Il modernismo di Patrizio Roila in mostra a Palazzo Modello

0
Il modernismo di Patrizio Roila in mostra a Palazzo Modello

FIUME | È stata aperta ieri sera nella Sala espositiva della Comunità degli Italiani di Fiume la mostra “Homo faber fortunae suae” del pittore perugino Patrizio Roila. Professionista del mondo del packaging design, vincitore di quattro Oscar italiani del packaging design e una volta del Worldstar a livello internazionale, Patrizio Roila ha inaugurato nel capoluogo quarnerino la sua personale di arte contemporanea.

Per la rima volta in veste ufficiale di presidente della Comunità di Fiume, Melita Sciucca ha introdotto l’artista al pubblico. Ernie Gigante Dešković, direttore del “Festival Opatija” ed ex vicesindaco di Abbazia, nella sua introduzione ha invece accentuato la valenza artistica dell’approccio modernistico italiano contemporaneo nelle opere esposte.
Patrizio Roila, che molti ricordano come il padre della confezione a forma di tubo dei cioccolatini “Baci Perugina”, ha spiegato il motivo per il quale ha scelto proprio Fiume per questa mostra: infatti, al Liceo artistico, la sua professoressa di italiano era fiumana e nel tempo gli aveva trasmesso un ricordo di questa città. Perciò voleva avere un collegamento con Fiume e portare un pezzo della sua arte anche qui.
Spiegando il suo processo creativo l’artista ha detto: “Parto dalla creazione di un bassorilievo e schematizzo il quadro, non c’è niente di casuale nell’astratto, ogni pennellata è studiata. La base della mia pittura è capire perché siamo qui. La mia è una ricerca laica, sul chi sono, da dove vengo e dove vado. Chi è l’uomo”.

Designer di professione, pittore per passione. Le differenze?

“Tra le due non c’è una differenza specifica. Ho sempre dipinto e ho sempre fatto il designer. Ho intrapreso la carriera di designer ma ho sempre continuato a dipingere. Le cose diverse sono in sostanza due: il design è collegato a quelli che sono i problemi della godibilità visuale che un prodotto deve contenere, e quindi uno è vincolato dalle esigenze tecniche di produzione, pensando sì all’aspetto estetico ma soprattutto ai costi di produzione. Essere un artista invece ti da la libertà massima ed è in sostanza fine a sé stessa e senza vincoli se non il proprio desiderio di esprimersi”.
“Homo faber fortunae suae” rimarrà in visione a Palazzo Modello fino al 13 settembre.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display