Pola. Decolla «Vieni al parco» nuova proposta culturale

Iniziative. Un maxi contenitore pensato dalla Pro loco

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Pola. Decolla «Vieni al parco» nuova proposta culturale
La mosta di fotografie dedicata alla storia del primo giardino pubblico polese. Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Pochi, ma convinti gli spettatori che sabato mattina non sono voluti mancare all’appello della Pro loco di “venire al parco”. La proposta culturale è ancora in fasce e quindi è necessario sorvolare sui pochi “difetti di fabbricazione” che si possono ascrivere all’obbligatoria fase del rodaggio, come la tiepida risposta del pubblico, tanto per fare un esempio, che rimane convinto che la consumazione degli eventi culturali sia in qualche modo necessariamente relegata allo stretto nucleo urbano. Insomma, sabato mattina è decollato “Vieni al parco”, il nuovo contenitore di spettacoli che abbraccerà i mesi di aprile e maggio, per traghettare la città dalla sonnolenza invernale all’alta stagione turistica. Il primo della nuova serie di appuntamenti ha visto protagonista il Parco della Marina, il più antico giardino pubblico di Pola, che venne costruito nel 1863 per nobilitare l’isolato delle Palazzine tra le odierne vie dell’Arsenale, Rizzi e Besenghi.
Dopo un concerto inaugurale del Duo Magic Flutes, ossia Samanta Stell e Nataša Dragun, e il discorso di circostanza di Sanja Cinkopan Korotaj dell’Ente turistico, la mostra di fotografie allestita nel parco ha mostrato le tappe salienti della sua lunga storia, non sempre favorevole in termini urbanistici. Nel 1876 al centro del parco venne eretta una colonna di marmo in onore al duca Massimiano, comandante supremo della Regia e imperiale Marina da guerra, fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe I. A suo tempo, infatti, il parco era stato intitolato al duca-militare. Fino al 1914 il giardino pubblico ha avuto una flora degna del massimo rispetto con oltre 63 specie vegetali provenienti da ogni luogo del mondo. Nel 1919, sotto l’Italia, il parco ha cambiato nome in Parco della Marina e il monumento a Massimiano se l’è portato via Venezia. I nomi delle specie erano scritti in tre lingue: italiano, tedesco e latino per la denominazione scientifica. Dal 1956 il parco cambia nuovamente nome in “botanico” ma oggi, disgraziatamente, della sessantina di specie inizialmente presenti ne rimangono solo una quarantina, tra l’altro senza denominazione e descrizione. In compenso la Città di Pola ha iniziato una lenta serie d’investimenti di restauro e rivalutazione dell’area. Qualche anno fa sono state ristrutturate le due fontane, oggi nuovamente in funzione, piantati altri alberi e ricostruito il marciapiede alberato che corre lungo via dell’Arsenale. “Vieni al Parco” continuerà nei prossimi fine settimana nel Parco Francesco Giuseppe I e Monte Zaro si spera in condizioni meteo più favorevoli di quelle dell’esordio.

Scarsa affluenza di interessati al primo appuntamento al parco.
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

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