«La cucina delle saline»: bagaglio da preservare

All’ex magazzino del sale «Monfort» l’ultimo atto del progetto della CNI piranese relativo ai piatti tipici istriani

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«La cucina delle saline»: bagaglio da preservare

L’ex magazzino del sale “Monfort” ha ospitato l’atto conclusivo del progetto “La cucina delle saline”, promosso dalla CNI piranese con il contributo di altri soggetti locali. L’iniziativa ha visto protagonisti, a turno, il pane cotto in forno tradizionale, i carciofi, i “bigoli con le luganighe”, le “sardele in savor” e la minestra di granturco “bobici”. A causa della pandemia, alcuni eventi non si sono potuti svolgere, ma sono stati girati dei video durante le preparazioni delle pietanze, in modo tale da far rivivere ai presenti le tradizioni culinarie di una volta. Il presidente della CAN di Pirano, Andrea Bartole, ha ricordato quanto sia importante preservare il bagaglio legato alla tradizione delle saline. D’accordo anche Matjaž Kljun dell’Ente per la tutela dei beni culturali della Slovenia, visto che questo patrimonio si ritrova oggi in grave pericolo. Veronika Bjelica del Museo del mare “Sergej Mašera” di Pirano ha spiegato che il programma non si è svolto come prefissato, ma si spera di continuare e di ripeterlo l’anno prossimo in forma completa ed estesa con più laboratori a tema. Per l’occasione il gruppo di ceramica della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini”, guidato da Apolonija Krejačič che opera da ormai tre decenni, ha realizzato oggetti legati alla cucina ornati di carciofi, granturco e altro. All’evento non poteva mancare la “Famea dei salineri” con a capo Giorgina Rebol. Tra i numerosi presenti il consigliere dell’Ambasciata d’Italia, Ivo Michele Polacco e il Console Generale d’Italia a Capodistria, Giuseppe D’Agosto con le rispettive consorti, il vicesindaco del Comune di Pirano, Manuela Rojec e il responsabile delle Attività sociali del Comune di Pirano, Matej Knep. La coordinatrice culturale della CAN di Pirano, Fulvia Zudič, ha fatto da moderatrice dell’incontro, ringraziando sentitamente tutti i partecipanti e gli Enti che hanno reso possibile lo svolgimento del progetto, oltre alla stessa CAN e la CI “Tartini”, l’Ente nazionale per la tutela dei beni culturali, il Museo del mare “Sergej Mašera”, il Parco naturale delle Saline di Sicciole e l’Istituto pubblico Parco naturale di Strugnano.

Lavori dei ceramisti della CI “Tartini”
Conclusione del progetto “La cucina delle saline”; al Monfort

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