Pola. Fondi europei per migliorare i servizi d’assistenza

Il 30 aprile si conclude il progetto del valore di 330.000 euro impegnati per il restauro, l’ampliamento e l’equipaggiamento delle strutture della casa di riposo Alfredo Štiglić

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Pola. Fondi europei per migliorare i servizi d’assistenza
Il Centro Alzheimer e demenze senili di via Budicin. Foto: DARIA DEGHENGHI

Il 30 aprile si conclude ufficialmente l’europrogetto del valore di 330.000 euro impegnati per il restauro, l’ampliamento e l’equipaggiamento delle strutture che la casa di riposo “Alfredo Štiglić” riserva al suo Centro d’assistenza ai malati di demenze senili nelle due sedi dislocate in via Mažuranić (Villa Trapp) e via Budicin. Lo hanno reso noto ieri Ivona Močenić, vicesindaco, Gordana Antić e Ivana Sokolov, rispettivamente capo dipartimento regionale alla Sanità e cittadino alle Politiche sociali, e Doris Ivanković, direttrice dell’ente di ricovero per anziani e infermi. I soldi sono stati attinti al Fondo europeo per lo sviluppo regionale apparentemente senza meriti, col solo vantaggio del “dito più veloce”, perché all’epoca si usava così. Tuttavia è impossibile parlare di poco o scarso merito, anzi. Con questo progetto la Casa di riposo polese ha ampliato e migliorato la sua gamma di servizi di deistituzionalizzazione, finalizzati cioè a posticipare il più a lungo possibile il ricovero dell’anziano, affinché resti in famiglia fintanto che abbia tutto l’aiuto che merita. Lo “Šiglić”, la Regione e la Città hanno messo il sapere, l’innovazione, la professionalità del personale e le sedi (due edifici) mentre i soldi europei sono stati utilizzati per il restauro, l’ampliamento e l’equipaggiamento degli ambienti, l’acquisto del furgone per il trasporto dei pazienti-utenti, l’acquisto di computer e via elencando.

Stando a Gordana Antić l’intero progetto ha avuto un fine ultimo, che non ha tardato a rendere i suoi frutti: trattenere gli anziani nelle loro famiglie di origine fino all’ultimo, aiutandole però a gestire l’età avanzata, le demenze e le esigenze di cura del paziente con servizi di semi-istituzionalizzazione, come il soggiorno diurno, i gruppi di attività, il consultorio, le visite mediche… Il progetto è decollato nel 2020, è stato sviluppato a tappe in 32 mesi e ha fornito a tante famiglie il supporto indispensabile per gestire nuove situazioni d’emergenza senza dover ricorrere necessariamente al ricovero propriamente detto. Ivana Sokolov ha accennato ancora una volta al fenomeno demografico che ha costretto la società e le amministrazioni a intervenire: come la maggior parte delle città del vecchio continente, anche Pola registra un drammatico invecchiamento della popolazione anziana. Il censimento 2022 lo prova: gli over 65 ora sono 13.138, e costituiscono un quarto della popolazione totale, precisamente il 25,2 per cento. Rispetto al censimento del 2011, gli over 65 sono aumentati del 19,3 per cento. Attualmente Pola è la terza città più vecchia in Istria, dietro ad Albona e Cittanova che sono in prima linea. Naturalmente il numero delle strutture di ricovero non segue il passo per cui è necessario ricorrere a metodi di assistenza alternativi, anche per riservare agli anziani il massimo grado di autosufficienza possibile fino all’ultimo. Stando a Doris Ivanković, la Casa di riposo ha investito in 13 unità di ricovero a tempo parziale, diurno, che poi consentono all’utente di tornare a casa quando ci sono i familiari che possono occuparsene. In questo si seguono le politiche europee che sconsigliano l’istituzionalizzazione fino a quando il paziente può restare in famiglia con un determinato livello di supporto esterno professionale. L’acquisto del furgone per il trasporto giornaliero dei pazienti è stato determinante anche se l’impresa è tardata notevolmente a causa del Covid, dei lockdown e dell’arresto delle forniture dei veicoli a livello mondiale. Concluso il progetto, le sede, gli attrezzi e gli ausili rimangono in funzione. Le due sedi dislocate dispongono di 45 posti per il soggiorno diurno e sono di grande utilità alle famiglie con anziani colpiti da varie tipologie di demenze che non possono essere lasciati senza custodia in casa mentre la famiglia è assente per lavoro o studi.

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