto la costa di Promontore compresa tra il campeggio Tašalera e la Chiusa di Pomer, dove sono iniziate le operazioni di rimozione dei residui spiaggiati ad opera dei vigili del fuoco volontari del Comune e del personale dell’ente pubblico Kamenjak con l’aiuto dell’ecobattello dell’azienda Dezinsekcija. Il sindaco di Medolino è sceso in campo per verificare il grado di inquinamento della costa nei pressi della Chiusa e ha concluso che “l’area colpita dalle conseguenze dell’incendio è circoscritta e non c’è timore che s’allarghi”.

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