Turismo moderno, investire nelle eccellenze

Gastronomia. Tre rinomati chef in veste di relatori alla Facoltà di Ica

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Turismo moderno, investire nelle eccellenze

La Scuola di ristorazione di Abbazia tramite il Centro regionale per le eccellenze nel settore del turismo, di cui la stessa è titolare per gli istituti scolastici del settore di due Regioni, ha organizzato nell’ambito del progetto europeo RCK Recept e in collaborazione con la Facoltà di management nel turismo e nella ristorazione di Ica, un incontro per gli alunni nel corso del quale gli stessi hanno avuto modo di conoscere in prima persona le innovazioni che chef e camerieri di fama mondiale possono apportare nel campo dell’ospitalità. L’interessante evento, svoltosi negli spazi della Facoltà di Ica, alla presenza di gruppi di alunni delle Scuole alberghiere di Abbazia, Lussinpiccolo, Crikvenica, Veglia e Karlovac, una sessantina in tutto, e di 300 allievi che hanno seguito la tavola rotonda online, ha avuto come titolo “Investimenti nelle eccellenze per un turismo del futuro”. A parlarne sono stati gli chef David Skoko, Deni Srdoč e Tino Sinožić, come pure gli operatori nel settore dei servizi di ristorazione Franko Lukež, Domagoj Trušić e Zoran Lukić.

 

Dopo i saluti porti dagli organizzatori Sandra Janković, preside della Facoltà ospitante, Sibila Roth, preside dell’Istituto scolastico di Abbazia, Edita Stilin, a capo del Dipartimento regionale per l’educazione e l’istruzione e Kristina Đukić, vicesindaco di Abbazia, la parola è passata ai tre rinomati chef.

Passione, professionalità, infinita creatività e invenzione, come pure la profonda abnegazione verso il proprio mestiere, sono le doti che caratterizzano un grande cuoco. Come specificato da David Skoko, chef al ristorante di famiglia Batelina, essere cuoco è una missione. “Mi sono avvicinato ‘ai fornelli’ che avevo già 25 anni, per cui la mia è stata una passione nata un po’ in… ritardo e in quel momento mi si è aperto un mondo del tutto nuovo, fatto di sfide e di un’illimitata immaginazione, ma anche di duro lavoro. Non mi pento, però, della mia scelta, anche se fatta in… tarda età. La professione del cuoco spinge a conoscere orizzonti nuovi, a essere parte di un team. E sta nel singolo farlo funzionare al meglio, grazie alle proprie capacità”.

Gli chef Deni Srdoč, David Skoko e Tino Sinožić

Dall’elettrotecnica alla cucina

Deni Srdoč, forte delle sue due stelle Michelin e chef nel suo ristorante Nebo all’Hilton di Fiume, ha alle spalle una simile storia di vita. “Ho terminato le scuole medie superiori nel settore dell’elettrotecnica per poi iscrivere una Facoltà dello stesso campo. A 21 anni ho capito che il tutto non faceva per me, bensì che mi attraeva la gastronomia, il creare pietanze con pochi ingredienti. I miei genitori erano contrari, ma ho deciso di ripercorrere tutto il cammino istruttivo, stavolta nell’alberghiera, dagli inizi umili, faticosi come aiuto cuoco fino a raggiungere lo status odierno. Non è stato facile, ci vuole tanta forza d’animo, tanto sudore e tanta voglia di farcela”.

Dal canto suo, Tino Sinožić, chef all’albergo Navis, sin dalle classi superiori dell’ottennale sapeva quale cammino professionale avrebbe intrapreso, ovvero quello di cuoco. “Ho iscritto l’indirizzo voluto nella scuola di Abbazia trovandomi immediatamente a mio agio. Dal 2015 faccio parte del team del ristorante dell’albergo Navis e oggi sono uno dei più giovani chef a livello nazionale. Il nostro lavoro non termina con la conclusione degli studi scolastici, ma dura nel tempo. Si tratta di un’istruzione permanente, volta a offrire novità e rimanere al passo con i tempi”.

La conferenza è stata seguita in presenza e a distanza

Cameriere, un mestiere complesso

Nel prosieguo della conferenza alla Facoltà di Ica si è parlato di ristorazione, precisamente della professione di cameriere che, a detta di Franko Lukeš, presidente del Club nazionale dei sommelier, è un lavoro molto complesso, ma appagante in quanto si viene a contatto con una moltitudine di persone. “Professionalità, una buona conoscenza delle lingue, intraprendenza e disponibilità, sono le caratteristiche principali di un cameriere”, ha specificato Zoran Lukić, presidente dell’Associazione nazionale dei camerieri e barman. Le scuole alberghiere a livello nazionale offrono degli ottimi programmi, ma purtroppo la professione sta subendo un calo di personale e sul mercato del lavoro c’è una carenza cronica di periti del settore. Non tutti possono intraprendere la carriera di cameriere, un lavoro impegnativo, ma appagante sotto vari aspetti.

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