La leva fiscale per la crescita

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La leva fiscale per la crescita

ZAGABRIA  Gli orientamenti economici e fiscali adottati dall’Esecutivo servono da tabella di marcia per la preparazione del bilancio per il prossimo anno, in cui si prevede una crescita economica del 2,79 p.c. mentre per il biennio 2020-2021 questa calerà un po’, rimanendo comunque positiva, ovvero pari al 2,5 p.c. Questo quanto scaturito dalla riunione del governo di ieri, durante la quale il primo ministro Andrej Plenković ha ricordato l’impegno dettato dalla legge sulla pianificazione del bilancio che impone all’Esecutivo di presentare le linee guida economiche e fiscali per il triennio successivo nella parte finale del mese di luglio o nei primi giorni del mese di agosto. “Continuiamo con il consolidamento fiscale, con una crescita economica sana e con la riduzione del debito pubblico. Puntiamo ad avere una crescita economica, nell’ambito della quale tutti i fruitori del bilancio si comportino in modo responsabile, spendendo quanto abbiamo a disposizione in maniera razionale, focalizzandoci sullo sviluppo”, ha commentato il premier, annunciando che per il prossimo anno sono previsi ulteriori sgravi fiscali per 2,3 miliardi di kune.

Riforma fiscale
Ma vediamo come, secondo le intenzioni del governo, si dovrebbe arrivare alla crescita. Conclusa la sessione dell’Esecutivo, Andrej Plenković e il ministro delle Finanze, Zdravko Marić, hanno presentato nel corso di una conferenza stampa la terza parte delle riforma fiscale. Il premier ha sottolineato che il documento ha ricevuto il sostegno generale dei partner della coalizione e che ulteriori segmenti saranno elaborati nel prossimo periodo. “Stiamo inviando un messaggio chiaro: continuiamo a lavorare per la stabilità delle finanze pubbliche”, ha affermato. Tra le prime cose che saltano all’occhio vi è il taglio dell’IVA su determinati prodotti, tra cui carne fresca, pannolini, pesce, frutta e verdura, per i quali l’aliquota sarà del 13 p.c. Il leader dell’Esecutivo ha ribadito che la Croazia è uscita dalla procedura relativa al disavanzo eccessivo ed è riuscita a diminuire a livello annuale la quota del debito pubblico nel PIL. “Il tutto fa parte del pacchetto di politiche fiscali”, ha spiegato il titolare del dicastero delle Finanze, sottolineando che gli effetti positivi di questa misura verranno sentiti dalla maggior parte dei cittadini. “Questa riforma – ha aggiunto – si riferisce innanzitutto ai contributi sugli stipendi: si vanno ad abolire quelli sugli infortuni sul lavoro e sull’occupazione, che verranno attinti da altre fonti”. Il ministro ha poi sottolineato la necessità di una chiara razionalizzazione per quanto concerne i costi del sistema sanitario.

Riduzione dell’IVA
A proposito dell’imposta sul valore aggiunto, Marić ha ricordato che la terza parte della riforma fiscale si configura come la continuazione delle misure avviate nel 2016. Quindi siamo in presenza di un pacchetto di provvedimenti a lungo termine. I ricavi derivanti dall’IVA quest’anno dovrebbero attestarsi a quota 50 miliardi di kune. “Non abbiamo l’IVA più alta in Europa, bensì l’aliquota più elevata di quest’imposta – ha puntualizzato il premier –. Ecco perché ci siamo concentrati in questa terza fase su questa tassa, ovvero su come ridurla”. Sebbene in Croazia ci sia l’economia di mercato, e il governo non possa ordinare a nessuno di abbassare i prezzi sulla base di una riduzione dell’IVA, secondo il ministro vi sarebbero importanti benefici per l’intera economia se si andasse nella direzione di un calo dei listini. Il ministro delle Finanze ha poi confermato che in questa fase non è prevista un’ulteriore riduzione dell’aliquota fiscale sugli utili; però non ha scartato a priori un’ipotesi del genere, rilevando che questo passaggio potrebbe rientrare nell’ambito di una delle prossime misure.
Per quanto riguarda le accise sul tabacco – il ministro della Sanità, Milan Kujundžić, ha proposto, lo ricordiamo, il raddoppio delle imposte su sigarette e alcolici non tanto per incamerare più soldi nel bilancio dello Stato quando per ridurre i consumi di prodotti ritenuti molto dannosi per la salute. Zdravko Marić non si è sbilanciato più di tanto, affermando che il governo ha comunque la facoltà di modificarle per decreto.
Dal canto suo, Andrej Plenković si è soffermato sulla riduzione dell’aliquota principale dell’IVA, prevista dal programma elettorale dell’HDZ, sostenendo che questo passaggio è in programma a partire dal 1.mo gennaio 2020. Infine il premier ha parlato della necessità di fondere e razionalizzare il numero delle agenzie statali, annunciando che il governo ha già in serbo la riforma che dovrebbe essere attuata a partire dal gennaio del 2019.

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