Servizi sociali, una corsa a ostacoli che va vinta

La disabilità sembra essere sempre più presente nella società odierna, parallelamente alla crescita della spesa pubblica che non riesce, nonostante tutto, a coprire il fabbisogno

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Servizi sociali, una corsa a ostacoli che va vinta
Robert Raste. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

La normativa di legge ha introdotto un livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale per le categorie più fragili dei cittadini, ma la Città vorrebbe andare ben oltre. In quest’ottica, ai fini di cercare le modalità con cui rafforzare il sistema dei servizi sociali comunali, le erogazioni e i supporti a favore di una popolazione che li necessita, l’altro pomeriggio, al Centro sociale Rojc si era dato l’avvio alla tavola rotonda intitolata “Il potenziamento dei servizi sociali”, organizzata dalla Società regionale dei distrofici a beneficio delle innumerevoli altre società ed enti assistenziali che operano, in larga parte su base volontaria, nel territorio di Pola e dell’Istria meridionale. Il programma moderato dal presidente dell’associazione dei distrofici, Robert Raste e promosso con il sostegno finanziario del Ministero del Lavoro, della Previdenza sociale, della Famiglia e della Politica sociale, ha visto proporre una parte introduttiva con la presentazione di un filmato, nel quale la vicepresidente dell’anzidetta associazione Melisa Osmanović ha esposto le strategie di sviluppo societario e i traguardi raggiunti al fine dell’elevamento della qualità di vita delle persone affette dalla distrofia muscolare e da disabilità fisiche in genere.

I volontari e le famiglie
I 130 affiliati sul territorio istriano risultano essere un numero che non lascia indifferenti come nemmeno il fatto dell’esser riusciti a ingaggiare una ventina di assistenti personali per 21 beneficiari, di avere attivato un servizio di noleggio di ausili ortopedico-sanitari, un autista per l’apposito automezzo specializzato nel trasporto delle persone disabili per far fronte alle loro necessità sanitarie e sociali. Tuttavia, mentre l’impegno si traduce in migliorie delle condizioni di vita umana nel disagio della malattia e del handicap, la disabilità sembra essere sempre più presente nella società odierna in contemporanea a una conseguente crescita della spesa pubblica, che non riesce a coprire il fabbisogno. Lo ha sottolineato nel suo intervento Irena Peruško, responsabile dell’Ufficio cittadino per l’Assistenza sociale e sanitaria, che per l’occasione ha offerto un sunto in merito ai percorsi che intende intraprendere la politica sociale della Città di Pola. Prima di entrare nel merito della questione, la responsabile del settore ha voluto risaltare che l’amministrazione cittadina comprende le difficoltà che affliggono decine e decine di associazioni sociali diventate ostaggi di una situazione assai poco invidiabile, vittime di un’esagerata burocrazia e infiniti iter giuridico-legali che in quanto tali finiscono per bloccare la realizzazione di numerosi progetti, con lauti finanziamenti e dotazioni che non riescono venire messi a frutto. A tanto si assommano una mancata remunerazione del lavoro nel campo assistenziale; un esagerato affidamento all’opera di volontariato e alle famiglie sempre più provate dallo stress quotidiano determinato dalla gestione di situazioni complesse; la mancanza di quadri professionisti (medici, assistenti sociali, pedagoghi, esperti in riabilitazione, logopedisti, psicologi ecc.), nonché di esperti nella complessa opera di preparazione di progetti da candidare ai fonti UE.

Lievitazione dei fondi
Da parte della Città si annuncia una lievitazione dei fondi da assegnare alle associazioni che prestano servizi sociali a partire dal prossimo anno di gestione pubblica, e, come posto particolarmente in evidenza la stesura di una piano di sostegno socio-sanitario di base che per gli anni a venire fornirà la falsariga indispensabile su cui costruire la politica assistenziale e conferirne una forma operativa concreta. Prevista la costituzione di un gruppo di lavoro che includerà i rappresentanti del settore e anche degli assistiti per recepire in maniera più ottimale e capillare il fabbisogno della comunità. In questo senso è già in corso il procedimento di istituzione di un fiduciariato cittadino per le persone affette da disabilità, che fungerà da ente di consulenza per i vertici cittadini nell’attuazione della politica sociale. Oltre a elencare le forme di sostegno fornite da Pola alle categorie disagiate, Irena Peruško ha voluto annoverare i traguardi già raggiunti tramite i progetti che si sono avvalsi del sostegno dei meccanismi europei ITU: l’assistenza a domicilio per anziani; la costituzione di gruppi di lavoro che si occupano di abbreviare gli iter di prestazione di servizi medici a determinate categorie (bambini in primis); la fondazione del sempre più richiesto Centro di sostegno 521, le sistemazioni per i senza tetto e altro ancora.
L’argomento del supporto psicosociale alle persone affette da invalidità e ai loro famigliari è stato poi trattato attraverso il rapporto fornito dalla prof. Anka Dušanek, che sta proponendo laboratori atti a rafforzare le abilità di comunicazione e l’autovalutazione del proprio comportamento nei disabili psico-fisici.

La tavola rotonda al soggiorno del Centro Rojc.
Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

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