Un patrimonio culturale da valorizzare

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Un patrimonio culturale da valorizzare

FIUME | Il ripristino degli odonimi storici in Cittavecchia costituisce soltanto la prima fase della valorizzazione del patrimonio culturale e (multi)lingustico del capoluogo quarnerino. L’iniziativa avviata nell’ambito del progetto Fiume CEC 2020 non sarà limitata esclusivamente al nucleo storico della città, dove le prime tabelle potrebbero comparire entro la fine dell’anno.

Targhe turistiche «Sušak»

La cosa è stata appurata nel corso del Convegno sulle città multilingui tenutosi lo scorso fine settimana alla Comunità degli Italiani di Fiume. I toponimi storici dovrebbero trovare casa anche a Sušak. L’odierno quartiere fiumano situato sulla riva orientale dell’Eneo (Rječina) ha goduto in passato dello status di città a sé stante. Un primo passo in questo senso è stato intrapreso con il posizionamento di tabelle turistiche recanti la scritta Sušak.

Lo Straccetto fiumano

Il presidente della Lista per Fiume, Danko Švorinić, ha annunciato che in futuro dovrebbero essere rispolverati pure gli odonimi ungheresi che un tempo contraddistinguevano l’area del porto. Un appello in tal senso è stato lanciato sabato scorso da Ágoston Gergely, vicepresidente della Comunità democratica degli ungheresi della Regione litoraneo-montana. Gergely, che fa la guida turistica ha definito “frustrante” il trattamento riservato in città al retaggio ungherese. “A Fiume i manifesti delle vetrine informative dell’itinerario turistico riportano testi in sei lingue (italiano, croato, inglese, tedesco, francese e spagnolo, nda), ma non in ungherese”, ha fatto presente Gergely. Ha espresso il parere che si tratti di un paradosso, considerato che in alcuni dei testi informativi sono menzionate personalità ungheresi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del capoluogo quarnerino. “Non dobbiamo scordarci – ha rilevato Gergely – che lo sviluppo dell’odierna Fiume inizia in seguito alla stipulazione del Compromesso ungaro-croato (documento del 1868, famoso anche per lo Straccetto fiumano, nda), in seguito al quale, grazie al capitale magiaro furono realizzati il porto e molti dei palazzi che abbelliscono tutt’oggi la città, compreso l’edificio che ci ospita, ossia Palazzo Modello (costruito nel 1883, nda)”.

Toponomastica storica

L’attenzione alla valorizzazione del retaggio ungherese da parte della Città di Fiume è stata confermata dal sindaco, Vojko Obersnel. A tale proposito il primo cittadino ha rimarcato l’importanza del progetto legato al recupero e alla presentazione della toponomastica storica.

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