Felice Žiža: «La Levica boicotta la CNI»

Il capogruppo delle minoranze nazionali al Parlamento di Lubiana fa il punto sulla prima metà della legislatura

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Felice Žiža: «La Levica boicotta la CNI»
Felice Žiža. Foto: Ivor Hreljanović

Collaboriamo con tutti, dal Governo ai partiti d’opposizione, tranne che con la Levica. Loro non fanno che metterci i bastoni tra le ruote cercando di opporsi a tutti i progetti che vogliamo realizzare”, è questa l’accusa formulata da Felice Žiža, deputato della Comunità nazionale italiana alla Camera di Stato dell’Assemblea nazionale slovena. Le sue parole arrivano esattamente a metà del mandato, occasione nella quale l’Agenzia di stampa slovena (STA) ha contattato tutti i capigruppo per avere un quadro completo sui primi due anni di lavoro del Parlamento di Lubiana.
In quest’occasione Žiža ha sottolineato più volte come ci sia un’ottima collaborazione ad alto livello sia con la coalizione di maggioranza che con il Governo, dove tutto funzionava a dovere a inizio mandato e sta procedendo ancora meglio ora. Quindi niente da recriminare da questo punto di vista, anzi, Žiža ha spiegato come questo Governo abbia fatto dei passi avanti importanti rispetto al passato, in quanto mai prima si era giunti a firmare un accordo di collaborazione con un esecutivo di centro sinistra. “In precedenza firmavamo principalmente accordi di principio sul rispetto della Costituzione e delle leggi. L’accordo, che contiene impegni concreti, quindi significa molto per noi”, ha detto Žiža. Un accordo la cui realizzazione è l’obiettivo principale dei deputati delle etnie fino alla fine del mandato, come sottolineato sia dal deputato della CNI, sia dal suo omologo eletto dagli appartenenti alla minoranza ungherese, Ferenc Horvath.
Il problema principale
“Le minoranze hanno relazioni corrette e rispettose se non addirittura amichevoli anche con i deputati dell’opposizione”, ha spiegato Žiža, che però evidenzia come il principale problema, non solo degli italiani, ma anche degli ungheresi, sia il lavoro della Levica che “si oppone alla realizzazione di molti progetti importanti per le minoranze nazionali, non solo nel Parlamento, ma anche a livello locale, nelle aree dove vivono le comunità nazionali”, spiega Žiža. A sua detta, questo comporta “la protezione di alcuni interessi personali di singoli individui a scapito degli interessi delle Comunità nazionali e delle loro istituzioni”.
Al contrario, il Gruppo parlamentare ha un ottimo rapporto con la presidente della Camera di Stato, Urška Klakočar Zupančič: “All’inizio del mandato si è visto che non aveva molta esperienza e ha sicuramente commesso qualche errore, ma chi impara dagli errori ha grandi possibilità di progredire e lei lo ha dimostrato”. “Oggi – ancora Žiža – direi che sta esercitando il suo ruolo in modo ottimale. È corretta, agisce nell’interesse dello Stato e dei cittadini, rispetta tutti i gruppi politici. Anche il livello del dibattito in Parlamento è leggermente cambiato”. “Tutto – ha proseguito il parlamentare della CNI – sembra molto più calmo, ma questo è anche dovuto al fatto che la coalizione ha una maggioranza comoda in Parlamento. Così tutto è più semplice. Quando questa maggioranza non c’è e devi lottare per ogni voto, il livello scende, appare il discorso d’odio. Ora ce n’è meno rispetto alla legislatura precedente, e ci sono anche meno sessioni che vanno avanti fino a notte inoltrata”.
Modifiche costituzionali
Riguardo alle proposte di modifiche costituzionali, afferma che i deputati delle nazionalità le supportano in linea di principio, ma è necessario attendere le proposte definitive. Si aspetta che il dibattito si riapra dopo le elezioni europee. Žiža è più cauto riguardo alla convocazione di un gran numero di referendum, notando che la partecipazione è generalmente bassa, rendendo quindi il peso di tali decisioni potenzialmente discutibile. Personalmente preferirebbe che il Parlamento investisse più sforzi nel coordinare le soluzioni. Anche in merito all’assistenza per la conclusione volontaria della vita, avverte che “se il pubblico esprime il desiderio che questo diritto sia regolato per legge, il Parlamento non potrà procedere con la legge che aveva già sul tavolo, ma sarà necessario un coordinamento di diversi mesi con varie organizzazioni per evitare lacune nella legge”. Nella seconda metà del mandato, il Gruppo parlamentare dei deputati delle minoranza nazionali ha ancora diverse questioni da affrontare per realizzare l’accordo con il Governo, incluso il cambiamento di alcune leggi.
La nona legislatura è iniziata il 13 maggio 2022. La coalizione di maggioranza è formata dai partiti Movimento Libertà, SD e Levica, mentre all’opposizione ci sono l’SDS e l’NSi.

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