In arrivo le Giornate del prosciutto

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In arrivo le Giornate del prosciutto
Paolo Jelenić, Jana Sertić, Petar Mamula e Ante Madir col prosciutto campione di Vjekoslav Žužić di Veglia. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

La manifestazione itinerante “Le giornate del prosciutto” che si svolge per il nono anno consecutivo sbarca a Fiume. Dopo essere stata presentate in varie città della Dalmazia, ora è la volta del capoluogo quarnerino e della Regione litoraneo-montana, forte nella vittoria dell’anno scorso, quando il prosciutto di Veglia, del produttore Vjekoslav Žužić di Vrh, era stato incoronato campione assoluto dell’evento.
L’incontro, di carattere competitivo e con numerosi altri appuntamenti collaterali, è stato presentato da Ante Madir, direttore del Cluster del prosciutto croato, da Paolo Jelenić, presidente dell’Associazione dei prosciutti istriani, da Petar Mamula, vicepresidente della Regione e da Jana Sertić, facente funzione di capodipartimento per l’economia, lo sviluppo, l’ecologia e i progetti energetici.
“Le giornate del prosciutto – ha esordito Ante Madir – sono un evento molto seguito non solo dai produttori, ma pure dagli imprenditori, commercianti e sicuramente da chi opera nella gastronomia del settore turistico. Sono quattro le aree alle quali è stato assegnato il Certificato europeo di prodotto autoctono, precisamente i prosciutti della Dalmazia, della località di Drniš, di Veglia e dell’Istria. Quest’ultimo si fregia pure del marchio di origine controllata. La manifestazione, che avrà luogo il 21 e 22 aprile, nella sua prima giornata all’albergo Bonavia di Fiume, prevede vari incontri in cui si parlerà delle difficoltà, della produzione inferiore della richiesta – stiamo parlando di mezzo milione di pezzi prodotti in rapporto al milione di quelli richiesti – delle tecnologie applicate per mantenere e migliorare la qualità, degli incentivi nazionali e regionali per supportare i produttori diretti, del costo delle materie prime in aumento che detta legge sul prezzo finale del prosciutto e così via. Ci saranno dei relatori provenienti dall’Italia, che tratteranno il tema delle tecnologie adottate negli ultimi anni, la degustazione dei prodotti esposti e la proclamazione dei migliori e del campione annuale. Il Cluster nazionale avrà pure la propria assemblea. Il 22 aprile i produttori saranno in Corso per una fiera di degustazione e vendita e per offrire il meglio dell’annuale produzione”.
Paolo Jelenić ha voluto sottolineare l’importanza della qualità e della mancanza cronica del prodotto principale autoctono. “Per mantenere il marchio di origine controllata tutta la produzione dev’essere locale, e perciò in Istria la qualità non supera il 10 per cento dei pezzi sul mercato. In compenso il prodotto finito è di primissima qualità molto ricercato sul mercato. Sarebbe il caso d’incrementare l’allevamento locale e d’incentivare con finanziamenti statali la produzione diretta”.
“La nostra Regione – ha detto Petar Mamula – non vanta delle risorse agrarie ampie, ma i prodotti dei nostri produttori diretti e delle aziende a conduzione familiare sono eccellenti, come il prosciutto di Veglia, prodotto autoctono e genuino”.
Jana Sertić si è detta soddisfatta che “Le giornate del prosciutto” siano finalmente arrivate a Fiume. La nostra Città negli ultimi anni ha sviluppato una forte offerta enogastronomica con tante manifestazioni che si svolgono nel corso dell’anno, mancava proprio questa delizia per ampliarla”.
Nel prosieguo Ante Madir ha illustrato il difficile cammino per piazzare i prosciutti sul mercato europeo. “Una quindicina di anni fa, ci siamo presentati alla fiera di Tolone in Francia, una delle manifestazioni europee per eccellenza per quanto riguarda il prosciutto. Mentre gli esemplari dell’Istria e di Veglia hanno ottenuto una buona accoglienza, quelli della Dalmazia e di Drniš sono stati bocciati perché troppo affumicati e salati. Con gli anni questi due prodotti, grazie all’impegno dei produttori sono stati in parte modificati, tanto da divenire delle eccellenze su questo specifico mercato. Tutti questi prodotti sono unici e inimitabili, il prosciutto istriano viene salato poco, circa il 2 per cento del peso, levata la pelle e messo ad asciugare; quello di Veglia, salato e speziato con erbe aromatiche autoctone, maturato con la pelle ed essiccato dalla bora. La differenza del prosciutto della Dalmazia e di quello della località di Drniš sta nella sua essiccazione con legna differente, mentre la salatura è ora scesa al 5 p.c. del suo peso”.

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