Un progetto scientifico che rivela un aspetto sconosciuto di Klimt

Al Museo civico di Fiume è stata inaugurata la mostra che presenta una parte della collezione personale dell'artista di oggetti provenienti dall'Estremo oriente e dai Paesi africani custoditi al Leopold museum di Vienna

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Un progetto scientifico che rivela un aspetto sconosciuto di Klimt
Il discorso del direttore f.f., Mladen Urem, dinanzi al folto pubblico. Foto: Roni Brmalj

Ha suscitato molto interesse la mostra “Il Klimt sconosciuto e l’Estremo oriente”, inaugurata ieri sera nel Palazzo dello Zucchero, sede del Museo civico di Fiume, che si presenta come un prosieguo del progetto di ricerca legato agli aspetti sconosciuti o in genere meno noti dell’opera artistica del genio viennese della secessione. L’allestimento è stato pertanto arricchito con una selezione di oggetti tratti dalla collezione personale di Klimt custoditi al Leopold museum di Vienna, provenienti dall’Africa, dal Giappone e dalla Cina, testimonianze dell’influsso che queste culture extraeuropee hanno avuto sull’arte di Klimt. A introdurre la cerimonia di inaugurazione della mostra è stata la musicista cinese Liu Sha, che si è esibita allo strumento tradizionale cinese denominato pipa, al che ai presenti si è rivolto il direttore f.f. del Museo civico, Mladen Urem, il quale ha dichiarato che questa è un’esposizione molto importante per l’ente museale, non soltanto perché analizza l’influenza della cultura africana e di quella dell’Estremo Oriente sull’arte di Klimt, ma anche perché è una continuazione della pratica, portata avanti da trent’anni in seno al Museo, di allestire mostre tematiche che sono anche dei progetti di ricerca. Anche questo allestimento, ha ribadito, è quindi un progetto scientifico che rivela un aspetto sconosciuto dell’opera di Klimt.

Un oggetto tanto amato da Klimt.
Foto: Roni Brmalj

Urem ha quindi voluto lodare l’autrice della mostra e ricercatrice Deborah Pustišek Antić per il suo impegno nella realizzazione del progetto espositivo. Deborah Pustišek Antić ha ricordato che la mostra “Il Klimt sconosciuto: amore, morte, estasi” era stata inaugurata nel 2021, mentre nel 2022 era stata allestita nei “Klovićevi dvori” a Zagabria. Ha rilevato che con questo allestimento viene esplorato un aspetto poco noto di Klimt, il suo rapporto con l’Estremo Oriente e con l’Africa, che lo hanno affascinato per tutta la vita e il cui influsso è visibile nei suoi dipinti quali “Il bacio” e il “Ritratto di Adele Bloch-Bauer”. Gli oggetti rimarranno a Fiume per i prossimi cinque mesi.

Liu Sha si è esibita al pipa.
Foto: Roni Brmalj

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