Il Rijeka deve provarci. Zlomislić: «Dai, coraggio!»

Il portiere, che prenderà il posto del nazionale Labrović, chiede ai compagni una decisa reazione dopo la delusione rimediata in campionato. Sarà la quinta finale tra fiumani e zagabresi, con i primi avanti per 3-1 in quanto a finali vinte

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Il Rijeka deve provarci. Zlomislić: «Dai, coraggio!»
Martin Zlomislić, il titolare di Coppa Croazia, dovrà cercare di mantenere inviolata la propria porta. Foto: Nel Pavletic/PIXSELL

Basta parlare, adesso la parola passa al campo. Stasera, con inizio alle ore 19, Dinamo e Rijeka si affrontano al Maksimir nella gara d’andata della finale di Coppa Croazia. Una doppia sfida molto sentita soprattutto in casa fiumana, una volta svanito il sogno del secondo titolo di campione nazionale della storia. Favoriti d’obbligo gli zagabresi, per quanto la squadra di Željko Sopić abbia sicuramente i propri assi nella manica per mettere le mani sul Sole di Rabuzin, che sarebbe anche il settimo trofeo in bacheca. Il Rijeka torna in finale a due anni dalla gara (secca) persa al Poljud con l’Hajduk, mentre il titolo manca dal 2020 e dal successo di Sebenico ai danni della Lokomotiva. Quella di oggi e della prossima settimana a Rujevica sarà la quinta finale tra biancocrociati e “modri”: la statistica è dalla parte dei fiumani, che vantano tre successi contro l’uno degli zagabresi. Dunque, l’ottimismo non manca, come è giusto che sia. Il Rijeka brucia dalla voglia di ottenere la rivincita per le tre sconfitte (e un pareggio) stagionali in campionato, ma Ademi e compagni non hanno alcuna intenzione di concedere sconti. Chi si aspetta magari una Dinamo appagata dalla vittoria in campionato rischia di sbagliarsi di brutto.

«Abbiamo carattere e qualità tecnica»
Nella doppia finale di Coppa Croazia varrà la regola del (doppio) gol in trasferta. Pertanto sarebbe importantissimo andare a segno al Maksimir. Altrettanto fondamentale sarà cercare di mantenere inviolata la propria porta. Questo compito spetterà in primis a Martin Zlomislić, che è il titolare in Coppa al posto del nazionale Nediljko Labrović, tra l’altro autore di qualche incertezza nelle ultime gare di campionato.
“Mi aspetto novanta minuti difficilissimi. La Dinamo è fresca del titolo di campione, il che le mette le ali. Inoltre parliamo della migliore squadra del Paese – illustra il match Zlomislić –. Il Rijeka è tuttavia una squadra che ha carattere e qualità tecnica da vendere: sono convinto che sapremo farci trovare pronti e tenere testa all’avversario. La chiave di lettura del match? Loro sono pericolosi in ogni reparto, ma forse la minaccia principale è Petković. Bruno ha in pratica deciso la gara di Rujevica con quella bellissima punizione per l’1-1. A tal proposito ci tengo a scagionare Nediljko: quando la piazzi in quel modo noi portieri possiamo fare ben poco, soprattutto se disturbati dal posizionamento della barriera. Ciò che deve fare il Rijeka è scendere in campo con coraggio, consapevole di potercela fare. Per poter ambire in un risultato positivo bisognerà inevitabilmente ridurre gli errori al minimo e limitare il raggio d’azione dei vari Petković, Mišić, Baturina e compagnia bella. Non dimentichiamo che ci sarà poi anche il ritorno a Rujevica, davanti ai nostri tifosi. Al Maksimir non dobbiamo necessariamente vincere bensì ottenere in primis un risultato che ci garantirebbe poi l’occasione di giocarci il trofeo nella partita di ritorno. Ovvio che sarebbe determinante segnare un gol in trasferta”.

«Il crollo nel momento peggiore»
Inevitabile una parentesi su quanto successo in campionato, dove il Rijeka era in testa per 16 turni salvo poi buttare alle ortiche il titolo con tre sconfitte di fila. “Abbiamo lottato con il coltello fra i denti, ma quanto successo con la Lokomotiva ci ha scosso parecchio. Avessimo vinto a Zagabria poi sarebbe bastato anche un pareggio con la Dinamo. Ci sta perdere una partita, purtroppo è successo nel peggior momento possibile. Questo ci ha condizionati forse più del dovuto. Fatto sta che contro la Dinamo avremmo meritato per lo meno un punto. Il calcio è così: talvolta vinci quando non meriti e perdi quando eri la squadra migliore. Rimpianti? Certo, ci mancherebbe… Però possiamo guardare in faccia a tutti, consapevoli di avere dato sempre il massimo. Credo che la reazione dei tifosi lo confermi”.

«Sarebbe una delusione non vincere»
La linea che separa il successo dall’insuccesso è sottile. In corsa per due trofei, il Rijeka potrebbe alla fine rimanere a mani vuote. “Risulterò magari banale, ma se qualcuno ci avesse mesi fa offerto questa possibilità l’avremmo presa al volo. Ora, invece, guardando dalla prospettiva in cui ci siamo trovati per settimane, sarebbe sicuramente una grande delusione non vincere almeno un trofeo. Mi auguro che alla fine la Coppa Croazia finisca nelle nostre mani. La tradizione dice Rijeka? Non sapevo di questi dati statistici e dei precedenti storici. Ma questa è comunque la conferma che il Rijeka non deve assolutamente sentirsi battuto già in partenza. Abbiamo delle concrete possibilità di successo”.

«Le partite più importanti in carriera»
Nediljko Labrović è il titolare fisso in campionato e di conseguenza Zlomislić deve accontentarsi con le gare di Coppa per mettersi in luce. A questo punto ci si chiede se Martin sia al top in vista di una doppia sfida così importante. Questa la risposta da parte del diretto interessato: “Mi sento abbastanza bene, anche perché fin qui gli infortuni mi hanno dato tregua e ho potuto allenarmi con tutta la serenità e la tranquillità del mondo. Sono pronto e determinato a dare una mano alla squadra per raggiungere l’obiettivo finale”, conclude Martin, rispondendo poi a una domanda: “Le due partite più importanti fin qui della mia carriera? Direi proprio di sì. La scorsa finale di Coppa Croazia, quella con l’Hajduk a Spalato, l’ho vista dalla panchina, mentre stavolta avrò l’occasione di incidere direttamente sull’esito. Spero di poter essere all’altezza della situazione e di ripagare tutti per la fiducia avuta nei miei confronti”.

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