La musica corale, un’intonazione sicura e precisa

Al Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume si è esibito il Coro giovanile dell'Opera nazionale del Reno di Strasburgo, diretto dal Maestro Luciano Bibiloni

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La musica corale, un’intonazione sicura e precisa
Il Coro e il Maestro Luciano Bibiloni. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume ha ospitato martedì scorso il Coro giovanile dell’Opera nazionale del Reno di Strasburgo (Maîtrise de l’Opéra national du Rhin), che ha fatto tappa nel capoluogo quarnerino nell’ambito di una tournée in Slovenia e Croazia. Dopo essersi esibito a Lubiana, il Coro ha proposto un piacevole concerto a Palazzo Modello, dove ha messo in mostra le sue notevoli qualità sotto la guida del Maestro di coro Luciano Bibiloni e l’accompagnamento al pianoforte del prof. Vladimir Babin.

Un programma impegnativo
Il Coro ha proposto un programma impegnativo e ha esordito con il Magnificat di Antonio Vivaldi, composto da diverse parti, al quale ha fatto seguito il Magnificat di J.S. Bach. In entrambi i brani il Coro ha dimostrato grande concentrazione, seguendo puntualmente le indicazioni del Maestro di coro, un suono omogeneo e curato e un’intonazione sicura e precisa in tutte le sezioni. Ai due Magnificat ha fatto seguito il corale “Jesus bleibet meine freude” di J.S. Bach, al quale è stato sovrapposto il celebre canto natalizio inglese “The Coventry carol”. Si è proseguito con il brano “Still Bach”, arrangiato da Bibiloni, al quale hanno fatto seguito le deliziose “Trois chansons de Charles D’Orléans” di Claude Debussy, caratterizzate, come tutte le composizioni di questo grande compositore francese, da armonie complesse e da una grande ricchezza di colori tonali.
Il Coro si è quindi cimentato, assieme agli studenti del secondo anno del corso di Recitazione e dei media dell’Accademia di Arti applicate di Fiume, nell’esecuzione del famoso brano “Adiemus” di Karl Jenkins, dopodiché il Coro ha concluso la parte ufficiale del concerto con il quodlibet “I believe”, nel quale si fondono musiche di Bach, Gounod e un po’ di Elvis Presley, come annunciato dal Maestro Bibiloni. Il quodlibet è infatti un brano musicale composto da diverse melodie unite per mezzo del contrappunto. Di solito si tratta di melodie popolari, spensierate e allegre.
Il pubblico ha premiato con forti applausi i bravi cantori, i quali hanno in seguito riproposto una parte del brano “I believe”.

Una bella collaborazione
Al termine della bella serata, la presidente della CI, Melita Sciucca, visibilmente commossa, ha voluto ringraziare gli ospiti di Strasburgo e Maša Magzan, docente universitaria, per aver reso possibile l’esibizione del Coro a Fiume. Magzan ha voluto ringraziare il modesto, ma cordiale pubblico, per essere venuto a seguire il concerto. Facendo riferimento alla partecipazione degli studenti dell’Accademia di Arti applicate di Fiume all’esecuzione del brano “Adiemus” ha dichiarato che “siamo molto compiaciuti di aver avuto l’opportunità di collaborare con questo straordinario coro, che si è presentato con un programma molto esigente, e sono sicura che anche per gli studenti che si sono uniti agli ospiti francesi nel canto sia stata un’esperienza emozionante”, ha rilevato e ha infine ringraziato la Comunità degli Italiani per la veloce ed efficiente organizzazione del piacevole evento.

Un repertorio molto vasto
Al termine del concerto, il Maestro Luciano Bibiloni ci ha parlato brevemente del repertorio del Coro. “Abbiamo voluto portare qui un po’ di musica italiana, per cui abbiamo scelto il Magnificat di Vivaldi – ha spiegato Luciano Bibiloni –. Il nostro repertorio è molto vasto: facciamo molta opera, il che è logico visto che il Coro fa parte dell’Opera nazionale del Reno, tantissima musica classica, ma ci cimentiamo anche con altri generi. È importante per i giovani cantori essere capaci di eseguire diversi generi musicali. Come diceva Rossini, nessun genere musicale è meglio di un altro, esistono soltanto la musica buona o quella pessima. Quindi, il nostro obiettivo è dare il meglio in ogni genere musicale. Quando ci esibiamo, adattiamo il programma all’ambiente nel quale ci esibiremo. A Lubiana, che è stata la prima tappa del nostro tour, ci siamo esibiti in una chiesa, per cui il nostro programma era incentrato su un programma a cappella. Qui a Fiume abbiamo voluto proporre un programma più vivace. A Spalato proporremo un programma orientato sulla world music e ci esibiremo con un coro di voci bianche che è stato nostro ospite a Strasburgo, in occasione del 70esimo anniversario del Parlamento europeo di Strasburgo”, ha spiegato il Maestro. Il Coro si è esibito in Croazia per la prima volta, anche se egli personalmente ha visitato il Paese diverse volte. “Siccome sono stato qui in diverse occasioni e siccome mi piace molto questo Paese, ho deciso di portarci anche il mio coro”, ha puntualizzato Bibiloni. Il Coro ha trascorso a Fiume due giorni e in quell’ambito ha avuto modo di visitare alcune attrazioni turistiche della città quali il Castello di Tersatto e il Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”.

La situazione in Francia
Abbiamo voluto in seguito sapere se in Francia sia diffusa la cultura corale. “In Alsazia, dove sorge la città di Strasburgo, operano numerosi cori, per cui c’è una forte tradizione in questo campo, probabilmente in seguito all’influenza della cultura tedesca in quell’area. La cultuwra corale si è sviluppata in modo particolare dopo la Seconda guerra mondiale, assumendo carattere professionale”, ha concluso Luciano Bibiloni.
Ricordiamo che il Coro Petits Chanteurs de Strasburgo – Coro giovanile dell’Opera nazionale del Reno venne fondato nel 2001 e da allora è diventato una forza importante sulla scena musicale locale. La compagine cura un repertorio diversificato, mentre l’originalità delle opere scelte e la qualità artistica sono il suo marchio di fabbrica, frutto di uno stretto rapporto con l’Opera nazionale del Reno di Strasburgo. Il Coro è composto da 145 membri, ragazze e ragazzi dai 7 ai 18 anni, divisi per età in cinque cori.

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